ET, un telescopio in casa Sapienza
La delegazione Esfri ha approvato l’Einstein Telescope, un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione ideato e realizzato in larga parte dai dipartimenti di fisica e ingegneria civile di Sapienza
Il Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (Esfri) ha stanziato 4,1 miliardi di euro per undici progetti in ambito scientifico, consultabili nella Esfri Roadmap 2021. Dalle neuroscienze ai Big Data, ogni proposta – con il relativo acronimo evocativo – contribuirà alla ricerca e all’innovazione nei diversi ambiti.
I dipartimenti di fisica e ingegneria civile di Sapienza, hanno ottenuto una prima approvazione per il progetto Et, curioso acronimo di Einstein Telescope, un rivelatore di onde gravitazionali intitolato al fisico che le aveva previste nella sua teoria della relatività generale.
Michele Punturo, il direttore della ricerca all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, afferma che l’inserimento del progetto nella Esfri Roadmap è un passo importante verso il finanziamento e l’Esfri stessa si occuperà di gestire le parti tecniche, legali e finanziarie della fase preparatoria per il progetto, mentre il gruppo di ricerca dovrà costruire la struttura organizzativa, ispirandosi, per esempio, a quella del Cern.
L’Einstein Telescope sarà un rilevatore di terza generazione, un’evoluzione dei progetti Virgo e Ligo, grazie ai quali sono state misurate per la prima volta le onde gravitazionali, generate dalla collisione di due buchi neri (e da due stelle di neutroni, e da un buco nero e da una stella di neutroni), nel 2015 e negli anni successivi. Nell’Et la lunghezza dell’interferometro, ossia il sistema di specchi sospesi attraversati da laser, con cui si misurano le microscopiche perturbazioni causate dalle onde gravitazionali, verrà aumentata dai 3 chilometri di Virgo a 10 chilometri, così da incrementare la sensibilità del rilevatore. Verranno implementate nuove tecnologie per ridurre le fluttuazioni della luce e il rumore di fondo dell’ambiente circostante, tra cui un sistema di raffreddamento che porterà il rilevatore tra 10 e 20 Kelvin (circa -260 °C).
Il progetto si propone di sondare lo spazio con metodi finora impossibili, permetterà di studiare la storia dell’universo sotto una nuova luce e aprirà nuove strade per la fisica teorica e la cosmologia.
Un sito possibile per la costruzione dell’Et è Sos Enattos, in Sardegna. Se venisse confermato, nel 2024, Et diventerebbe il secondo rilevatore di onde gravitazionali in Italia, dopo Virgo, che si trova in provincia di Pisa.
In generale, gli obbiettivi principali dell’Amaldi Research Center del dipartimento di fisica di Sapienza sono la progettazione, la teoria e lo sviluppo dell’Einstein telescope.
{Immagine in evidenza: Wikimedia Commons}
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