Il premio Nobel Olga Tokarczuk si schiera con la comunità LGBT+ polacca
Un premio Nobel, una star di Netflix e una modella lanciano, con la fondazione Equaversity, un’iniziativa per sostenere i diritti della comunità Lgbt+ in Polonia, dove il governo conservatore e la chiesa cattolica portano avanti una propaganda omo-transfobica
“Il termine Lgbt non si riferisce a persone ma a un’ideologia più pericolosa del comunismo” ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda l’anno scorso durante la sua corsa per la rielezione; il ministro dell’istruzione ha invece affermato che le persone Lgbt non sono uguali alle “persone normali”. Nel frattempo i leader della chiesa cattolica hanno usato il termine “piaga arcobaleno” per descrivere il movimento a favore di maggiori diritti alle persone Lgbt.
La fondazione Equaversity si occupa di cercare donazioni internazionali per finanziare organizzazioni che lavorano sul campo in Polonia. Gli attivisti della fondazione affermano che l’aiuto è necessario per contrastare la retorica omofoba dei più alti livelli del governo polacco e dei leader cattolici che ha portato alcune persone Lgbt a lasciare il paese; Equaversity ha inoltre affermato che il 70% dei giovani Lgbt in Polonia ha pensieri suicidi.
“Non possiamo contare su aiuti dall’interno del paese“, ha detto la modella Anja Rubik, che è uno dei membri del consiglio. Insieme a lei anche la scrittrice polacca e premio Nobel Olga Tokarczuk, la regista Agnieszka Holland e Antoni Porowski, star Netflix di “Queer Eye“.
Secondo la direzione della fondazione in Polonia vige una situazione di stallo tra le forze conservatrici e una nuova generazione di giovani che favoriscono l’accettazione delle minoranze sessuali: a differenza della Russia, dove i diritti Lgbt sono stati gravemente ridotti con scarse possibilità di miglioramenti nel prossimo futuro, il popolo polacco potrebbe ancora scegliere una strada diversa.
Tra i designati per ricevere i fondi ci sono Campaign Against Homophobia, Love Does Not Exclude Association e Polish Association of Anti-Discriminatory Law.
“C’è una chiara possibilità di vincere questa battaglia in Polonia” sostengono gli attivisti della fondazione. Ci auguriamo che sia così, staremo a vedere.
immagine in evidenza: Wikimedia Commons
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