Intelligenza artificiale la Sapienza capofila nel dottorato nazionale
L’Italia lancia il suo primo dottorato nazionale sull’intelligenza artificiale promosso dal Mur e coordinato da Cnr e Università di Pisa assieme ad altre 61 università. Si mettono a disposizione per la prima volta su questo tema scientifico 177 borse di studio, e Sapienza è in prima linea nella formazione
Si vuole portare il nostro paese verso il progresso digitale introducendo i benefici dell’intelligenza artificiale in 5 macro aree di interesse. Promosso dal Mur e coordinato dal Cnr assieme all’Università di Pisa, il progetto prevede di introdurre il dottorato nazionale sull’Ia, si fonderà su una rete formata da 5 atenei capofila, con sede a Torino, Napoli, Roma e Pisa; oltre a questi sono coinvolte ben altre 61 università e centri di ricerca sparsi per tutto il territorio nostrano. Questi “nodi della rete” ospiteranno la formazione dei futuri dottorandi.
Gli obbiettivi di questo progetto sono quelli di promuovere la formazione sull’intelligenza artificiale a livello nazionale, costruire una comunità di giovani ricercatori distribuita su tutto il territorio che porti innovazione nel mondo della ricerca e in quello dell’industria italiana, creare una rete di centri di ricerca specialistici su questo tema così strategico per il futuro del paese e dell’Europa.
Che cos’è l’intelligenza artificiale
Facciamo un passo indietro, L’intelligenza artificiale (o IA) è una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.
Sono 177 le borse di studio messe a disposizione
per il primo ciclo di questa operazione formativa. Si vuole creare una vasta rete di futuri innovatori e professionisti che al termine dei tre anni di percorso saranno specializzati sia nello studio e nella ricerca sull’Ia che nei settori tecnico applicativi di questa tecnologia. In questo modo avranno una visione integrata e completa delle soluzioni Ia e delle richieste del mercato. L’approccio sistemico e multi-disciplinare si sta redendo sempre più necessario e fondamentale, sia nel mondo della ricerca sia in quello dell’impresa.
Sapienza in prima linea
Il modello organizzativo si evolve in maniera sia orizzontale sia verticale: tutti i dottorandi parteciperanno a esperienze e attività formative multidisciplinari comuni, per poi concentrarsi su di un tema di specializzazione a scelta tra 5 aree principali:
Sicurezza e cybersecurity, la cui capofila sarà Sapienza Università di Roma: si applicheranno le tecniche di Ia sulla sicurezza dei sistemi informatici e delle infrastrutture, sulla cyber intelligence e sulla protezione della privacy. Per il tema salute e scienze della vita, con capofila l’università Campus Bio-Medico di Roma, le soluzioni Ia saranno usate per promuovere la medicina di precisione, una medicina sempre più predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa. Per l’argomento agricoltura (agrifood) e ambiente con capofila l’università degli Studi di Napoli Federico II, l’Ia sarà usata per fronteggiare le incertezze legate al cambiamento climatico e la variabilità dei fattori che determinano la produzione primaria. E ancora: la macro area Industria 4.0, che avrà come capofila il Politecnico di Torino, vedrà le Ia saranno messe al servizio della robotica, dell’automatizzazione dei processi e sull’analisi dei dati per migliorare la produzione ed aumentare la competitività del settore secondario. Infine, per l’obbiettivo Società, che ha come capofila l’Università di Pisa, l’Ia sarà utilizzata per la data science, per lo studio della società e della complessità dei fenomeni socioeconomici quali, ad esempio: la mobilità umana, la dinamica delle città, le migrazioni ed i loro determinanti economici, la formazione e la dinamica delle opinioni online e l’impatto sociale dei sistemi AI.
Marco Conti, direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica di Pisa commenta così l’apertura del bando: “Il dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale ha raggiunto l’importante obiettivo di mobilizzare le risorse delle università e degli enti di ricerca nazionali per realizzare uno dei programmi di dottorato sull’intelligenza artificiale più grandi ed ambiziosi a livello mondiale, in grado di formare una generazione di dottori di ricerca per guidare la transizione digitale del Paese. La struttura a rete basata su cinque macro aree ha consentito di mettere a sistema le eccellenze del Paese in questo settore e allo stesso tempo di garantire un’ampia copertura del territorio nazionale”.
Uno dei temi trasversali più importanti per l’intero dottorato è quello della Trustworthy AI, l’intelligenza artificiale “degna di fiducia” e cioè: i dottorandi seguiranno corsi dedicati a etica, equità, correttezza, sicurezza, giustizia, accettazione sociale dell’intelligenza artificiale, oltre a concentrarsi sullo sviluppo di una AI sostenibile e che possa aiutare la società europea a raggiungere i Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Perchè questo è un fatto importante?
Partendo dalla premessa per cui i governi devono garantire l’impiego dell’Intelligenza Artificiale nel massimo rispetto dell’etica, nell’aprile del 2019, l’Unione Europea ha elaborato il suo Codice Etico, che contiene le linee guida su utilizzo e sviluppo di sistemi di Intelligenza Artificiale. Il documento, che è stato predisposto da un gruppo di 52 esperti, rappresentati da informatici, ingegneri ma anche giuristi, filosofi, industriali, matematici, è il primo nel suo genere.
Il punto di partenza dell’intero documento, e di tutti i principi giuridici che ne sono scaturiti, è che l’Intelligenza Artificiale deve avere l’uomo al centro e deve essere al servizio del bene comune per migliorare il benessere e garantire la libertà e ciò vale a dire: Il Rispetto per la dignità dell’uomo; Libertà dell’individuo; Rispetto per la democrazia e per la giustizia; Eguaglianza e non discriminazione; Diritti dei cittadini. C’è bisogno di maggiore consapevolezza rispetto al passato, quindi è fondamentale, per la creazione di una Ia che sia davvero al servizio dei cittadini, che tutti questi concetti vengano integrati in questa operazione formativa. In modo da costruire una nuova classe di innovatori nel campo che potranno portare, da qui in avanti il progresso, anche in termini etici, di questa tencologia.
Immagine in evidenza: {Pixabay}
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