Marie Curie, il film sulla scienziata due volte premio Nobel
La pellicola racconta la vicenda personale e professionale di Marie Curie: la prima donna a vincere il premio Nobel, non una sola volta, ma due. L’uscita nelle sale italiane rinviata a causa del coronavirus
“Pioniera, ribelle e genio”. Tre aggettivi sulla locandina dell’ultimo film di Marie Noëlle per raccontare la personalità di Marie Curie, chimica e fisica polacca naturalizzata francese che sfidò il maschilismo degli ambienti intellettuali della sua epoca.
Il film narra gli anni più turbolenti della sua vita dal 1903, quando i coniugi Curie vengono premiati con il premio Nobel per la scoperta della radioattività, al 1911, quando Marie riceve il secondo premio per aver isolato il polonio ed il radio. Grazie a queste scoperte è stato possibile mettere a punto la radioterapia, ancora oggi uno dei metodi più utilizzati contro il cancro.
“Chi era la donna dietro la mitica icona della scienza che nel corso del tempo è diventata?”, ha spiegato la regista, che ha voluto raccontare più Marie Curie donna che scienziata. “La vita la mise di fronte a molte sfide che dovette affrontare con coraggio e perseveranza. È stata la prima docente donna alla Sorbona, la prima donna a vincere il Premio Nobel per la Fisica e – a tutt’oggi – la sola donna ad aver vinto due Nobel in due categorie diverse. Tuttavia, non le fu permesso di manifestare i propri sentimenti”.
La vita di Marie Curie, in effetti, non è stata per nulla facile. Perché, in primo luogo, ha dovuto confrontarsi con un ambiente scientifico prettamente maschile e diffidente: nella società del suo tempo non c’era spazio per le donne che, relegate dietro le mura domestiche, non potevano sviluppare i loro talenti, tanto meno occuparsi di “affari maschili” come, all’epoca, era ritenuto il fare scienza. Nel 1906 l’evento che l’ha segnata più profondamente: la morte del marito a causa di un incidente. Marie resta sola e, dilaniata da dolore, si lascia coinvolgere in una relazione passionale con il fisico Paul Langevin che le costa l’etichetta di donna adultera.
Nonostante avversità e pettegolezzi, non si lascia abbattere e riesce ad andare avanti come scienziata, donna e madre. “Per lei era veramente importante poter scegliere la maniera in cui vivere. Voleva decidere da sé della sua vita, sia sul fronte scientifico che su quello privato. La sua figura è di forte ispirazione anche per le donne di oggi”, ha spiegato Karolina Gruszka, l’attrice che ha vestito i panni della scienziata.
L’uscita al cinema era prevista il 5 marzo, ma a causa del coronavirus è stata rimandata alla fine dell’emergenza. Quindi per scoprire la donna dietro l’icona e lasciarci ispirare dal suo coraggio e intraprendenza non ci resta che attendere.
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