AIRC
1.8 miliardi di euro e 148 milioni di euro sono queste le cifre che dal 1965 a oggi la Fondazione AIRC ha destinato rispettivamente a progetti di ricerca e borse di formazione. Nata per sostenere la ricerca oncologica e diffondere le informazioni sui progressi della ricerca, delle terapie e della prevenzione oggi la Fondazione conta 17 comitati regionali, più di 20 mila volontari e 6 mila ricercatori. Grant, borse di studio e progetti di ricerca sulle metastasi sono alcune delle attività finanziate da AIRC. Federico Caligaris, Direttore Scientifico dell’AIRC, ci racconta del percorso che lo ha portato alla Fondazione. Ma anche delle opportunità per i giovani e dei grant finanziati da AIRC.
Quale è stato il suo percorso e come è arrivato alla Fondazione AIRC?
La mia carriera è iniziata a Torino dove mi sono laureato in Medicina e specializzato in Medicina Interna ed Ematologia. Poi ho avuto un’esperienza lavorativa come senior lecturer presso il Dipartimento di Immunologia della Royal Free Hospital School of Medicine di Londra. Dopodiché sono diventato Professore Ordinario di Immunologia a Torino. Nel 2003 mi sono trasferito al San Raffaele di Milano dove ho organizzato il Dipartimento di Oncologia e la Divisione di Ricerca di Oncologia Molecolare e dove, per un breve periodo, sono stato Direttore Scientifico. Poi mi è stata offerta la possibilità di fare il Direttore Scientifico di AIRC che, per ovvie ragioni di conflitto di interessi, implicava dover lasciare la mia precedente attività. Quando mi sono trovato di fronte a questa scelta ho pensato che, in fondo, io dalla ricerca avevo avuto molto e che probabilmente era arrivato il momento di restituire qualcosa e quindi di provare a fare qualcosa per la ricerca biomedica in oncologia, che è sempre stato il focus della mia attività, e per i giovani nel nostro paese. Dal 1° gennaio del 2016 sono diventato, e sono tuttora, il Direttore Scientifico della Fondazione AIRC.
Che cos’è l’AIRC? Qual è la sua storia?
AIRC nasce nel 1965, quasi sessant’anni fa. Venne fondata presso l’Istituto dei Tumori di Milano da Umberto Veronesi e Giuseppe Della Porta con il pensiero che i finanziamenti per la ricerca sul cancro in Italia erano estremamente modesti. L’idea era di provare a chiedere i soldi ai cittadini sotto forma di donazioni partendo dal presupposto che la cura del cancro la si può trovare solo attraverso la ricerca. Per curare occorre capire. Questa idea iniziale nel 1965 era pionieristica e rifletteva quello che si faceva da tempo negli Stati Uniti e che Umberto Veronesi e Giuseppe Della Porta avevano visto essere estremamente efficienti in quel paese. Così nacque AIRC. La Fondazione è progressivamente cresciuta e da Fondazione diciamo milanese è diventata Fondazione nazionale che al momento attuale conta 17 comitati regionali, oltre 20.000 volontari e oltre quattro milioni e mezzo di donatori. La Fondazione AIRC finanzia la ricerca di un gran numero di persone. Tra i ricercatori finanziati direttamente e quelli che lavorano in progetti finanziati da AIRC sono oltre 6 mila i ricercatori di cui oltre il 50% ha meno di quarant’anni.
Che tipo di ricerca finanziate?
finanziamo la ricerca sull’unico presupposto che la ricerca deve essere finanziata se merita scientificamente. Per questo facciamo bandi pubblici su determinate linee di progetto ai quali può concorrere chiunque. Ogni progetto che arriva, così come ogni richiesta di borsa di studio, viene valutata da almeno tre revisori, la maggior parte dei quali sono internazionali, i quali stilano una classifica. AIRC finanzia progetti di ricerca di base, progetti di ricerca traslazionale e progetti di ricerca clinica con il sistema cosiddetto bottom up cioè ciò che viene presentato dai ricercatori se considerato scientificamente valido dai revisori viene finanziato. Abbiamo avviato anche un progetto di tipo top down in cui noi abbiamo dettato il tema che è finanziato grazie ai fondi che riceviamo attraverso le donazioni del 5 per mille. Questo progetto top down è stato lanciato in due round successivi e riguarda lo studio delle metastasi.
Quali sono le possibilità di finanziamento AIRC in base allo stadio di carriera di un ricercatore?
per i più giovani oltre a finanziare i dottorati di ricerca abbiamo due tipi di borse di studio che hanno un importo economico diverso e che valgono sia per l’Italia che per persone che vogliono andare a fare un’esperienza all’estero
Una destinata ai neolaureati prima del dottorato di ricerca che chiamiamo Pre-doc e che è destinata a quei giovani che vogliono capire se la ricerca possa o non possa essere la loro carriera. Il secondo tipo di borsa di studio che chiamiamo Post-doc è destinata ai giovani che hanno concluso il dottorato di ricerca. Poi abbiamo diversi tipi di grant. Di questi abbiamo lanciato un grande piano strategico per i giovani. Nel dettaglio, il My First AIRC Grant è dedicato ai giovani ricercatori o ricercatrici che vogliono diventare autonomi ma che hanno ancora bisogno di un mentoring. Attraverso questo particolare grant riescono quindi a diventare indipendenti. Poi abbiamo i grant Start-up rivolti ai giovani che hanno avuto un’importante esperienza scientifica all’estero e che vogliono rientrare in Italia e mettere in piedi la propria attività di ricerca. Un altro tipo di grant è il Next Generation Clinician per giovani clinici che vogliono mettere in piedi un’attività di ricercaindipendente cioè non guidata dalle companies ma dalla loro testa. Poi abbiamo appena ultimato un bando, il Southern Italy Scholars, per giovani ricercatori che vogliono svolgere l’attività di ricerca nel meridione italiano. Tutto questo per i giovani. Per i ricercatori senior abbiamo invece gli Investigator Grant. Infine, abbiamo i grant finanziati attraverso il 5 per mille per lo studio delle metastasi e un Grant per la ricerca traslazionale presso laboratori situati in Italia, Spagna e Regno Unito in collaborazione con la Cancer Research UK e con la Fondazione Spagnola per la Ricerca sul Cancro. Di solito i giovani che hanno avuto un My First AIRC Grant o uno Start-up grant al termine di questo cercano sempre di partecipare a un Investigator Grant. Se però il giovane ricercatore non si sente ancora pronto esiste il Bridge Grant che fa da ponte fra i giovani e i senior.
In Italia come sono distribuiti questi finanziamenti nord sud estero?
i nostri finanziamenti sono assegnati tutti in base al merito scientifico. Diventa quindi quasi inevitabile che il merito scientifico appartenga a scienziati che lavorano in istituzioni di prestigio internazionale. Quanto più grossa è l’istituzione, tanto maggiore è la massa critica, tanto più facile sono le collaborazioni, tanto più probabile è che il grant venga vinto. Prevalentemente i finanziamenti sono distribuiti al Nord e al Centro Italia e meno al Sud. Per questo motivo abbiamo lanciato un progetto per giovani ricercatori che vogliono lavorare al sud.
Che cos’è l’Istituto di Oncologia Molecolare – Ifom di Fondazione AIRC?
è un istituto che conta oltre 300 ricercatori che si occupano di oncologia molecolare. Lo scopo è di capire a livello
diverse collaborazioni anche esterne, per esempio, con l’Istituto Nazionale dei Tumori, con l’Ospedale Niguarda di Milano e con altri centri in diverse aree italiane per provare a portare verso la clinica i risultati delle proprie ricerche.
Che ruolo ha l’attività di comunicazione e di outreaching per l’AIRC?
è un’attività molto importante. Infatti, una delle attività di AIRC, scritte anche nello statuto, è proprio quella di informare il pubblico su quelli che sono i risultati e gli avanzamenti della ricerca. Per fare questo AIRC ha una rivista che si chiama Fondamentale che viene distribuita in alcuni milioni di copie. Inoltre, porta avanti un progetto importante nelle scuole, dalle elementari all’università. L’intento è quello di informare i giovani a diverse fasi di età dell’importanza della scienza e della ricerca. Questi così un domani potranno diventare ambasciatori del messaggio che è attraverso la scienza che si può arrivare alla cura. Naturalmente, AIRC da qualche anno è anche molto attiva sui social con tutta una serie di informazioni e di webinar. Gli eventi nelle piazze rientrano invece nelle attività di fund raising. Tra questi le arance, le azalee per la Festa della Mamma e i cioccolatini in occasione di dicembre rappresentano gli eventi nazionali con cui AIRC raccoglie fondi. Al di là di questi eventi nazionali ogni comitato regionale mette a fuoco una serie di eventi in piazza sempre a scopo di fund raising.
Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole fare ricerca in Italia?
di essere determinato, testardo e di rendersi conto che nella vita si inciampa e si cade spesso ma bisogna avere la forza di rialzarsi. A un giovane che crede veramente che la ricerca sia il suo futuro consiglio di andare all’estero per fare esperienza, per allargare i propri orizzonti e per vedere modi diversi di pensare e di affrontare i problemi. Poi, una volta acquisito questo bagaglio di esperienze gli direi di tornare in Italia.
Federico Caligaris Cappio, Medico, Professore ordinario e Direttore Scientifico della Fondazione AIRC
Sofia Gaudioso, biologa e comunicatrice della scienza, Sapienza Università di Roma
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