Una donna geniale: Marie Curie
di Alessandro Conti, Classe 3J, IIS Di Vittorio Lattanzio, Roma
Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.
Per appassionarsi ad una grande figura come quella di Marie Curie bisogna conoscere il contesto sociale e culturale della sua epoca, sia nel suo paese di origine, sia in quello che le permise di realizzarsi e dove è stata consacrata.
Maria Salomea Skłodowska, più conosciuta come Marie Curie, e’ stata una chimica e fisica polacca naturalizzata francese. Nacque il 7 novembre 1867, a Varsavia, in una Polonia all’epoca assorbita dalla Russia. Maria iniziò gli studi con il padre, e li proseguì poi a Varsavia. Fin da piccola possedeva tre qualità eccezionali: memoria, capacità di concentrazione e voglia di sapere. In seguito, nel 1891, si trasferì in Francia e si laureò in matematica e fisica all’Università di Parigi. Conobbe Pierre Curie , fisico e matematico, che lavorava come istruttore di laboratorio alla Scuola di fisica e chimica industriale e che stava studiando i fenomeni della piezoelettricità.Tale fenomeno consiste nella produzione di cariche elettriche in seguito alla compressione o alla dilatazione dei cristalli privi di un centro di simmetria. Fra i due nacque una solida amicizia basata sullo studio e sulla ricerca e che li porterà a sposarsi nel 1895. Marie Curie si dedicò all’isolamento e alla concentrazione del radio e del polonio, presenti in piccolissime quantità nella pechblenda.
La pechblenda è un minerale radioattivo e una delle principali fonti naturali di uranio. I coniugi Curie notarono che alcuni campioni erano più radioattivi di quanto lo sarebbero stati se costituiti di uranio puro; ciò implicava che nella pechblenda fossero presenti altri elementi. Decisero così di esaminare tonnellate di pechblenda riuscendo, nel luglio del 1898, ad isolare una piccola quantità di un nuovo elemento che fu chiamato polonio in onore del paese della scienziata.
Durante la prima guerra mondiale, Marie Curie utilizzò la radiologia per la diagnosi, attraverso l’individuazione dei proiettili, dei soldati feriti. Ebbe l’idea di dotare un’automobile di un’apparecchiatura radiografica e rese possibili le indagini radiologiche in prossimità del fronte. Dopo la guerra fu attiva nella Commissione Internazionale per la Cooperazione Intellettuale della Lega delle Nazioni per migliorare le condizioni di lavoro degli scienziati.
Marie Curie fu la prima scienziata donna a vincere due premi Nobel, uno nel 1903 per la fisica e uno nel 1911 per la chimica. Il premio Nobel per la fisica fu un riconoscimento per lo studio dei fenomeni radioattivi mentre quello per la chimica è dovuto alla scoperta del radio e del polonio e per l’isolamento del radio.
Negli ultimi anni della sua vita fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, contratta a causa delle esposizioni alle radiazioni di cui, all’epoca, si ignorava la pericolosità. Morì nel sanatorio di Sancellemoz di Passy in Alta Savoia, il 4 luglio 1934. La sua bara è stata avvolta in una camicia di piombo e anche i suoi appunti di laboratorio sono considerati ancora oggi pericolosi a causa del loro contatto con sostanze radioattive. Per questo motivo sono conservati in apposite scatole piombate e possono essere consultati solo indossando abiti di protezione.
Il 20 aprile 1995 le sue spoglie, insieme a quelle del marito Pierre, sono state trasferite dal cimitero di Sceaux al Pantheon di Parigi. Marie Curie è stata la prima donna della storia ad avere ricevuto questo onore. A Maria-Skłodowska è stato dedicato un altro minerale di uranio: la sklodowskite oltre all’unità di misura della radioattività: il curie.
La sua storia ha affascinato, per la sua dedizione alla scienza e all’umanità, scienziati e donne di ogni parte del mondo.
credits immagine: Pierre e Marie Curie nel loro laboratorio (1903 circa) Lifegate
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