Sono due gemelli i primi italiani nati da fecondazione eterologa
A undici anni dal divieto imposto dalla legge 40, nel nostro paese tornano a nascere bambini grazie alla donazione dei gameti
Il 9 marzo sono nati in Italia i primi bimbi concepiti con la fecondazione eterologa, i primi cioè da quando la Consulta ha fatto decadere il divieto imposto dalla legge 40. Ad annunciare il lieto evento, l’équipe medica della clinica romana Alma Res, dove la procedura è stata svolta.
La nascita dei due bambini è stata festeggiata anche da Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, che da anni si batte per i diritti delle coppie infertili: «Mi auguro che su questa bellissima notizia non si scatenino polemiche. I gemelli sono nati grazie, oltre che alla professionalità dei medici, alla sentenza della Consulta. Una decisione che significa libertà, rispetto della Costituzione, nuova vita». Ma per il mondo l’emblema di queste battaglie è stato il Nobel Robert Edwards, che insieme al suo collega ginecologo Patrick Steptoe ha trascorso la sua intera vita professionale a lottare per permettere il progresso delle competenze medico-scientifiche nel campo della riproduzione umana. È stato il desiderio di aiutare le coppie in difficoltà a guidare il percorso non senza ostacoli di Edwards: «Ho visto come l’infertilità sia un motivo di grande tristezza, e come, per molti, la cosa più importante nella vita sia avere un bambino. Per questo credo che le persone abbiano il diritto di fruire dei progressi della ricerca, quando possibile».
Grazie alla tenacia di Edwards oggi sono più di cinque milioni i bambini nati con le tecniche di fecondazione assistita.
La notizia della nascita dei due gemelli romani arriva proprio in coincidenza dell’undicesimo compleanno della legge 40, una legge che ha reso il nostro paese tra i più restrittivi del mondo: oltre all’eterologa la 40/2004 ha impedito infatti anche il congelamento embrionario e la diagnosi pre-impianto. Questi divieti hanno spinto le coppie italiane ad affrontare i cosiddetti “viaggi riproduttivi” verso paesi esteri. La situazione per l’eterologa è finalmente cambiata il 9 aprile 2014 con una sentenza della corte Costituzionale che ne ha cancellato il divieto.
Chissà se anche questi due gemelli, simbolo di un cambiamento importante, resteranno da grandi legati all’équipe medica che ne ha permesso la nascita, proprio come Luise Brown, trentasettenne primogenita della fecondazione assistita, che ha sempre “sentito” Robert Edwards come un nonno.
Credits immagine in evidenza: Bourn Hall Clinic
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