Tumore al pancreas, verso una possibile cura?
Una ricerca pubblicata su Gastroenterology ha identificato la correlazione fra una proteina e la produzione di amminoacidi coinvolti nella crescita e nel metabolismo del tumore al pancreas
di Valentina Guglielmo
Il tumore al pancreas, per le sue caratteristiche anatomiche e molecolari, è attualmente intrattabile: l’aspettativa di vita è generalmente inferiore a un anno e, a livello globale, l’incidenza si attesta sui 5,5 casi su 100 mila per gli uomini e 4 su 100 mila per le donne, rendendolo la settima causa di morte da tumore. Oggi ne sappiamo qualcosa di più: un nuovo studio, pubblicato su Gastroenterology,riporta infatti la scoperta del ruolo inibitorio di una particolare proteina, la Sirtuina 5 (Sirt 5), sulla crescita delle cellule tumorali, e apre la strada alla speranza di nuovi approcci terapeutici in grado di ridurre o bloccare la proliferazione delle cellule tumorali nell’organo.
La Sirt5 è una proteina che si trova principalmente nei mitocondri delle cellule. La sua funzione consiste nel regolare l’azione di molti enzimi che si trovano nei mitocondri e che sono importanti per fornire energia e produrre molecole fondamentali alla vita della cellula stessa. Data la recente scoperta della Sirt5, la lista degli enzimi da essa regolati è in continua crescita: fra questi, in particolare, sembra che un amminoacido chiamato glutammina rivesta un ruolo fondamentale.
“Il collegamento tra Sirt5, glutammina e crescita dei tumori è abbastanza recente a partire dall’osservazione che in molti tumori c’è un’alterata espressione di Sirt5 e un accelerato utilizzo di glutammina. Nel caso del tumore del pancreas, una ridotta quantità di Sirt5 e un elevato utilizzo della glutammina sono collegati con una maggiore malignità”, spiega a StaR Marco Tafani, professore associato del Dipartimento di Medicina Sperimentale di Sapienza e coautore dello studio.La glutammina, specifica Tafani, è l’amminoacido più abbondante nel nostro organismo e serve per costruire nuove proteine e strutture cellulari fornendo anche energia e molecole antiossidanti. “L’aspetto fondamentale da noi scoperto è che la Sirt5 consente un corretto funzionamento degli enzimi che permettono alla cellula di utilizzare al meglio la glutammina. Nel tumore pancreatico, la perdita di Sirt5 rimuove tale controllo accelerando l’utilizzo della glutammina e, quindi, la crescita della cellula tumorale a discapito delle cellule normali”.
Le attuali terapie per rallentare la crescita del tumore al pancreas si basano sull’utilizzo di alcune molecole che bloccano la sintesi e la riparazione del dna causando la morte della cellula tumorale, ma con pesanti effetti collaterali anche sulle cellule del nostro organismo. Alcune terapie di altro genere, basate sull’utilizzo di molecole regolatrici di enzimi o proteine (e non sul danno al dna), esistono già o sono in fase di test per altre malattie. “Nel nostro caso”, prosegue Tafani, “la strada è ancora lunga, anche perché il nostro è il primo studio del suo genere. Ovviamente noi crediamo nella bontà dei nostri risultati e siamo già al lavoro con i colleghi americani per migliorare l’efficacia della nostra molecola e iniziare le prime fasi dei trials clinici, pensati soprattutto in aggiunta alle attuali terapie”.
La correlazione riscontrata nello studio non si limita al solo tumore del pancreas, ma apre nuove prospettive terapeutiche più in generale in ambito oncologico. “Un aspetto fondamentale è che quasi tutti i tumori finora studiati hanno la capacità di utilizzare la glutammina in maniera più efficace degli altri tessuti normali” conclude Tafani. “Per questo è importante capire il meccanismo che porta a tale capacità per poter poi trovare dei punti cruciali su cui agire per scardinare o meglio riprogrammare il tumore”.
Commenti recenti