La vitamina C sconfigge il Campylobacter jejuni
Aumentano le infezioni di origine alimentare da Campylobacter jejuni: uno studio valuta l’efficacia della vitamina C per contrastare gli effetti del patogeno
La vitamina C è estremamente preziosa per noi esseri umani. Sconosciuta per molti secoli, la sostanza venne scoperta grazie alla cura dello scorbuto, una malattia che colpiva in special modo i marinai. Nei loro lunghi viaggi soffrivano di gravi carenze alimentari. In seguito, si individuarono le funzioni davvero straordinarie della vitamina C. Il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla e si rende necessario assumerla con gli alimenti. In uno studio di intervento preclinico recentemente pubblicato su Scientific Report (“Vitamin C alleviates acute enterocolitis in Campylobacter jejuni infected mice”) vengono valutati potenziali effetti anti-patogeni dell’ascorbato in C. jejuni su topi infetti che sviluppano campilobatteriosi acuta simile all’uomo. La campilobatteriosi è legata alle infezioni da gruppo di batteri noti come Campylobacter. Il termine deriva dal greco “kampylos”, che significa “curvato”, in effetti il batterio si presenta con una forma a virgola.
La più comune malattia causata da questi organismi è la diarrea. A partire da quattro giorni prima dell’infezione orale da C. jejuni, ai topi viene somministrato ascorbato sintetico attraverso l’acqua potabile fino al termine dell’esperimento. Al sesto giorno dopo l’infezione, i topi trattati con ascorbato presentano un colon con una carica di patogeni inferiore oltre a una enterocolite indotta da C. jejuni meno grave. Il trattamento con ascorbato non ha solo alleviato le numerose e macroscopiche infezioni, ma ha anche dato risposte delle cellule immunitarie infiammatorie nell’intestino. Sorprendentemente gli effetti positivi dell’anti infiammatorio tramite pretrattamento con ascorbato nei topi infetti da C. jejuni non sono esclusivamente limitati al tratto intestinale, ma sono evidenti anche in altri organi tra cui fegato, reni e polmoni. In conclusione, grazie ai potenti effetti anti infiammatori osservati nel modello clinico di C. jejuniinfection, l’ascorbato costituisce una promettente nuova opzione per la profilassi e il trattamento della campilobatteriosi.
Questo che cosa significa per noi? Che la vitamina C, oltre a facilitare l’assorbimento del ferro, supportare le difese immunitarie, intervenire nella produzione di collagene, fungere da antiossidante, rinforzare i vasi sanguigni, ha anche uno straordinario potere anti infiammatorio come comprovato dallo studio in questione. Il ruolo svolto dall’ascorbato di sodio è quello di essere un potente antiossidante, essenziale per proteggere le molecole indispensabili dell’organismo dai danni dei famosi radicali liberi.
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