Nobel senza età
di Angela Iacucci
Uno studio ha confrontato le età dei ricercatori al conseguimento del Nobel e gli anni passati tra la fine della ricerca vincente e l’assegnazione del premio. I risultati mostrano differenze notevoli tra le diverse discipline
Ogni Nobel ha la sua età per essere vinto. A rivelarlo è uno studio condotto da Rasmus Bjørk, fisico della Technical University of Denmark pubblicato sulla rivista Scientometrics. Utilizzando i dati raccolti dalla Nobel Foundation, Bjørk ha confrontato le età dei ricercatori al conseguimento del Nobel e gli anni passati tra il termine della ricerca e l’assegnazione del premio. Il confronto è stato fatto tra i ricercatori delle discipline scientifiche (chimica, fisica e medicina) e economiche.
In media, i ricercatori vincono il Nobel a 59 anni pur avendo iniziato le ricerche vincitrici a un’età media di 44 anni. Tra le diverse discipline, i fisici sono i più giovani a ottenere i risultati vincenti (età media: 42 anni), mentre i chimici i meno giovani (46.5 anni). Se invece esaminiamo il tempo intercorso tra la scoperta e il conseguimento del Nobel, la situazione si inverte: i chimici ottengono il Nobel nel tempo minore (in media 20 anni) e i fisici in quello maggiore (in media: 23.5 anni). Seguono i medici (21.2 anni) e gli economisti (23.2 anni).
Le differenze si riscontrano anche nel numero di lavori scientifici pubblicati negli anni precedenti al Nobel. Ai fisici bastano in media solo 5 articoli, mentre per chimici e medici il numero si raddoppia. Gli economisti devono pubblicarne in media almeno 17 prima di conseguire il Nobel.
Il più giovane fisico ad aver vinto il premio Nobel è stato il britannico William Lawrence Bragg, nel 1915 all’età di 25 anni. Per la chimica, il più giovane a vincere il premio è stato Frédéric Joliot-Curie all’età di 35 anni, nel 1935, con la moglie Irene Joliot-Curie. Tra i medici, il più giovane a conquistare il Nobel è stato Frederick Grant Banting nel 1923, all’età di 32 anni.
Oggi le cose sembrano cambiate e i Nobel per la fisica, la chimica e la medicina vengono assegnati in media a 65 anni. Secondo Gustav Källstrand, senior curator presso il Nobel Museum di Stoccolma, questo cambiamento è dovuto a due fattori. Da un lato si ha un minor numero di persone che fanno ricerca in queste materie, dall’altro l’espansione di questi settori non è più quella estremamente rapida dei primi anni. Inoltre, aggiunge Bjørk, i progressi nelle ricerche sono rallentati dall’impegno dei ricercatori nelle domande di fondi e nell’insegnamento.
Immagine in evidenza: del murale “Nobody Excluded” dell’artista Luogo Comune sito in Via dei Luceri nel quartiere romano di San Lorenzo. ©Mattia La Torre
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