corso di laurea in scienze forestali e ambientali
L’Università degli Studi di Sassari vanta un unicum per la Regione Sardegna: la facoltà di Agraria e quella di Veterinaria. In particolare, Agraria ha una lunga tradizione ed è sempre stata innovativa negli aspetti scientifici e di ricerca. Scienze forestali e ambientali è una realtà all’interno dell’offerta di Agraria ed è una delle sue due sedi gemmate insieme a Tecnologie viticole, enologiche, alimentari ad Oristano. A raccontarcene i dettagli è Maurizio Mulas, docente dell’Università.
Ci può raccontare qual è stato il suo percorso per arrivare a presiedere il Corso di Laurea in Scienze forestali e ambientali (L-25), presso la sede gemmata nuorese dell’Ateneo di Sassari?
Sono un agronomo e ho sempre lavorato con le colture arboree: per piante da frutto, per piante ornamentali e, ultimamente, per le piante della macchia mediterranea. Il mio percorso scientifico è iniziato nell’86 come ricercatore del CNR. Poi sono diventato ricercatore dell’Università, Professore associato e adesso sono ordinario di coltivazioni arboree. Ho insegnato in diversi corsi, tra cui Arboricoltura da legno, Progettazione del verde urbano e Frutticoltura montana.
Qual è il tasso d’iscrizione degli studenti immatricolati nel Corso di Laurea in Scienze forestali e Ambientali L-25?
Non siamo su numeri molto ampi. Per quanto riguarda il corso di Scienze forestali siamo intorno a una trentina di matricole, ogni anno. Complessivamente ad Agraria abbiamo all’incirca 200/250 matricole, distribuite in tutta la zona di offerte che abbiamo attualmente: Scienze agrarie tradizionale, Scienze zootecniche, Biotecnologia, Viticultura ed enologia e Tecnologia degli alimenti.
Ci sono studenti stranieri tra questi iscritti?
L’internazionalizzazione di Agraria ha una lunga storia che deriva da un notevole impegno con le relazioni e le convenzioni Erasmus. Siamo sempre stati abbastanza attivi. Abbiamo rapporti consolidati con la Spagna, ma ultimamente il pool di relazioni si è allargato, arrivando a comprendere il Nord Africa e l’Asia. Un dato da sottolineare è che gli studenti stranieri sono la maggioranza tra i nostri studenti di dottorato.
Cosa direbbe a uno studente o a una studentessa che vuole iniziare l’università? E cosa a chi ha concluso il vostro percorso di laurea?
Un ragazzo che deve iniziare, in genere, valuta il percorso formativo anche in base alle opportunità di perfezionamento e di lavoro alla fine del corso. Comprendo la difficoltà di questa valutazione su un corso come Scienze forestali e ambientali, figlia della crisi degli istituti agrari e di una visione dell’agricoltura ancora troppo legata al passato. Tuttavia, con questo Corso di Laurea, oggi, lavoriamo moltissimo su tematiche riguardanti l’ambiente; cerchiamo di formare tecnici in grado di gestire le risorse ambientali a tutto tondo e figure che svolgano compiti di polizia forestale. Insomma, le possibilità sono tante. A un ragazzo che esce, direi di specializzarsi. Oggi, il mondo del lavoro offre delle opportunità di specializzazione nei campi dell’informatica, degli strumenti tecnologici, dell’economia, della commercializzazione dei prodotti e del controllo di qualità.
Quale messaggio o consiglio darebbe riguardo l’area STEM? Come si potrebbe rafforzare questo settore all’interno dell’Ateneo sassarese?
L’area STEM è fondamentale per formare persone competenti su mestieri chiave per il nostro futuro. Sarebbe opportuno, tuttavia, avere cura della progettazione e della didattica da erogare. Per quanto riguarda la realtà sassarese, ci sono aree che sono di nostra competenza e per le quali stiamo lavorando su progetti interdisciplinari e interfacoltà. Un esempio è il tema della qualità degli alimenti, sul quale stiamo valutando di lavorare in sinergia con le altre risorse dell’Ateneo per un corso di Scienze gastronomiche aggiornato da inserire nel quadro della Cooperazione Internazionale. Oggi, per elaborare una nuova proposta didattica è necessario studiare i dati, reinventarsi, e avere la collaborazione dei docenti più giovani. Il nostro Dipartimento ha un centinaio di docenti, quindi non è piccolo. Ci stiamo lavorando.
Un punto di forza dell’Ateneo di Sassari in area STEM?
Un punto di forza è sicuramente la capacità di relazione internazionale dei docenti. Tutti noi professori abbiamo percorsi formativi importanti e svolti all’estero. Per questo motivo possiamo competere con gli altri paesi, anzi, su certi punti, siamo anche in grado di poter svolgere un ruolo di leader. La combinazione dell’agricoltura con i suoi servizi ecologici è uno dei punti di forza del nostro Ateneo, che ha saputo rinnovarsi in una nuova concezione dell’agricoltura, secondo gli orientamenti culturali e innovativi dell’Unione europea.
Maurizio Mulas, agronomo e professore ordinario presso l’Ateneo di Sassari e presidente del corso di laurea in scienze forestali e ambientali
Alessia Fallocco e Alice Luceri, studentesse del master “La scienza nella pratica giornalistica” presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma http://web.uniroma1.it/mastersgp/
Vuoi saperne di più sul Corso di Laurea in Scienze forestali e ambientali?
https://agrariaweb.uniss.it/it
https://agrariaweb.uniss.it/sites/st01/files/manifesti_2023_2024_sfa_programmato_0.pdf
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