Il World Food Programme sostiene le famiglie colpite dall’emergenza a Gaza
Dall’inizio di maggio nella Striscia di Gaza si è riacceso il conflitto tra Israele e Hamas, sfociato in un’escalation di violenza. Il Wfp fa partire un programma di sostegno per rispondere alla crisi in corso
Il World Food Programme (Wfp), premio Nobel per la pace 2020, ha iniziato un programma di sostegno sotto forma di contante che fornisce assistenza a oltre 51.000 persone nel nord di Gaza. Samer Abdeljaber, direttore Wfp in Palestina, ha spiegato che “il cibo è uno dei bisogni più urgenti per le persone che hanno perso la casa o che l’hanno abbandonata. Il modo più rapido e più efficace per fornire sostegno è sotto forma di contante, con voucher elettronici. Il cibo è disponibile per il momento e molti negozi sono ancora aperti, inclusi quelli che hanno già con noi accordi per il nostro sostegno regolare con voucher elettronici”. Tuttavia, la chiusura dei passaggi per Gaza potrebbe presto causare una scarsità di beni e far aumentare i prezzi alimentari.
Il Wfp sostiene regolarmente circa 260.000 persone nella Striscia. Oltre i due terzi della popolazione di Gaza soffriva già di insicurezza alimentare prima dell’attuale ripresa del conflitto a causa dell’alto tasso di povertà e disoccupazione. “Le persone a Gaza già vivevano ai limiti, e la loro situazione è ulteriormente peggiorata nell’ultimo anno a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19”, ha detto Corinne Fleischer, direttrice regionale del Wfp per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Numerose Ong internazionali lanciano nuovi allarmi, “A Gaza gran parte della popolazione non ha accesso regolare all’acqua pulita, avverte Oxfam, la conseguenza è che 400 mila persone sono rimaste letteralmente senz’acqua, costrette, in piena pandemia, a sopravvivere in condizioni igienico-sanitarie sempre più critiche”.
La piattaforma che il Wfp ha messo a disposizione per i voucher elettronici, viene usata anche da altre agenzie umanitarie e Ong per fornire beni non alimentari e assistenza di base. Al momento l’agenzia Onu, in collaborazione con i propri partner, sta stabilendo protocolli condivisi per rafforzare il coordinamento nella regione, e determinare i bisogni per l’assistenza alle persone che cercano accoglienza nei rifugi delle Nazioni Unite.
Il WFP sta anche fornendo assistenza tecnica attraverso sforzi logistici a guida Wfp, per sostenere il coordinamento dei carichi umanitari che potrebbero dover entrare nella zona se i confini rimarranno chiusi.
La ripresa del conflitto ha allarmato la diplomazia mondiale. L’Onu, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno fatto pressioni per un cessate il fuoco immediato, considerando anche la gravità della situazione sanitaria in cui versa la Striscia. Il Wfp fa appello per una immediata de-escalation e per una cessazione delle ostilità a Gaza e in Israele.
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