L’ENEA in numeri
Poco meno di 6000 contributi su rivista, 3000 contributi in Atti di Convegno, 2500 tra documenti, prodotti scientifici, brevetti, curatele, etc., registrati in un arco temporale che va dal 1988 ad oggi. Dall’archivio online della pubblicazione scientifica dell’ENEA – ENEA-IRIS Open Archive – si può curiosare e farsi un’idea della mole di pubblicazioni depositate dai ricercatori di questo storico ente di ricerca pubblico, finanziato per il 53,7% dal Contributo Ordinario dello Stato. Il centro nasce negli anni ’60 come distaccamento del CNRN (1952-1959) dal CNR, sotto la sigla CNEN, con il principale obiettivo di promuovere le conoscenze scientifiche sulle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare. Evolve in ENEA nel 1982. Supera il disastro di Cernobyl abbandonando l’intero programma nucleare e dal 1991 viene ribattezzato con la stessa sigla, stavolta però come “Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente”. Oggi fa riferimento al Mipaaf, che ne definisce funzioni e compiti, secondo quanto è indicato dal “Piano Triennale di Attività 2023-2025” dell’Istituto. 3 missioni – Ricerca scientifica, ricerca istituzionale, terza missione – per 5 aree tematiche strategiche tra cui: transizione ecologica, innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile; supporto tecnologico alla Pubblica amministrazione e attuazione delle misure del PNRR e infine tramite tra mondo della ricerca e sistema delle imprese, sociale e Pubblica amministrazione. ENEA è organizzato in 4 Dipartimenti e 3 Unità tecniche, con diversi obiettivi specifici e peso relativo, per un totale di 2205 dipendenti tra dipartimenti, direzioni e altre strutture, di cui circa il 50% attivi nel mondo della ricerca. Si dispone territorialmente in 9 Centri, 8 Laboratori di Ricerca, Uffici territoriali e una sede a Bruxelles con la quale cura i rapporti diretti con le Istituzioni Comunitarie. Garantisce inoltre il funzionamento di due strutture permanenti italiane in Antartide. È attivo anche in varie collaborazioni con diversi enti e istituzioni di ricerca nazionali e internazionali nonché piattaforme tecnologiche e network, tra cui l’Agenzia Nazionale Efficienza Energetica.
di Tiziano Alimandi, studente del Master “La Scienza nella Pratica Giornalistica”
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