Pop StaRs #1
Perché siamo qui. Potrei dire perché ci piace la scienza. Potrei dire pe la pandemia. Potrei dire per condividere. Potrei dire per coinvolgere. Potrei dire per i giovani. O anche per gli anziani. Per gli umanisti. Per noi scienziati. Per l’università. Per la scuola. Per la politica addirittura. Per la divulgazione. Per la comunicazione. Per la cultura. Per il Nobel!
Ma siamo qui per la grande bellezza. E non so quella romano-napoletana di Sorrentino. Per la bellezza delle immagini della scienza. Di una cellula vista ad altissima risoluzione. Della scoperta. Di una riflessione. Dell’invisibile. Dell’incomprensibile. La bellezza del sapere. La bellezza della soddisfazione intellettuale. Del pensiero libero. Della ricerca. Di uno scambio che ti illumina. Di una partita vinta con la conoscenza. Di una persa. Dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande. Del sommerso che fai emergere. Del diviso riunito dalla conoscenza. Del complesso. Del DNA, dell’RNA, delle batterie, del mitocondrio, del moscerino, delle piante, della crittografia, dei microbi. Per la bellezza degli stormi la sera sopra i tetti della Sapienza.
P.S. La POP STAR di questo numero è – ça va sans dire – Giorgio Parisi. Ma lo voglio citare assieme ad un’altra POP STAR che mi è cara. Paolo Bianco. Paolo e Giorgio hanno quasi lavorato assieme con l’idea di applicare i principi degli stormi di Parisi all’organizzazione dinamico-spaziale delle cellule staminali mesenchimali di Bianco. Una bella storia di Sapienza
Isabella Saggio. Biologa presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma.
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