Paul Crutzen e il chiodo fisso (d’oro) dell’Antropocene
Il 28 gennaio 2021 ci ha lasciato Paul Crutzen, Nobel per la chimica nel 1995. È stato anche colui che ha coniato il termine “Antropocene”, per indicare l’epoca geologica definita dalle attività umane. Ma quando è iniziato l’Antropocene? Sono in esame varie possibilità, in una corsa alla datazione che terminerà nel 2022.
L’impatto delle attività umane sull’ambiente è tale da rendere necessaria l’istituzione di una nuova epoca geologica: l’Antropocene. Ma quando è iniziata esattamente l’epoca umana?
Paul Crutzen, premio Nobel per la chimica nel 1995, è stato tra i primi ad utilizzare il termine nel 2000. Oggi, a pochi mesi dalla scomparsa dello stesso Crutzen, i geologi stanno studiando undici località sparse in tutto il mondo, alla ricerca di una traccia evidente dell’influenza dell’essere umano sulla Terra.
Uno di questi siti sarà scelto per ospitare il cosiddetto “chiodo d’oro”, che indicherà il luogo in cui uno specifico strato di roccia, ghiaccio o sedimento rappresenta al meglio un evento importante della storia terrestre, servendo da punto di riferimento globale per datare l’inizio di un determinato periodo geologico. I diversi team di scienziati sono quindi in competizione, ma al tempo stesso collaborano scambiandosi costantemente informazioni.
Tuttavia, scegliere un sito per l’epoca umana si è rivelato un compito molto complesso. Antropologi, storici e sociologi sono tuttora in disaccordo su quale evento abbia segnato l’inizio dell’Antropocene. C’è chi pensa che la svolta sia arrivata con l’uso del fuoco. Altri invece vedono nella diffusione dell’agricoltura l’inizio dell’influenza dell’essere umano sull’ambiente su vasta scala.
Tuttavia, i geologi del Gruppo di Lavoro sull’Antropocene, che coordinano i lavori sui vari siti di ricerca, sono di parere diverso: ritengono che la rivoluzione industriale e l’era del nucleare rappresentino i migliori marker geologici per la nuova epoca. In particolare, il candidato più probabile sarebbe l’anno 1952, a partire dal quale i radionuclidi derivati dai test atomici condotti in atmosfera da Stati Uniti e Unione Sovietica iniziano ad apparire in varie località.
Nel corso del 2020 i ricercatori di ciascun sito hanno lavorato per ultimare le loro proposte. Scienziati cinesi hanno prelevato una carota di sedimento dal fondale di un lago nel nord-est della Cina, alla ricerca di cesio radioattivo e fuliggine derivata dall’uso di combustibili fossili.
Ricercatori australiani stanno esaminando tracce di isotopi radioattivi all’interno dei coralli. Un altro team in Germania sta perlustrando il fondale del Mar Baltico in cerca di microplastiche.
In un altro sito, in California, gli scienziati hanno scavato nel fango al di sotto di un serbatoio costruito alla fine dell’Ottocento e successivamente riempito di sedimento.
“Quando troviamo grosse quantità di sedimento in un sito come questo, abbiamo la possibilità di studiare ciò che è successo a una risoluzione molto alta.”, dice Alison Stegner, geologa dell’università di Stanford. “Possiamo ricostruire ciò che è successo stagionalmente negli ultimi 127 anni, cosa che è molto, molto rara.”
Questo avviene perché ogni estate le piante crescono e muoiono all’interno del serbatoio e uno strato di materia organica si deposita sul fondale. Ogni inverno, invece, grosse quantità di sedimento sabbioso sono trasportate sul fondo dalle piogge. Stegner e il suo team possono perciò contare queste coppie di strati organici e sabbiosi per “viaggiare indietro nel tempo” e stimare l’anno di deposizione di ciascuno strato. Perciò, qualora trovassero un livello contenente isotopi radioattivi, potrebbero risalire non solo all’anno, ma persino alla stagione. Ad esempio, l’inverno del 1952.
Affinché il 1952 o qualsiasi altro momento vengano ufficialmente riconosciuti, i membri del Gruppo di Lavoro sull’Antropocene dovranno selezionare la località del chiodo d’oro in una votazione, che avverrà nel 2022. Il tempo rimasto a disposizione delle varie squadre, quindi, non è molto.
Per ora, possiamo dire con certezza di essere ufficialmente entrati nell’epoca umana. Per sapere esattamente da quando, però, bisognerà pazientare ancora un po’.
Immagine in evidenza: wikimedia commons
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