Nobel da tavola periodica
I nomi degli elementi chimici, oltre a rispecchiare le loro caratteristiche, spesso rappresentano un omaggio a importanti scienziati, tra i quali anche alcuni premi Nobel: ecco i principali
Elementi chimici da Nobel. La tavola periodica pullula di elementi il cui nome è dedicato a scienziati illustri. Il primo, in ordine di scoperta, è il curio (Cm), un metallo radioattivo prodotto a partire dall’atomo di plutonio e sintetizzato per la prima volta nel 1944, in California, all’Università di Berkeley. I ricercatori che lo misero a punto, tra i quali il premio Nobel per la chimica Glenn Theodor Seaborg, dedicarono il nuovo elemento ai coniugi Pierre e Marie Curie, pionieri degli studi sugli elementi radioattivi. Il nuovo elemento trovò collocazione nella tavola periodica nel gruppo degli attinidi.
Nella tavola c’è posto anche per il celebre scienziato Albert Einstein, il cui nome è associato a un altro elemento prodotto a partire dal plutonio. Il nuovo elemento chimico fu osservato per la prima volta alla fine del 1952, esaminando i residui del primo test di una bomba a idrogeno; per motivi di sicurezza (si era in piena guerra fredda), tali risultati furono rivelati solo nel 1955. Chiamando il nuovo elemento einstenio (Es), il suo scopritore Alber Ghiorso volle onorare il fisico tedesco che era appena scomparso.
Il fermio (Fm) fu scoperto insieme all’einstenio con le stesse modalità ed è collocato nello stesso gruppo:con questo nome, si volle onorare Enrico Fermi, il “Cristoforo Colombo dell’atomo”, anche lui scomparso pochi anni prima della scoperta del nuovo elemento.
Ernest Orlando Lawrence, l’inventore del ciclotrone, un macchinario usato ancora oggi in medicina specialmente per il trattamento dei tumori, trova posto negli elementi del gruppo delle cosiddette “terre rare” (elementi presenti in piccole percentuali sul pianeta).Il simbolo del laurencio, inizialmente Lw, fu cambiato in quello attuale, Lr, nel 1963, due anni dopo la scoperta.
Nella tavola periodica c’è anche posto per Ernest Rutherford: l’elemento chimico che porta il nome del fisico neozelandese fu scoperto indipendentemente in due momenti diversi. Prima nel 1964, a opera di scienziati sovietici, che chiamarono il nuovo elemento dubno (Db); successivamente nel 1969, da un’équipe di ricercatori americani. Dopo una lunga controversia tra sovietici e americani per il nome da dare al nuovo elemento, la comunità scientifica decise per ruterfhordio (Rf).
Nella tavola periodica non poteva mancare Niels Bohr, il fisico che diede un fondamentale contributo per la comprensione della struttura atomica. Il bohrio fu sintetizzato per la prima volta nel 1976 da un team tedesco, che inizialmente lo chiamò nielsbohrio per non confonderlo con il boro, altro elemento già presente nella tavola.
Non poteva mancare, ovviamente, lo scienziato che per primo ebbe l’idea di intitolare gli elementi chimici a scienziati famosi, il già citato chimico statunitense che Glenn Theodor Seaborg. Il seaborgio fu sintetizzato nel 1974 e il gruppo di ricerca statunitense propose di dedicarlo appunto a Seaborg che, a differenza di tutti gli altri scienziati omaggiati nella tavola periodica, era ancora in vita quando il suo nome finì tra gli elementi chimici.
La seconda donna presente nella lista, oltre a Marie Curie, è Lise Meitner, pioniera degli studi sulla fissione nucleare. La fisica austriaca venne proposta 48 volte per il premio Nobel, ma non fu mai insignita dell’onorificenza. Un’ingiustizia riparata solo in parte con l’intitolazione del meitnerio (Mt) alla memoria della scienziata.
E ancora: il nome di Wilhelm Conrad Röntgen, oltre a essere legato alla scoperta dei raggi X, rimanda anche aì un elemento chimico sintetizzato per la prima volta in Germania, il roentgenio (Rg), messo a punto l’8 dicembre 1994, esattamente 99 anni dopo l’importante scoperta del fisico tedesco.
L’ultimo elemento è il nobelio (No), che deve il suo nome ad Alfred Nobel, inventore della dinamite e istitutore dell’omonimo premio.
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