La scienza contro il cancro
di Micaela Armijos, 3J, IIS, Di Vittorio Lattanzio, Roma
Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.
William Kaelin si dedica alla ricerca delle cause del cancro, malattia che ha afflitto e causato la perdita della moglie, raggiungendo importanti risultati per la comprensione dei meccanismi che provocano l’insorgenza dei tumori.
Lo scienziato nasce a New York il 23 Novembre 1957. Nel 1988 sposa la chirurga americana Carolyn Kaelin, che a causa di un glioblastoma, un tumore maligno, muore nel 2015.
William Kaelin ha studiato presso la Johns Hopkins University specializzandosi in medicina interna ed oncologia. Recentemente, nel 2019, ha vinto con l’inglese Peter Ratcliffe e l’americano Gregg Semenza, il premio Nobel per la medicina.
I tre hanno condotto ciascuno proprie ricerche, studiando come le cellule percepiscono e si adattano alle disponibilità di ossigeno.
In precedenza Otto Warburg (1883-1970) aveva studiato il metabolismo dei tumori e in particolar modo le caratteristiche della loro respirazione cellulare, ricevendo nel 1931 il premio Nobel per la medicina.
Negli stessi anni Corneille Heymans (1892-1968) scoprì delle strutture chiamate corpi caritodei, situati nella carotide, responsabili di monitorare l’ossigeno presente nel sangue e fu premiato anche lui nel 1939 con un Nobel per la medicina.
Grazie ai tre scienziati Kaelin, Ratcliffe e Semenza si è scoperto come questi processi vengono regolati a livello molecolare, riuscendo a descrivere il meccanismo che regola l’attività dei geni nelle variazioni di ossigeno. Queste scoperte sono importanti perché aprono nuove strade per contrastare il cancro, l’anemia e altre malattie.
Ratcliffe e Semenza hanno condotto delle ricerche sull’eritropoietina (EPO), un ormone prodotto dai reni, rilasciato a causa delle scarse quantità di ossigeno, che attiva e disattiva l’eritropoiesi ovvero la produzione di globuli rossi. I due scienziati hanno scoperto la proteina HIF-1 che consente alle cellule tumorali di adattarsi ad ambienti privi di ossigeno.
Kaelin ha condotto a sua volta delle ricerche sulla sindrome ereditaria di Von Hippel-Lindau (Vhl), una patologia caratterizzata dalla formazione di cisti o tumori, benigni o maligni, studiando uno dei meccanismi essenziali per capire molti processi fisiologici e per affrontare numerose malattie.
I tre lavori hanno permesso di stabilire che se l’ossigeno scarseggia o abbonda può portare a ripercussioni nell’organismo, compromettendone le sue funzionalità. Livelli irregolari di ossigeno possono portare ad anemia, cancro, ictus, infezioni e infarto del miocardio.
Grazie a queste scoperte gli esperti sono oggi al lavoro per sviluppare nuovi farmaci e terapie in grado di intervenire sul meccanismo di risposta ai livelli di ossigeno.
Le scoperte fatte da Kaelin fanno pensare anche ad un personale riconoscimento morale alla sua lotta contro il cancro, malattia che aveva causato la perdita della moglie. Purtroppo non è stata ancora trovata una cura effettiva per debellare il cancro, tuttavia queste scoperte hanno implicazioni anche per individuare cure più efficaci per il cancro e altre malattie insidiose della nostra epoca.
credits immagine: Repubblica
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