Le città italiane e i loro Nobel di adozione
Grandi e piccole città italiane celebrano personaggi illustri offrendo loro la cittadinanza onoraria: tra questi si annoverano numerosi premi Nobel
Negli ultimi anni la città di Palermo ha accolto tra i suoi cittadini onorari cinque premi Nobel per la pace. Nel gennaio 2016, ultimo in ordine di tempo, è stata la volta di Mohamed Fadhel Mahfoudh, membro del “Quartetto per il dialogo nazionale tunisino”, Nobel nel 2015. Il sindaco Orlando ha dichiarato di sentirsi orgoglioso di avere tra i concittadini “uno dei promotori del processo pacifico che ha consentito la costituzione di una democrazia pluralistica in Tunisia”.
Lo stesso Orlando aveva offerto la cittadinanza onoraria nel 2014 all’ex presidente polacco e fondatore di Solidarnosc, Nobel nel 1983, Lech Walesa, e nel 2000 a Davide Trimble, leader politico nord-irlandese premiato per l’impegno nella pacificazione dell’Irlanda del Nord. Trimble aveva ricevuto il Nobel nel 1998 insieme con il connazionale John Hume che, essendo all’epoca già cittadino onorario del capoluogo siculo, è da considerarsi il primo palermitano a essere stato insignito del prestigioso riconoscimento. Nel 1996 il sindaco Orlando aveva consegnato la cittadinanza onoraria anche al Dalai Lama, Tenzin Gyatso, Nobel nel 1989 per il suo rifiuto della violenza nella lotta per la liberazione del Tibet.
Anche la città di Torino ha fra i suoi cittadini diversi premi Nobel per la pace: tra di loro, dal 2007, il Dalai Lama. Negli anni precedenti il riconoscimento era stato concesso a Lech Walesa e ad Andrej Sacharov, che non poté mai ritirare la cittadinanza torinese perché condannato dal regime sovietico. Il matematico russo, Nobel per la pace 1975, aveva infatti manifestato contro l’entrata delle truppe sovietiche in Afghanistan e per questo messo al confino. In tempi più recenti la cittadinanza torinese ad honorem è stata conferita all’attivista yemenita Tawakul Karman, Nobel per la pace 2011 insieme con Ellen Johnsonn Sirleaf e Leymah Gbowee, per la “battaglia non violenta a favore della sicurezza delle donne”. Torino ha voluto assegnare la cittadinanza onoraria anche ad Aung San Suu Kyi, la leader birmana lungamente tenuta agli arresti come oppositrice del regime del Myanmar, e oggi a capo del partito vincitore delle elezioni. Insignita nel 1989 del Nobel per la pace, ad Aung San Suu Kyi fu sostanzialmente vietato l’espatrio fino al 2012, anno in cui ha potuto recarsi a Oslo per ritirarlo.
Per questa stessa ragione la cittadinanza torinese, conferitale nel 2010, le è stata consegnata in patria dal sindaco Fassino nel 2011, ed ha potuto visitare la città solo nel 2013. Il capoluogo piemontese annovera fra i suoi cittadini di adozione anche italiani illustri come Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, Nobel per le loro scoperte in ambito medico rispettivamente nel 1975 e nel 1986. Un’altra città italiana che ha omaggiato molti illustri personaggi, ad oggi più di cento, è Firenze. Tra questi, dal 1977, il poeta Eugenio Montale. Genovese di nascita, in gioventù Montale aveva vissuto nel capoluogo toscano, dove tra l’altro aveva conosciuto la futura moglie e dove, accanto a lei, oggi riposa. Nel 1985 la cittadinanza ad honorem è stata conferita a Nelson Mandela, al tempo in carcere per le attività anti-apartheid che nel 1993 gli varranno il Nobel per la pace. Il fiorino d’oro, simbolo della cittadinanza fiorentina, è stato consegnato nelle sue mani soltanto nel 2012 dall’allora sindaco Renzi.
Nel 2000 e nel 2007 altri tre Nobel per la pace sono divenuti cittadini onorari di Firenze: si tratta di Carlos Felipe Ximenes Belo, Jose Ramos Horta e Mohamed El Baradei. Ximenes Belo e Ramos Horta erano stati insigniti del premio nel 1996 “per il loro lavoro verso una soluzione giusta e pacifica del conflitto nel Timor Est”. El Baradei, insieme con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica di cui era direttore generale, era stato premiato nel 2005 in riconoscimento degli sforzi profusi per un uso pacifico e sicuro dell’energia nucleare. Nel 2006 la cittadinanza onoraria è stata conferita al Nobel per la fisica Theodor Wolfgang Haensch. Premiato nel 2005 per i suoi studi sulla spettroscopia di precisione, lo scienziato era stato ordinario di fisica della materia presso la Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Firenze dal 1994 al 2001.
Anche Bologna ha voluto celebrare alcuni Nobel con la cittadinanza onoraria. Tra di essi Muhammad Yunus, Nobel per la pace 2006. L’economista bengalese, soprannominato “banchiere dei poveri”, è stato premiato per aver fondato la Grameen Bank e per aver inventato il microcredito, ossia il sistema di piccoli prestiti senza garanzia a coloro che, per l’estrema povertà, non potrebbero ricevere un prestito dai circuiti bancari tradizionali.
Non solo importanti capoluoghi, ma anche piccoli paesi annoverano premi Nobel tra i propri cittadini di adozione. Ne sono esempio Rita Levi Montalcini, che è stata cittadina ad honorem anche del piccolo centro umbro di Sangemini, e Giulio Natta, Nobel per la chimica 1963, ligure di nascita e cittadino onorario di Cuggiago, comune del lecchese dove aveva vissuto per molti anni. Anche il Nobel per la letteratura 1997 Dario Fo, nativo della provincia di Varese, nel 2007 ha avuto lo stesso riconoscimento da Oleggio, in provincia di Novara, dove aveva trascorso un periodo della sua infanzia per seguire il padre ferroviere.
Crediti delle immagini in ordine di visualizzazione: Comune di Bologna, Repubblica, Spazio Torino, Libero
Commenti recenti