Storytelling

Storytelling, così le idee diventano virali

Studiare la narrativa significa esaminare sé stessi. L’essere umano pensa ed esamina il mondo attraverso le lenti della storia, per poi comunicare le proprie idee sotto forma di storytelling. Il premio Nobel per l’Economia Robert Shiller spiega come la diffusione di una storia sia la giusta chiave per interpretare il comportamento umano

Robert Shiller, economista statunitense, è stato insignito del Premio Nobel per l’Economia nel 2013, insieme a Eugene Fama e Lars Peter Hansen, “per le loro analisi empiriche sui prezzi delle attività finanziarie”. Ed è da poco tornato a parlare, concentrandosi stavolta sul tema dello storytelling, ovvero la capacità di trasformare fatti, notizie e idee in storie fruibili dal pubblico, con l’obiettivo di renderli virali. Shiller, in particolare, durante l’incontro a Davos del Forum dell’Economia Mondiale, ha descritto come il potere della narrativa può guidare il comportamento umano.

“La mente umana è sempre stata attratta dalla narrativa, che questa fosse ispirata a fatti reali o no. L’uomo usa la narrativa per giustificare le proprie azioni, compreso giustificare una spesa o un investimento”, ha detto Shiller nel suo discorso. “La narrativa è un’idea che diventa virale e si diffonde, anche in tutto il mondo, con un effetto ben preciso sull’economia mondiale”. Shiller ha aggiunto che lo stesso modello di diffusione delle epidemie può essere utilizzato per descrivere la diffusione di un’idea o di un concetto tramite passaparola. Le storie si diffondono come un’infezione, passando da una persona all’altra; ogni idea può diffondersi secondo questo modello e può portare a conclusioni buone, così come ad altre catastrofiche.

Un esempio portato da Shiller è stata la Grande Depressione degli anni ‘30. Già dalla prima domenica dopo il crack finanziario dell’ottobre del 1929, i predicatori, nei loro sermoni, attribuivano il declino del mercato agli “eccessi morali e spirituali” degli anni ‘20. “I sermoni venivano pubblicati sui giornali, e così la Grande Depressione si trasformò gradualmente in una repulsione nazionale degli eccessi dei ruggenti anni ‘20”, ha spiegato Shiller. “Le famiglie ridussero drasticamente le proprie spese, le aziende fallirono e ogni storia individuale alimentava il clima di paura e di insoddisfazione. Furono le notizie del fallimento di molte grandi aziende, unite alla grande percentuale di disoccupazione, a costringere al suicidio molti imprenditori del tempo” ha affermato Shiller.

Robert Shiller, dopo aver presentato la sua teoria sulla diffusione virale delle idee, ha affermato che è possibile predire questa diffusione e agire preventivamente per evitarla. L’esempio portato da Shiller è quello del caso Brexit: l’economista ha spiegato come i suoi colleghi europei abbiano fallito nel predire l’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea proprio trascurando l’accumulo e la diffusione verbale del malcontento. “Non riusciremo mai a predire e comprendere le conseguenze economiche di un avvenimento se prima non ci confrontiamo col fatto che questo nasce da un’idea che poi si diffonde”, ha affermato Shiller in conclusione, rivolgendosi ai leader di aziende e paesi. Il potere di una narrativa d’impatto può portare alla nascita di idee che si diffondono a macchia d’olio tra la popolazione; il ruolo di un buon leader è proprio quello di valutare la narrativa all’origine dell’idea, per comprendere le forze psicologiche che agiscono sul comportamento umano e fornire una narrativa opposta in caso di necessità.