Al via (finalmente) i lavori del centro Obama
Ad agosto 2021 inizieranno i lavori del centro presidenziale Obama a Chicago, dopo quattro anni di revisioni federali e proteste delle comunità locali
Dalla fine del suo mandato alla Casa Bianca, Barack Obama è tornato a occuparsi di comunità locali. Le cose però non sono andate come si sarebbe, forse, aspettato. Ad agosto, a Chicago, potrebbe finalmente iniziare la costruzione del suo centro presidenziale, annunciata per la prima volta nel 2016. Il progetto prevedeva un museo, una biblioteca, degli spazi aggregativi esterni e un parco giochi per bambini. I lavori sarebbero dovuti partire nel 2018 ma è tutto ancora fermo. L’ultima notizia, annunciata dalla fondazione no-profit “The Obama Foundation”, riguarda l’assunzione dei lavoratori impegnati nella costruzione, che saranno selezionati direttamente dallo strato sociale dei quartieri di South Side e West side, i quartieri limitrofi al sito dove sorgerà il centro.
Jackson Park è il sito individuato per la costruzione del centro, un parco pubblico vicino all’università (che ha partecipato alla progettazione) e che confina con Woodlawn, uno dei quartieri più poveri della parte sud della città, abitato maggiormente da afroamericani. I residenti temevano che il centro potesse portare a un aumento degli affitti e del costo della vita, preoccupati per il rischio di gentrificazione dei quartieri limitrofi. Nel 2017 alcuni rappresentanti dei residenti del South Side hanno chiesto la stipula di un contratto ufficiale con la comunità per bloccare gli affitti e garantire posti di lavoro. Richiesta inizialmente respinta con la motivazione che la costruzione del centro, pensato come luogo di fruizione pubblica, rappresenti di per sé un miglioramento locale.
Obama, l’“organizzatore di comunità” più famoso al mondo, si trova a fronteggiare la resistenza delle comunità di Chicago, patria storica del Community Organizing, (organizzazione politica delle comunità cittadine nata con Saul Alisky nella Chicago degli anni Trenta) dove nel 1985 è iniziata la sua carriera politica all’interno di quelle stesse comunità. Nei successivi tre anni i rappresentanti cittadini del South Side hanno continuato a opporsi al progetto, spostando la protesta dalle strade agli uffici dell’amministrazione cittadina.
Nel 2018 cominciano le revisioni. Si aggiungono alle proteste dei residenti quelle dei gruppi ambientalisti che si oppongono al progetto poiché impatterebbe negativamente su un parco considerato sito storico. Una revisione federale conferma che il centro potrebbe incidere negativamente sull’ecosistema del parco e sull’intera rete dei viali. La fondazione Obama firma un nuovo accordo nel 2020 in cui si impegna a ristrutturare i monumenti storici presenti nel parco e a piantare nuovi alberi che sostituiranno quelli che saranno abbattuti nella costruzione. Seguono altre due revisioni, alla fine delle quali il progetto ottiene il via libera. L’amministrazione locale firma un’ordinanza con cui si impegna a bloccare gli affitti dei residenti.
Con il blocco lavorativo dovuto alla pandemia in corso, imprenditori locali, proprietari di negozi e cittadini a favore della costruzione del centro hanno fatto pressioni sulle istituzioni cittadine affinché il progetto prenda forma. Nell’interesse della comunità e per sostenere il rilancio economico del South Side, la fondazione Obama si è ufficialmente impegnata ad assumere mano d’opera locale prevedendo la creazione di oltre 5000 posti di lavoro. Inoltre la metà dei contratti per le forniture andranno a imprese gestite da donne, imprenditori di colore, veterani, e imprenditori appartenenti alla comunità LGBTQ. La fondazione investirà ulteriori 850,000 dollari in lavori di innovazione e costruzione intorno all’area del parco, includendo i residenti del South e West side che potranno accedere a corsi di formazione gratuita ed eventualmente aggiudicarsi i contratti.
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