Nature Startup
Il report della rivista Nature delle startup più innovative del 2022.
di Sofia Gaudioso
La rivista Nature biotechnology ogni anno pubblica un report su alcune delle startup più innovative e promettenti in ambito biotecnologico.
Tra queste c’è Orna therapeutics una startup che produce Rna circolari (circRna) e sviluppa terapie basate su queste molecole. Il circRna è più stabile dell’mRna lineare e produce un numero maggiore di proteine.
Un’altra azienda è Abalos Therapeutics una startup che utilizza i virus per indurre una risposta immunitaria contro le cellule tumorali per eliminarle. Nel dettaglio, Abalos utilizza i mammarenavirus che attacano in mdo specifico cellule tumorali. Questo induce una risposta che attira le cellule immunitarie verso il tumore che porta i linfociti infiltranti il tumore ad invadere le cellule tumorali e infine i linfociti T CD8 ad uccidere le cellule tumorali.
La terza azienda segnalata nel report di Nature Biotechnology è Delix Therapeutics che sviluppa Psicoplastogeni ovvero analoghi di droghe psichedeliche che non producono effetti collaterali. Le droghe psichedeliche, infatti, possono portare ad effetti quali il rischio di abuso e allucinazioni che le rendono problematiche da somministrare come terapia. Gli psichedelici non allucinogeni prodotti da Delix potrebbero essere utili in malattie, tra cui depressione resistente al trattamento, il disturbo da uso di sostanze, il disturbo da stress post-traumatico, il deterioramento cognitivo nella schizofrenia, e la neurodegenerazione.
Quest’anno tra le aziende promettenti c’è anche Adrestia Therapeutics è una spin-out dell’Università di Cambridge che cerca nel genoma mutazioni che mantengono le persone sane nonostante una predisposizione genetica a una malattia. L’idea è che le mutazioni che rendono un individuo predisposto a sviluppare una malattia possano essere annullate da mutazioni in altre parti del genoma e questo fenomeno è chiamato “salvataggio sintetico”.
Di simile approccio è Alchemab Therapeutics, sempre presente nel report, e che studia gli anticorpi delle persone sane con alto rischio di sviluppare malattie e li confronta con quelli di individui sani e malati. In questo caso l’idea è che le persone che non si ammalano nonostante la loro predisposizione hanno una risposta anticorpale che li protegge da proteine e cellule patogene. L’obiettivo di Alchemab è di individuare quali sono questi anticorpi.
Nel report di quest’anno ci sono anche Chroma Medicine e Tune Therapeutics due startup che si occupano di editing dell’epigenoma. Queste aziende sviluppano tecniche di editing che permettono di controllare in modo preciso l’espressione genica e di accendere o spegnere geni per sviluppare terapie. Infine, Ensoma e Interius BioTherapeutics sono due startup che stanno sviluppando strumenti per eseguire l’ingegneria cellulare e genica in vivo. La loro speranza è che queste nuove tecnologie possano rendere la terapia genica disponibile per un numero molto più ampio di pazienti.
Sofia Gaudioso, biologa e studentessa del Master La Scienza nella Pratica Giornalistica.
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