Inarea ENEA
con Giorgio Graditi
Ricerca e innovazione nei settori dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo economico sostenibile. Queste sono le attività dell’ENEA, l’ente nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Il Direttore Generale Giorgio Graditi ci racconta che cos’è l’ENEA e delle attività di ricerca portate avanti dall’Istituto. Ma anche del Pnrr e dei progetti futuri dell’ENEA.
Che cos’è l’Enea?
L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è un ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica, nonché alla prestazione di servizi avanzati alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini nei settori dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo economico sostenibile (Legge 28 dicembre 2015, n. 221). La mission dell’ENEA consiste nel contribuire alla competitività e allo sviluppo economico sostenibile del Sistema Italia attraverso attività di ricerca, di sviluppo tecnologico e di agenzia a supporto della Pubblica Amministrazione, delle imprese, con particolare riguardo alle PMI, e ai cittadini. Assolve alle specifiche funzioni di agenzia per l’efficienza energetica previste dal decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115, e ad ogni altra funzione ad essa attribuita dalla legislazione vigente o delegata dal Ministero vigilante (oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), al quale fornisce supporto per gli ambiti di competenza e altresì nella partecipazione a specifici gruppi di lavoro o ad organismi nazionali, europei ed internazionali. ENEA dispone di personale altamente qualificato, laboratori avanzati, impianti sperimentali e strumentazioni di eccellenza per la realizzazione di progetti, studi, prove, valutazioni, analisi e servizi di formazione con particolare riferimento all’innovazione di prodotto e di processo e alla valorizzazione dei risultati per contribuire allo sviluppo e alla competitività del Sistema Paese. L’Agenzia ha ereditato le risorse, le competenze e la tradizione di ricerca e sviluppo dell’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile che, nato nel 1952 come Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN) e diventato successivamente Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN) e poi ENEA, ha adattato nel tempo la propria missione alla politica energetica e alle frontiere dell’innovazione tecnologica e del mercato. Sin dalla nascita, i suoi punti di forza sono stati la ricerca applicata, l’innovazione, il trasferimento tecnologico e l’assistenza tecnico-scientifica a imprese, associazioni, territori, amministrazioni centrali e locali. I settori di specializzazione sono le tecnologie energetiche (fonti rinnovabili, accumuli, reti intelligenti) nel cui ambito l’Agenzia è anche il coordinatore del Cluster Tecnologico Nazionale Energia, la fusione nucleare e la sicurezza (dove l’Agenzia è coordinatore nazionale per la ricerca), l’efficienza energetica (con l’Agenzia Nazionale per l’efficienza), le tecnologie per il patrimonio culturale, la protezione sismica, la sicurezza alimentare, l’inquinamento, le scienze della vita, le materie prime strategiche, il cambiamento climatico. L’ENEA, inoltre, sostiene il sistema produttivo e le autorità pubbliche (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in particolare) nel processo di transizione ecologica. ENEA collabora, inoltre, con numerosi enti e istituzioni di ricerca nazionali e internazionali e partecipa a piattaforme tecnologiche e network quali EERA (European Energy Research Alliance), ECRA (European Climate Research Alliance), IEA (International Energy Agency), HER (Hydrogen Europe Research), MEDENER (di cui detiene la presidenza) ed Enterprise Europe Network, la più grande rete di servizi a sostegno della competitività e dell’innovazione per le PMI.
Che tipo di ricerca è svolta all’ENEA?
La tipologia di ricerca svolta in ENEA è illustrata nel Piano Triennale di Attività che è il principale documento programmatico di carattere strategico dell’ENEA, attraverso il quale sono evidenziati gli obiettivi del triennio, le risorse finanziarie necessarie per il loro conseguimento e il fabbisogno di personale. Con riferimento alle attività di ricerca del triennio 2023-2025, queste sono centrate prevalentemente sui settori di competenza dei quattro Dipartimenti: Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili ; Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare;Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali; Efficienza energetica e delle Unità tecniche; Istituto di Radioprotezione; Unità Tecnica Antartide. Le attività sono pianificate ed effettuate in linea con le direttrici di ricerca, sviluppo e innovazione definite dalle principali agende strategiche internazionali, europee e nazionali e con la policy del decisore pubblico in materia energetica ed ambientale, al fine di contribuire allo sviluppo economico sostenibile del Paese, coniugando al contempo la capacità e l’offerta di innovazione e sviluppo tecnologico con la domanda di innovazione e chiusura sostenibile ed efficiente dei cicli delle filiere produttive, per accrescerne competitività e resilienza a livello internazionale. In particolare, le azioni saranno orientate a favorire il perseguimento degli ambiziosi e sfidanti obiettivi sostenuti dal Green New Deal, dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC) e soprattutto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), su cui sono focalizzate le attività dell’Agenzia, in materia di transizione ecologica e neutralità climatica e sulla base degli indirizzi del Ministero vigilante. Tutti i Dipartimenti partecipano ad iniziative e progetti di R&S a livello nazionale ed europeo nei settori di propria competenza, anche con il fine di favorire il trasferimento tecnologico dei risultati, prodotti e servizi della ricerca.
Parlando di numeri quante sono le ricerche svolte all’ENEA? Quanti i suoi ricercatori? Quante le sue strutture dedicate alla ricerca? Quanti i laboratori?
Negli ultimi 10 anni, l’ENEA ha partecipato a circa 1.120 progetti, con un tasso di successo medio del 21% nei bandi dei programmi UE nel periodo 2014-2020, superiore alla media dei partecipanti italiani (13,2%) e a quella dell’UE (11,9%). Il tasso di successo dei progetti coordinati è del 17% (media ITA 8,6%). I progetti finanziati dal programma H2020 apportano un contributo di circa 27,3 milioni di euro; altri 6 milioni di euro derivano da progetti finanziati da bandi del programma Euratom di fissione e radioprotezione, oltre a 1,8 milioni di euro derivanti dalla partecipazione ai progetti JTU Fusion4Energy. Nel 2020, l’ENEA ha coordinato 28 progetti, pari al 17% dei 169 partecipati, gestendo un budget totale di circa 74 milioni di euro per questi progetti.Con il 2021 si è avviata la nuova fase di programmazione europea e il nuovo Programma Quadro, Horizon Europe, con un bilancio che si avvicina ai 100 miliardi di euro, costituisce un’opportunità per l’Agenzia anche alla luce dei risultati di partecipazione raggiunti dall’ENEA in H2020. I primi bandi della nuova programmazione e in particolare di Horizon Europe sono stati pubblicati a giugno 2021, con scadenze a partire da settembre e l’ENEA ha presentato 77 proposte nella seconda metà del 2021 e 78 nel 2022; ulteriori 11 sono in corso di presentazione per un totale di 166 proposte. In 18 proposte l’ENEA si presenta come coordinatore (il 12% circa del totale presentate). Le proposte sono state presentate in risposta a bandi del programma Horizon Europe (126), Euratom2027 (16), LIFE2027 (14), altri programmi (10). Risultano valutate 143 proposte, di cui 17 a coordinamento; ne sono state dichiarate finanziabili 47 (il 33%) di cui 3 a coordinamento; il finanziamento riconosciuto a ENEA nelle 47 proposte dichiarate finanziabili supera i 14 milioni di euro (EC funding and tenders portal, 23 settembre 2022). I ricercatori e tecnologi coinvolti nelle attività di ricerca sono oltre 1400. Per quanto riguarda il numero dei laboratori, il Dipartimento TERIN è articolato in 19 laboratori, il Dipartimento FSN comprende 18 laboratori, il Dipartimento SSPT 16 e il Dipartimento DUEE 10.
All’università siamo abituati a valutare la ricerca con impact factor e h-index voi avete una valutazione analoga?
Anche in ENEA, in quanto ente di ricerca, la valutazione della ricerca utilizza, tra gli altri, alcuni indicatori impiegati nel contesto universitario, quali l’impact factor delle riviste scientifiche sulle quali sono pubblicati i risultati delle ricerche effettuate e l’h-index.
Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro dell’ENEA?
L’Agenzia ha posto da anni l’uso efficiente delle risorse finanziarie alla base del suo operato, affrontando con straordinario impegno il difficile e complicato percorso di riduzione delle spese correnti, nella prospettiva che l’avanzo di amministrazione che l’efficientamento comportava potesse essere utilizzato per un importante piano di investimento. Già dal 2019 è stato avviato un piano di investimento in infrastrutture di ricerca ed apparecchiature scientifiche destinato a continuare nei prossimi anni anche grazie sia alla crescita delle attività programmatiche per gli obiettivi connessi alle nuove linee di attività posti dal PNRR.
Le attività future sono pianificate ed effettuate in linea con le direttrici di ricerca, sviluppo e innovazione definite dalle principali agende strategiche internazionali, europee e nazionali e con la policy del decisore pubblico in materia energetica e ambientale, al fine di contribuire allo sviluppo economico sostenibile del Paese, coniugando al contempo la capacità e l’offerta di innovazione e sviluppo tecnologico con la domanda di innovazione e chiusura sostenibile ed efficiente dei cicli delle filiere produttive, per accrescerne competitività e resilienza a livello internazionale. In particolare, le azioni sono orientate a favorire il perseguimento degli ambiziosi e sfidanti obiettivi promossi dal Green New Deal, dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e soprattutto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), su cui vengono focalizzate le attività dell’Agenzia, in materia di transizione ecologica e neutralità climatica e sulla base degli indirizzi del Ministero vigilante (oggi MASE).
Tutti i Dipartimenti hanno il compito di accrescere ulteriormente la partecipazione a iniziative e progetti di Ricerca, Sviluppo e Innovazione a livello nazionale ed europeo nei settori di propria competenza, anche al fine di favorire il trasferimento tecnologico dei risultati, prodotti e servizi della ricerca, ai fini della crescita del sistema Paese.
La fase di rilancio del sistema economico in Italia può continuare a contare su una crescita sostenuta dal programma di riforme e di investimenti del PNRR oltre che dagli altri fondi nazionali ed europei rivolti non solo alla trasformazione in un’ottica di decarbonizzazione, efficientamento e di circolarità dei processi di produzione e di consumo, ma anche alla preservazione del capitale naturale e alla prevenzione e gestione delle calamità naturali che interessano costantemente il Paese.
Molti dei temi oggetto delle attività dell’ENEA risultano centrali nell’attuazione del PNRR, sia come riforme, sia come strategie di investimento. Gli interventi previsti interessano l’economia circolare, l’agricoltura sostenibile, le energie rinnovabili, l’idrogeno, le smart grid e le reti energetiche integrate, la mobilità sostenibile, le comunità energetiche, l’accumulo energetico, la cybersecurity e le tecnologie per la digitalizzazione, l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici, la tutela del territorio, del capitale naturale e della risorsa idrica.
E il PNRR?
Con riferimento al PNRR, di particolare rilievo è l’Accordo di Programma (AdP) sottoscritto a maggio 2022 tra MiTE (oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE) ed ENEA nell’ambito dell’Investimento 3.5 “Ricerca e sviluppo sull’idrogeno”, Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, che prevede lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo volte a migliorare le conoscenze circa l’uso dell’idrogeno in tutte le fasi, incluse quelle di produzione, stoccaggio, distribuzione e usi finali. Il suddetto AdP, di cui ENEA è soggetto realizzatore con il coinvolgimento di CNR e RSE in qualità di co-realizzatori, dispone di 110 milioni di euro (di cui 75 milioni di euro assegnati ad ENEA) per la realizzazione di un apposito Piano Operativo di Ricerca (POR) già in essere, coordinato da ENEA, che è stato approvato a giugno 2022 con decreto direttoriale MiTE per lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo nei seguenti settori: produzione di idrogeno verde e pulito; tecnologie innovative per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno e la sua trasformazione in derivati ed e-fuels; celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità; sistemi intelligenti di gestione integrata per migliorare la resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture intelligenti basate sull’idrogeno.
Sempre nell’ambito dell’Investimento 3.5 “Ricerca e sviluppo sull’idrogeno”, Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, l’ENEA partecipa con un budget di circa 0,6 milioni di euro al Progetto MECCA “H2 verde da cracking del bioMEtano tramite una tecnologia innovativa basata su plasma non-termico e Catalisi con nanoCArboni”. Il progetto, finanziato con 3 milioni di euro, intende sintetizzare, tramite una tecnologia innovativa di cracking del biometano, idrogeno verde in modo competitivo sia in termini di costo che di “carbon footprint” rispetto all’idrogeno ottenuto da elettrolisi. Le attività dell’ENEA consistono nella valutazione comparativa della tecnologia proposta rispetto alla tecnologia di cracking del metano convenzionale.
Nell’ambito del sub-investimento 5.1.1 “Tecnologia PV (Photovoltaics)”, Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, l’ENEA ha partecipato alla proposta del contratto di sviluppo industriale capitanata da ENEL Green Power e finalizzata alla realizzazione di una “Gigafactory” per celle e moduli fotovoltaici di nuova generazione basati sulla tecnologia ad eterogiunzione di silicio (HJT). Il partenariato, oltre a ENEA ed ENEL Green Power, comprende CNR, IIT e UNICT. Il progetto dispone di 35,8 milioni di euro. Le attività dell’ENEA riguardano sia lo sviluppo della tecnologia HJT, che le innovazioni dell’approccio TANDEM con la realizzazione di celle accoppiate silicio/perovskite. Il budget previsto per l’ENEA è pari a circa 2,15 milioni di euro.
L’ENEA, con riferimento alle azioni di competenza MiMS (adesso MIT) nell’ambito del PNRR, ha sottoscritto ad aprile 2022 un Accordo di collaborazione con ANSFISA, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali del Ministero della Mobilità Sostenibile (MiMS) per lo svolgimento di attività di studio, ricerca e monitoraggio in materia di alimentazione a celle a combustibile a idrogeno (Fuel Cells) e GNL/Bio-GNL dei veicoli ferroviari e nell’ambito del trasporto rapido di massa e stradale, oltre che l’impatto delle strutture di rifornimento dell’idrogeno sui sottosistemi infrastrutturali ferroviari e i sistemi stradali.
L’ENEA ha, inoltre, partecipato a diverse proposte progettuali in risposta agli Avvisi pubblici emanati dal MUR in attuazione del PNRR con riferimento alle azioni di cui è titolare, previste dalla Missione 4 – “Istruzione e ricerca”, Componente 2 – “Dalla Ricerca all’Impresa” (M4-C2), con un finanziamento di complessivo di circa 95 milioni di euro.
Giorgio Graditi, ingegnere e Direttore generale dell’ENEA-ente nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile
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