Daniel Kahneman: una rivoluzione nei processi decisionali e di giudizio
Daniel Kahneman ha condiviso il premio Nobel per l’economia nel 2002 con l’economista americano Vernon L. Smith. Il suo lavoro pionieristico ha preso in esame il giudizio umano e il processo decisionale in condizioni di incertezza
Daniel Kahneman studiò psicologia alla Hebrew University a Gerusalemme e all’Università di Berkeley in California. Fu professore dal 1970 al 1978 di psicologia all’Università ebraica. Dopo aver insegnato all’Università della Columbia Britannica a Vancouver e all’Università di Berkeley in California, nel 1993 divenne professore di psicologia all’università di Princeton. È stato un attivo collaboratore nel comitato editoriale di diverse riviste accademiche, in particolare il Journal of Behavioral Decision Making e il Journal of Risk and Uncertainty.
Kahneman iniziò la sua ricerca sul finire degli anni sessanta. Per delineare i sofisticati meccanismi mentali che utilizzano le persone nella scelta di decisioni economiche Kahneman ha attinto dalla psicologia cognitiva in relazione ai processi mentali utilizzati nella formazione dei giudizi e nelle scelte. La ricerca di Kahneman sul processo decisionale in condizioni di incertezza ha portato alla formulazione di una nuova branca dell’economia e alla divulgazione della “Teoria del Prospetto”. Quest’ultima è stata oggetto del prestigioso articolo “Prospect Theory: An Analysis of Decisions Under Risk” (1979). Precedentemente gli economisti avevano da sempre sostenuto che le decisioni degli individui fossero determinate dai guadagni attesi indipendentemente da ogni possibile scenario futuro moltiplicato per la sua probabilità di accadimento. Qualora le persone avessero espresso un giudizio irrazionale rendendo più significativi degli scenari rispetto ad altri, la loro decisione finale sarebbe stata profondamente diversa da quello previsto dalla teoria economica tradizionale. La ricerca di Kahneman si è basata su sondaggi ed esperimenti che hanno mostrato come i suoi soggetti sperimentali non fossero in grado di analizzare situazioni di decisione complesse quando le conseguenze future erano incerte. Al contrario, i soggetti prescelti hanno trovato affidabili scorciatoie euristiche, o regole semplicistiche generali. Pochissimi individui sono riusciti a valutare la probabilità reale.
Daniel Kahneman è uno dei pochi psicologi ad aver ottenuto un premio Nobel. Il suo merito è quello di aver realizzato importanti studi per capire in che modo prendiamo delle decisioni di natura economica. Occorre ricordare la grande amicizia che ha legato Kahneman ad Amos Tversky, psicologo cognitivo e matematico; Tversky ha coniato un termine assolutamente innovativo nel campo della psicologia, il bias cognitivo. Viene considerato un pioniere del cognitivismo. Durante il suo percorso professionale, Amos Tversky ha sempre mantenuto una profonda amicizia con Daniel Kahneman. L’amicizia che Amos Tversky intratteneva con Daniel Kahneman non è passata inosservata, i due psicologi frequentemente lavoravano a stretto contatto in molteplici occasioni. Quando Daniel Kahneman fu insignito del Premio Nobel sei anni dopo la morte di Tversky, a dimostrazione del profondo legame che aveva con lui, pronunciò le seguenti parole: “(…) il premio mi viene in gran parte riconosciuto per il lavoro che ho realizzato molti anni fa con il mio caro amico e collega Amos Tversky, venuto a mancare nel 1996”.
Nel 2011 Kahneman ha ricevuto il Talcott Parsons Prize dall’American Academy of Arts and Sciences per il suo contributo alle scienze sociali. In quello stesso anno Kahneman ha pubblicato il suo libro più venduto “Thinking, Fast and Slow”, summa delle sue teorie.
Commenti recenti