Janus
La startup della Sapienza che propone un modello innovativo di comunicazione dei beni culturali.
di Sofia Gaudioso
L’ologramma installato nei propilei della Sapienza è stato realizzato anche con il contributo di Janus, una startup della Sapienza nata nel Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura. Lo scopo di Janus è quello di rinnovare l’attuale modello di comunicazione dei beni culturali con l’aiuto della tecnologia.
Janus è una delle tante e promettenti realtà imprenditoriali nate alla Sapienza. L’ateneo infatti promuove e contribuisce alla formazione di società quali startup e spinoff per valorizzare la sua ricerca e collegarsi al mondo imprenditoriale. Questi due tipi di società nascono su iniziativa del personale universitario o dell’Università stessa. La differenza principale tra le due è che nello spinoff l’Università partecipa come socio nel capitale sociale mentre nella startup no.
Tornando a Janus, questa startup deve il suo nome alla più antica divinità romana, Giano. Il dio degli inizi e dei passaggi. Raffigurato bifronte e cioè con due volti che guardano da parti opposte. Questo perché Giano, secondo la mitologia, era capace di guardare al futuro e al passato. Proprio come Giano bifronte, la startup Janus si propone di avere uno sguardo al passato con gli occhi del futuro. Rinnovare quindi il modello di comunicazione dei beni culturali, il passato, grazie alla tecnologia, il futuro.
Il progetto di Janus è multidisplinare e combina comunicazio ne, tecnologia e cultura. La squadra è formata da docenti, dottorandi e specializzandi del Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura della Sapienza ma coinvolge anche Storici e Ingegneri dell’Ateneo. Il presidente della startup è Simone Lucchetti e il coordinatore scientifico è Graziano Mario Valenti.
Nel modello proposto da Janus, la comunicazione dei beni culturali è rivolta ad un pubblico eterogeneo e non necessariamente esperto. Così che l’informazione raggiunga un vasto numero di persone, il patrimonio culturale, in questo modo, diventa fruibile a tutti e non solo ai pochi esperti. L’obiettivo del modello di comunicazione offerto da Janus è di impegnare lo spettatore in prima persona in un’esperienza emotivamente coinvolgente e partecipativa.
Per realizzare questo modello, Janus, sfrutta le più moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) come mezzo innovativo e diretto per divulgare il patrimonio artistico e culturale a un’ampia platea di persone. Le ICT sono quell’insieme di tecniche usate per trasmettere, creare e scambiare informazioni. Janus utilizza la realtà aumentata, ovvero strumenti tecnologici posti in un luogo per arricchire l’esperienza dell’utente, la realtà virtuale ovvero la creazione di un mondo virtuale completamente nuovo, le ricostruzioni 3D, i panorami virtuali e i musei virtuali. I clienti di Janus sono enti pubblici e privati come sovraintendenze, musei, fondazioni. Inoltre, la squadra della startup personalizza il modello di comunicazione in base alle necessità e agli obiettivi dei clienti.
Janus, la startup che guarda al passato e al futuro rappresenta una novità e una risorsa per la comunicazione del patrimonio artistico e culturale, avvicinando sempre più persone ai beni culturali e promuovendo lo sviluppo tecnologico.
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