Se il Sole è amico della siesta
Nei moscerini della frutta la luce del Sole sembra favorire il sonno pomeridiano. E il fenomeno potrebbe valere anche per i mammiferi, umani inclusi
Potrebbe sembrare del tutto controintuitivo, ma tant’è: la luce solare aiuta a dormire di più. Ma vale solo per la siesta pomeridiana. E solo se siete una drosofila, ossia un moscerino della frutta. A raccontarlo un’équipe internazionale di studiosi, affiliati ad atenei tedeschi e americani, sulle pagine del Journal of Neuroscience. Tra gli autori del lavoro anche la ricercatrice italiana Pamela Menegazzi e Michael Rosbash, premio Nobel per la medicina del 2017 per i suoi studi sul funzionamento dei ritmi circadiani (i cicli dei processi biologici correlati all’alternanza del giorno e della notte). Gli scienziati, in particolare, hanno evidenziato come l’intensità maggiore dei raggi solari porti a un riposo pomeridiano più lungo negli insetti: i meccanismi fisiologici alla base del fenomeno sembrano inoltre essere molto simili a quelli dei mammiferi, umani inclusi, il che porta gli autori a supporre che questi processi possano innescarsi anche in noi.
Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato il comportamento dei moscerini a vari stimoli luminosi. Questo gli ha permesso di capire come sono perlopiù gli stimoli ad alta intensità a regolare nelle drosofile la durata della “siesta”, aumentandola minimo di una mezz’ora e in certi casi fino a un’ora. In aggiunta, si è notato come i moscerini fossero molto più lenti a riprendersi dopo l’esposizione alla luce forte, ricominciando a volare anche dopo due ore dalla “sveglia”. La reazione è perlopiù attivata da organi sensoriali chiamati “occhielli di Hofbauer-Buchner”, che dopo aver recepito la luce fanno attivare (tramite il rilascio di sostanze chimiche) diversi neuroni che regolano la durata del riposo. Questa reazione è molto importante negli insetti, dato che nei giorni dove il sole è più forte (come per esempio nei giorni estivi più caldi) se si espongono direttamente alla luce possono rischiare di rimanere disidratati e di essere facilmente visti dai predatori.
In aggiunta, gli scienziati hanno notato come la reazione del sistema nervoso delle drosofile ai vari stimoli luminosi ha diversi parallelismi con quello dei mammiferi, nei quali sono sempre presenti dei recettori della luce che percepiscono la luce intensa e mandano lo stimolo recepito all’ipotalamo. Non è ancora chiaro se la loro attivazione causa riposi pomeridiani più lunghi anche negli umani, anche se i ricercatori ritengono probabile che ciò avvenga nella nostra specie e si sono spinti fino ad ipotizzare una possibile relazione evolutiva tra gli occhielli di Hofbauer-Buchner e le cellule nervose poste nelle retine degli occhi con ruolo simile presenti nei mammiferi.
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