Nobel contro la Brexit: è una minaccia per la ricerca
La Brexit è un pericolo per la scienza: parola (anche) di 35 premi Nobel
L’uscita del Regno Unito dall’Ue potrebbe mettere in pericolo il mondo scientifico, e in particolare la collaborazione internazionale tra i ricercatori. A renderlo noto sono 35 premi Nobel, tra cui il genetista Paul Nurse, il chimico Fraser Stoddart, l’astronomo Martin Rees e la microbiologa Dame Anne Glover. Gli scienziati, in una lettera inviata al Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker e al Primo Ministro del Regno Unito Theresa May, hanno infatti espresso grande preoccupazione per l’entrata in vigore della Brexit, chiedendo il mantenimento di una stretta collaborazione tra Europa e Regno Unito; secondo gli scienziati, l’addio del Regno Unito potrebbe compromettere il libero scambio di idee e i finanziamenti scientifici, danneggiando così la ricerca nel vecchio continente. Si tratterebbe di una situazione del tutto inusuale: la comunità scientifica britannica, infatti, è da sempre famosa per il suo internazionalismo e ha accolto a braccia aperte le menti più brillanti, invitandole a collaborare e premiandone le idee più innovative.
Nel Regno Unito, un docente universitario su sei proviene dall’Ue; allo stesso tempo, la nazione ha da tempo esportato i suoi talenti in tutto il mondo per osservare, imparare e collaborare. Sono queste le ragioni per cui, finora, l’idea della Brexit ha riscosso pochissimo successo all’interno della comunità scientifica.
Nonostante il referendum sulla Brexit si sia concluso con la vittoria del leave, c’è ancora qualche remota possibilità per evitare l’isolamento: il Regno Unito, infatti, potrebbe siglare un accordo ad hoc con l’Unione Europea per continuare la sua partecipazione al progetto Horizon 2020, il più grande programma europeo di ricerca e innovazione mai realizzato. Dal 2014 al 2020, Horizon Europe investe quasi 80 miliardi di euro di finanziamenti per la ricerca; lasciare l’UE senza un accordo potrebbe mettere a repentaglio l’accesso del Regno Unito agli 1,3 miliardi di euro che sta ricevendo ogni anno attraverso questo programma.
Il Regno Unito dovrebbe garantire la più stretta associazione possibile con Horizon Europe e continuare un rapporto di buon vicinato con le altre nazioni affinché il progresso scientifico proceda senza intoppi e non sia vittima delle scelte politiche. Questo significa che la Gran Bretagna deve rendere semplice l’entrata per lavoratori e ricercatori con le rispettive famiglie, consentendo alle persone di andare e venire anche per visite a breve termine, conferenze o per eventuali collaborazioni. Allo stesso tempo, l’UE dovrà garantire che Horizon Europe rafforzi la propria attenzione internazionale e resti aperto a uno status di associazione costruttivo al fine di garantire lo sviluppo e la ricerca scientifica.
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