Una missione per le università
L’impegno della Sapienza per l’inclusione e la sostenibilità
di Esterina Mordini con interviste a Giuseppe Ciccarone e Bernardino Quattrociocchi
Una lente di ingrandimento sull’ Ateneo più grande d’Europa, “La Sapienza”, consente di individuare, in un quadro di Apprendimento permanente, nelle progettualità già svolte (e rendicontate) e in quelle programmate, due focus di intervento che coincidono con i due pilastri della Programmazione europea:
la Sostenibilità (“Responsabilità sociale e Sostenibilità”) e l’Inclusione. Un aspetto significativo che emerge dal “viaggio alla Sapienza” è certamente l’apertura all’esterno e la collaborazione con partner di qualità, allo scopo di mantenere, anche attraverso la T.M., il ruolo di riferimento culturale e formativo dell’ Ateneo in Europa.
PER UNA DEFINIZIONE DI TERZA MISSIONE
Il fenomeno della Terza Missione (T.M.) si caratterizza, a livello internazionale, per un riconosciuto primato dei paesi anglosassoni, dove essa è anche conosciuta come “Third Stream” o “Outreach” (Martino, 2018). Nella denominazione, essa è definita per negazione e “terzietà” rispetto ad altre e più tradizionali attività accademiche (Binotti et al., 2017). Le declinazioni della Terza Missione rimandano ad un coacervo di attività e servizi, fra loro molto eterogenei, volti a integrare le missioni istituzionali di insegnamento e di ricerca, che l’Università porta avanti come propria pertinenza, con compiti precipui di valorizzazione economica, sociale e culturale della conoscenza: sotteso a questa funzione è il concetto di “università – rete” ,supportata dai centri culturali accademici ed espressione delle “superfici di contatto” con il mercato, all’interno di esperienze significative di “sharing culturale”. L’impegno dell’ANVUR ha reso possibile una prima rilevazione sperimentale delle attività di T.M. nell’ambito della procedura di Valutazione della Qualità della Ricerca – VQR 2004-2010 (Romagnosi, 2014). Un aspetto rilevante (Martino, 2018) è la capacità della T. M. di connettere anime diverse, ponendosi come luogo di incontro tra ambiti/soggetti, fra vocazioni e componenti della comunità universitaria (docenti, personale, studenti), fra gli atenei e i loro portatori di interesse economici e sociali, fra le realtà universitarie chiamate a collaborare.
L’AMBITO DELLA FORMAZIONE PERMANENTE
Tra i vari ambiti della T.M una delle voci più rilevanti è la Lifelong Learning, rivolta a un’utenza adulta: energicamente incoraggiata in sede europea, essa resta tuttavia una realtà frastagliata nel panorama internazionale e, ancor più, in quello italiano (Serbati, 2014). Per questo ambito, la norma di riferimento è il D.lgs 16 gennaio 2013, n.13. In tale ambito si segnalano le attività di networking portate avanti a livello europeo dall’European University Continuing Education Network (EUCEN) e, nel contesto italiano, dalla Rete delle Università Italiane per l’Apprendimento Permanente (RUIAP).
TERZA MISSIONE E FORMAZIONE PERMANENTE: PERCHE’“LA SAPIENZA”?
Si è scelto di esaminare aspetti e tendenze della Terza Missione dell’Università degli Studi “La Sapienza”, perchè appare significativa l’offerta dell’Ateneo che, con circa 115 mila studenti, si definisce come prima università in Europa per numero di iscritti e tra le prime università in Italia per la qualità della ricerca e della didattica. Le progettualità messe in campo affrontano alcune sfide della società: contrasto alle disuguaglianze, promozione dell’inclusione sociale, tutela della salute e del benessere, scienza aperta, empowerment/capacity building femminile, sostenibilità. Le attività proposte hanno lo scopo di coinvolgere istituzioni, enti e organizzazioni esterne per favorire ed incentivare le relazioni e avviare percorsi di coprogettazione, in una chiave prospettica di formazione permanente. Le due linee previste sono: 1.Avvio alla Terza Missione (12 mesi), per progetti presentati da dottorandi, assegnisti e specializzandi, anche in collaborazione tra loro. 2. Terza Missione (da 12 a 24 mesi), indirizzata alle proprie strutture (Dipartimenti, Facoltà, Centri di ricerca, Centri di ricerca e servizi, Polo Museale Sapienza, Sistema Bibliotecario Sapienza, Scuola Superiore di Studi Avanzati). Tra i centri culturali più attivi è il ”Sistema bibliotecario Sapienza”, che coordina progetti finanziati dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale. Sul piano dell’Apprendimento permanente, vi è una offerta sia non formale che informale; come è noto, a conclusione della prima non è attribuito un titolo di studio o una qualifica/certificazione riconosciuta nell’ambito degli ordinamenti scolastici e universitari, ma una certificazione di competenze o, in taluni casi, un’abilitazione, di cui fruiscono, oltre agli studenti, alunni e insegnanti delle scuole superiori, laureati, lavoratori e cittadini in generale; l’offerta informale è costituita da attività di tipo sociale o culturale, alla cui realizzazione “La Sapienza” concorre con proprie risorse umane e strutturali, per cui è possibile il rilascio di una certificazione, sotto forma di Open Badge. Relativamente a questi ultimi, il monte ore definito tra le 10 e le 20 ore, secondo la tipologia di attività, ne consente l’acquisizione nell’ambito della formazione informale da parte di diversi beneficiari (studenti universitari e di scuola secondaria, laureati, docenti di diversi ordini); gli open badge sono definiti come segue: – Learning by doing (assegnato con criteri specifici a studenti che hanno lavorato negli ambiti: inclusione, disabilità e DSA; service learning, rappresentanza studentesca; organizzazione eventi); – Competenze trasversali, di orientamento al lavoro e imprenditoriali (suddivise in: Employability Lab, percorso di orientamento professionale; Career Management Skills; Cultura della Legalità); PCTO – percorsi per le competenze trasversali: destinati agli studenti delle scuole secondarie (Competenza personale e sociale, capacità di imparare a imparare, competenza in materia di salute, scienze della vita e benessere; competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali, competenza in materia di cittadinanza); Open Badge per i docenti di secondaria di I e II grado (QuID – Qualità e innovazione nella didattica; Formazione Insegnanti – Competenze digital) – Open Badge – Minor: percorso formativo tematico interdisciplinare, facoltativo e complementare al corso di laurea o laurea magistrale, incentrato su tematiche di grande rilevanza nello scenario attuale, per il conferimento di competenze utili per il mondo del lavoro: il Minor in Tecnologie Verdi è invece attribuito al laureato magistrale, dopo il superamento delle prove d’esame relative al segmento formativo aggiuntivo costituito da 12 crediti formativi universitari supplementari, previa verifica che la tesi magistrale discussa abbia riguardato argomenti coerenti con il percorso delle Tecnologie Verdi; Minor in Infrastrutture Intelligenti è attribuito con lo stesso iter del precedente, previa verifica che la tesi magistrale discussa abbia riguardato argomenti coerenti con il percorso delle Infrastrutture Intelligenti.Relativamente al Bilancio di competenze, sono attivati in Ateneo, nell’ambito del citato ambito di “Competenze trasversali, di orientamento al lavoro e imprenditoriali” percorsi di consulenza per l’individuazione dei propri punti di forza attraverso una ricognizione delle: esperienze formative, abilità, conoscenze, potenzialità e attitudini, a cura di un operatore del Career Service volto alla definizione di un progetto professionale e corrispondente strategia utile al suo perseguimento, fornendo strumenti utili e aggiornati (ad es. Il CV Check per una revisione ed un supporto nella redazione del curriculum vitae e della lettera motivazionale).
Quali progetti? Si può ora dirigere l’analisi sulla progettualità, descrivendo, in modo che non può essere analitico ma esemplificativo, alcuni progetti, scelti tra gli altri per l’impatto ottenuto grazie al coinvolgimento del target, coerentemente con le priorità assunte dall’Ateneo: Lib(e)riamoci: nato dalla collaborazione tra le Biblioteche Sapienza e l’Associazione Differenza Donna persegue un duplice obiettivo: promuovere una riflessione sul tema della violenza di genere e sostenere le donne vittime di violenza nel loro percorso di recupero dell’autonomia. Le attività che afferiscono al progetto: incontri informativi in cui un gruppo di bibliotecarie di Sapienza si occupa di trasferire conoscenze su come navigare in modo consapevole nel web; un’ animazione alla lettura e lettura ad alta voce per i figli delle donne ospiti dei centri; un workshop curato insieme al collettivo di artiste afghane (studentesse del corso di laurea in Global Humanities) con le ospiti dei centri; attività rivolte alla cittadinanza. I libri di Sapienza parlano: il progetto vuole fornire alle persone con disabilità visive o DSA (tra le quali ipovedenti, non vedenti, dislessici etc.) la possibilità di consultare la stessa varietà di testi degli altri, a partire dalle Biblioteche Sapienza. Contestualmente a quest’ ultimo, si è svolta una campagna di sensibilizzazione per scoraggiare la sottolineatura dei libri in prestito, che impedisce la scorrevole lettura di testi ai soggetti con dislessia. Il gruppo A.M.A. per student* autistici: all’interno del progetto di T.M. della Facoltà di Medicina e Psicologia, esiste “Ascoltare la comunità autistica per migliorare la conoscenza dell’autismo”, che agevola l’accessibilità degli studenti autistici all’università e la ricerca scientifica sull’autismo. Bici-lette – le vie per la Sapienza: il progetto di T.M. del Sistema bibliotecario di Sapienza ha proposto percorsi di mobilità sostenibile e di cicloturismo tra le sedi Sapienza attuali e storiche (S. Ivo alla Sapienza, via Panisperna, ecc.) che si ispira al 11° obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, Città e comunità sostenibili che mira a potenziare un “sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile, migliorando la sicurezza delle strade” (11.2) e, al contempo, “proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo” (11.4). Relativamente alla selezione dei progetti, essi vengono scelti, a partire da accordi a livello istituzionale e dipartimentale (dal 2021 esiste una procedura specifica per la stipula degli Accordi di T. M.) e con bandi dedicati che periodicamente l’Ateneo propone alla Rete dei Referenti: i bandi, come indicato nel documento delle indicazioni del Prorettore, rispondono alle linee di finanziamento e prevedono requisiti e aspetti premiali (quali il coinvolgimento attivo di Istituzioni e/o soggetti del Terzo Settore e del mondo associativo, scuole primarie e secondarie dei territori di riferimento). Le proposte sono poi soggette a procedure di selezione da parte di Commissioni. Allo scopo di comprendere meglio la ratio dell’offerta della T.M., gli attori coinvolti e l’aspetto peculiare del trasferimento tecnologico, è utile entrare nel merito della Governance della T.M. in “La Sapienza”, attraverso la voce autorevole del Prorettore dell’Università Prof. Giuseppe Ciccarone.
Domanda n.1 – ATTUALMENTE LA TERZA MISSIONE PREVEDE DUE SETTORI: – Settore Produzione di beni pubblici (cultura, formazione continua e public engagement) – Settore Accordi e Partneriati per la Terza Missione. COME SI CARATTERIZZA,SINTETICAMENTE, LA GOVERNANCE PER LA TERZA MISSIONE IN SAPIENZA E CON QUALE TIPOLOGIA DI PARTNER SI E’ SCELTO DI OPERARE?
L’elenco degli accordi e dei partenariati per la Terza Missione è molto ampio e in continuo aggiornamento:https://www.uniroma1.it/it/pagina/accordi-di-terza-missione-attivi. Come è facilmente verificabile, esso contiene soggetti istituzionali, a partire da Roma Capitale e il Municipio II, con i quali abbiamo messo in campo attività importanti, oltre a numerosi altri soggetti come istituzioni culturali di livello nazionale e internazionale, associazioni, imprese, scuole primarie e secondarie di primo grado e di secondo grado. Inoltre, ampie collaborazioni sono state stabilite con numerose associazioni di carattere nazionale ma anche locale, con particolare attenzione ai soggetti del Terzo settore. Si tratta di una azione strategica e mirata di rafforzamento delle collaborazioni e alleanze per il raggiungimento di impatti rilevanti sul contesto sociale e territoriale di riferimento, che per un Ateneo grande come Sapienza significa Roma ma, anche, l’Italia nel suo insieme. Anche per questo, tra le prime azioni dell’attuale governance ricordiamo, da un lato, la definizione di un format disponibile online per la sottoscrizione dei partenariati e delle collaborazioni, ma anche il censimento delle tantissime associazioni del Terzo Settore con le quali, Dipartimenti e Facoltà, hanno accordi che possono essere messi, in trasparenza, a disposizione di tutto l’Ateneo per l’ulteriore allargamento della platea di interlocutori e soggetti con i quali svolgere azioni in favore della società e del mondo non accademico.
Domanda n.2 – ESISTONO PROGETTI RECENTI RIFERITI ALL’APPRENDIMENTO PERMANENTE E/O CON RIFERIMENTO ALLA LEGGE CHE CONSENTE AD ADULTI, LAVORATORI STUDENTI, DI ACCEDERE AI PERCORSI ACCADEMICI ATTRAVERSO UN RICONOSCIMENTO DEI SAPERI ESPERIENZIALI PREGRESSI, COME PREVISTO DALLA TERZA MISSIONE DELL’UNIVERSITA’ E RIBADITO IN ITALIA DALLA L.92/2012?
Oltre alla recente istituzione di un settore dell’Area della Didattica denominato Formazione in convenzione e non formale che dovrebbe lavorare in sinergia con l’Area della Terza e Quarta Missione, la sfida dell’apprendimento permanente e l’arricchimento del portfolio delle competenze, specie di carattere trasversale, è stato sperimentato con l’impegno manifestato nel Campus Obiettivo 5, svolto in collaborazione con il gruppo Gedi, ma anche nel Corso sulla Legalità. Si tratta di iniziative aperte a tutta la Comunità Sapienza, alla città e, più in generale, al pubblico non accademico, per i quali sono stati riconosciuti, in alcuni casi, crediti agli studenti Sapienza, e, in altri, competenze trasversali anche nella forma degli Open badge (https://www.uniroma1.it/it/pagina/open-badge-sapienza). Tali strumenti sono assai utili e sempre più utilizzati ai fini del riconoscimento della valenza formativa e delle possibili ricadute, anche interne, sui percorsi culturali e formativi (oltre che accademici e professionali) degli adulti per meglio fronteggiare i cambiamenti richiesti dai contesti lavorativi e dalla società. Pertanto rappresentano una importante frontiera per il nostro lavoro nell’area della Terza e Quarta Missione, da potenziare anche attraverso strumenti come i MOOC e l’uso intensivo del portale Terza Missione, oltre che dei social.
Domanda n.3 – NELL’AMBITO DEI PROGETTI DI TERZA MISSIONE 2021-2023 L’INCLUSIONE(UNO DEI PILASTRI DELLA PROGRAMMAZIONE ERASMUS FINO AL 2027) SEMBRA ESSERE UN FOCUS: Lib(e)riamoci; “Servizio di accoglienza legale-amministrativa per studenti stranieri (SALASS);-“NILab: Laboratorio Nuov* Italian*. Progetto di accompagnamento alla cittadinanza per neo-diciottenni”. PUO’ILLUSTRARE IN DETTAGLIO ALMENO UNO DI ESSI? SI TRATTA DI UNA SCELTA PRECISA CHE SI INTENDE PERSEGUIRE IN FUTURO?
Tutti e tre i progetti sono molto rilevanti e sono stati condotti con passione e competenza in relazione a tematiche senz’altro strategiche per l’Ateneo. In particolare, è importante segnalare che il primo dei tre è stato promosso dalla collaborazione attiva di tre straordinarie direttrici/referenti di biblioteca entro una azione esplicitamente voluta da questa governance. Infatti, il SBS-Sistema Bibliotecario Sapienza ha risposto prontamente alla sfida proposta dell’area della Terza Missione a partire dal primo bando TM: attraverso i finanziamenti alle proposte provenienti dalle biblioteche e supportate dai referenti delle strutture (dipartimenti e facoltà), si è potuto dare spazio ad attività importanti, progettate e condotte pensando e facendo agire le biblioteche universitarie in modo innovativo. Elementi specifici di questa attività sono stati senz’altro l’utilizzo intelligente e generoso di spazi e risorse (non solo librarie ma anche umane) dell’Ateneo per creare occasioni culturali aperte a un pubblico non accademico. L’azione condotta ha infatti puntato a restituire consapevolezza e ridefinire il lessico solitamente connesso con le forme più implicite e pervicaci della violenza di genere, utilizzando abilmente anche film e documentari presentati e discussi con contributi interdisciplinari e intergenerazionali. Inoltre, il secondo e il terzo progetto hanno avuto il merito di definire target molto specifici sul tema delle migrazioni sui quali c’era poco protagonismo esplicito da parte dell’Ateneo, offrendo supporto concreto alla risoluzione di problemi vitali come presupposto per ogni tipo di integrazione.
Domanda n.4 – COMPLESSIVAMENTE, QUALE RUOLO RIVESTE LA “TERZA MISSIONE” IN SAPIENZA,ALLA LUCE DELLA DEFINIZIONE DI “TRASFERIMENTO TECNOLOGICO” E QUALI SONO GLI INDIRIZZI STRATEGICI SU CUI SI VUOLE INVESTIRE NEL PROSSIMO BIENNIO?
Il trasferimento tecnologico ha in Sapienza una sua solidità e tradizione di più lungo periodo, senz’altro rafforzata negli ultimi anni da importanti investimenti nella valorizzazione della ricerca e nella creazione di infrastrutture di trasferimento dedicate (ultimo il caso del RomeTechnopole grazie ai fondi del PNRR). La parte relativa alla produzione di beni pubblici è invece l’esito compiuto dello specifico lavoro condotto dalla governance della Rettrice Polimeni che ha puntato allo sviluppo di orientamenti strategici e di indirizzi per il coordinamento e il rafforzamento di una serie di attività che pure erano svolte con generosità ed entusiasmo da moltissimi colleghi ma in maniera quasi disgiunta dall’istituzione nel suo insieme. Negli ultimi tre intensi anni di attività abbiamo invece compreso quali sono le risorse disponibili e, quindi, quali azioni possono e debbono essere messe in campo per far confluire l’impegno spontaneo e generoso di molta parte della comunità Sapienza verso una azione coordinata e mirata allo sviluppo e alla crescita della società nel suo insieme. Pertanto, il lavoro dei prossimi due anni sarà orientato al consolidamento delle iniziative intraprese cercando, tra l’altro, di migliorare la nostra capacità di monitoraggio e misurazione degli impatti oltre che dei risultati del nostro impegno.
3A.TERZA MISSIONE IN “ECONOMIA” Nell’ambito dell’ampia offerta di “Sapienza”, appare indicativa la T.M. di una delle facoltà più attive dell’ateneo, Economia: impegnata ad intercettare Fondazioni, imprese e altri stakeholder di particolare rilevanza. Per avere una cognizione reale delle progettualità strategiche, è sembrato opportuno intervistare il Responsabile TM della Facoltà di Economia, il prof. Bernardino Quattrociocchi.
Domanda n.1 – A partire da quanto viene enunciato nella Paginadedicata, può illustrare meglio questa “mission delle Terza Missione”della Facoltà di Economia?
La Facoltà di Economia, in coerenza con gli obiettivi generali di Terza missione della Sapienza, offre il proprio contributo allo sviluppo delle persone e della comunità, nelle sue articolazioni locali, nazionali e internazionali, attraverso il trasferimento tecnologico e la produzione di beni pubblici aventi contenuto scientifico, culturale, educativo e sociale, per contribuire ad aumentare il generale livello di benessere della società. In questa “missione” la Facoltà mette a disposizione in maniera gratuita una molteplicità di saperi, di tipo giuridico, sociale, politico, economico, contribuendo a programmi di sviluppo locale e nazionale con soggetti privati, enti territoriali, ministeri. L’obiettivo, in breve, è quello di divulgare il grande patrimonio di conoscenza e competenza scientifica, ma anche pratica, che detiene la Facoltà di Economia anche al di fuori delle aule dell’Università stessa.
Domanda n.2 – Esiste una “Terza missione” per ciascun dipartimento di Facoltà: Dipartimento Deap; Dipartimento Economia e Diritto; Dipartimento Memotef; Dipartimento Management. Partendo da questa suddivisione, come si svolge la programmazione e la progettazione della Terza Missione in Facoltà ?
Ogni Dipartimento della Facoltà ha elaborato una progettualità di T.M., secondo le proprie specificità scientifiche. Peraltro consultabili nei siiti istituzionali. Ogni Dipartimento è tenuto a monitorare la realizzazione delle progettualità di Terza Missione, anche sulla base dei coinvolgimento degli stakeholder.
Domanda n. 3 – Esiste un’offerta progettuale unica e strategica della Facoltà di Economia di Sapienza per il prossimo triennio, in seno alla Terza Missione?
Successivamente alle progettualità dei Dipartimenti, la Facoltà ha elaborato una propria progettualità armonizzando le diverse iniziative Dipartimenti, che si sviluppa lungo due direttrici:
la sostenibilità, declinata nei temi che afferiscono ai principi ESG,
Si tratta di un “festival della sostenibilità”, in una specifica declinazione annuale, che si focalizza su un aspetto/tematica da approfondire, concordato con i dipartimenti della Facoltà. È certamente una grande occasione per coinvolgere opinion leader, studenti ed ex studenti, famiglie, agenzie educative e scientifiche. Darà la possibilità alla nostra Facoltà di farsi conoscere ma anche di conoscere la realtà esterna, nel confronto continuo, che aiuta sempre a crescere.
b) l’innovazione imprenditoriale, sviluppata tra mondo universitario e mondo imprenditoriale, mediante la creazione di “spazi aperti” presso le sedi di Latina, Roma e Rieti, per “accelerare nuove idee” imprenditoriali. È uno spazio dove sarà possibile effettuare un brainstorming propedeutico a creare nuove ed innovative imprese in cui studenti, professori, ricercatori, imprese, istituzioni potranno incontrarsi e mettersi “in collegamento, potendo sviluppare conoscenze e relazioni, anche solo per confrontarsi. In breve, sarà uno spazio aperto al confronto. È un progetto a nostro avviso molto stimolante e per questo ringrazio il Preside, Prof. Giovanni Di Bartolomeo, per la fiducia ed il sostegno che non mi ha mai fatto mancare in questa iniziativa.
Domanda n.4. – E’ prevista una progettazione specifica nell’ambito di T. M. “Formazione permanente” per la Facoltà di Economia in Sapienza; se si, con quali partner ed a chi è rivolta?
Certamente, le due direttrici, ma non solo, saranno sostenute da percorsi di formazione permanente.
Nella scorsa programmazione alcuni progetti di divulgazione scientifica aperti a tutti hanno riscosso un notevole interesse: tra gli altri il progetto del Bando 2020, già rendicontato: “A pensarci bene, la politica economica a portata di mano”, che ha proposto una serie di eventi aperti a tutta la cittadinanza per divulgare la ricerca scientifica anche tra i non esperti e aiutare tutti a comprendere i pro e i contro di alcuni temi rilevanti di politica economica.
Altre iniziative si stanno affermando come ad esempio l’Osservatorio ESG Ability e Piccole Medie Imprese, con particolare attenzione alle imprese sostenibili: lo scopo è accompagnare ex studenti, più in generale i giovani a sviluppare una coscienza civile ed economica sostenibile non solo per le attuali generazioni ma anche e soprattutto per le future generazioni.
CONCLUSIONI
Il quadro che emerge dal report delle esperienze e dalle interviste restituisce un quadro ricco di sfumature sulla T.M. ne “La Sapienza”, sia in riferimento all’apprendimento informale che non formale. Tuttavia, tra il rendicontato e le linee di progettazione strategica dell’ Università, è possibile rintracciare due focus tematici che declinano l’offerta in ambito di Apprendimento Permanente: INCLUSIONE e SOSTENIBILITA’. Il primo topic è uno dei pilastri, come è noto, dell’attuale programmazione europea: per il rendicontato, certamente sono da considerare come originali e lungimiranti le attività, anche in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico di Ateneo Inclusione e Diversità. Per quanto riguarda gli obiettivi strategici della prossima programmazione triennale, l’importanza dell’ INCLUSIONE appare evidente dal report dell’ultimo incontro del Prorettore Ciccarone lo scorso 22 marzo con i referenti di TM:due delle tre linee di intervento (la terza ha carattere di promozione della memoria, sulla Shoah) sono di ambito sociale: attività in favore della popolazione migrante; iniziative multiculturali, multidisciplinari e multilinguistiche, di carattere artistico, culturale, medico o legale; iniziative in favore della popolazione carceraria; percorsi di tipo educativo-reintegrativo delle persone in esecuzione penale o provenienti da circuiti di esecuzione penale, attività volte alla valorizzazione della legalità e al reinserimento sociale e lavorativo. Si delinea poi un secondo focus, sulla SOSTENIBILITA’, ridefinita “Responsabilità sociale e sostenibilità” nel Vademecum pubblicato, che propone come linee programmatiche:
– la valorizzazione di salute e benessere, con riferimento a: igiene, qualità degli ambienti di vita, nutrizione, pianificazione familiare, sport ed esercizio fisico, salute e benessere, in un’ ottica di One Health;
– la promozione di una buona gestione dell’acqua e del suo uso consapevole, l’efficienza energetica, la promozione delle energie rinnovabili e la transizione energetica, la mobilità sostenibile;
– l’interlocuzione con stakeholder locali ed europei e sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso mass and social media sulle attività collegate all’Agenda 2030, orientate a effettive esigenze sociali, economiche, ambientali e istituzionali del contesto di riferimento e sulla presenza degli obiettivi all’interno di documenti di pianificazione e rendicontazione (ad esempio, piano strategico, bilancio sociale, report di sostenibilità).
Entrando nel merito delle recenti attività svolte, si segnala “Bici – lette, le vie per la Sapienza”: il progetto ha incontrato il favore dei beneficiari, inserendosi perfettamente nel quadro urbano paesaggistico e culturale di Roma. Per la prossima programmazione triennale, l’altro grande obiettivo europeo della Sostenibilità viene confermato da “La Sapienza” con la volontà di arricchire e approfondire iin modo strutturato e continuativo, come sostenuto dal Prof. Quattrociocchi e dal Preside Di Bartolomeo, con un Festival dedicato a questa tematica: per implementare tale progetto di durata triennale, alla parte più propriamente scientifica sostenuta dai dipartimenti e dalle strutture di Facoltà, si affiancherà una continua interazione con la società civile, il Terzo settore, il mondo della comunicazione, e altri stakeholder di rilievo, in ottica aperta e produttiva di nuove idee e buone pratiche. Tra gli aspetti premiali sono introdotti il coinvolgimento attivo di istituzioni e/o soggetti del terzo settore e del mondo associativo. Dal citato incontro del Prorettore con i referenti di T.M. in “ La Sapienza”, emerge l’importanza di un monitoraggio e di una autovalutazione continui: tra gli strumenti adottati le Linee Guida, con indicazioni pratiche ed esempi in un Vademecum. Il viaggio in “T.M. Sapienza” complessivamente, fa rintracciare una netta volontà da parte dell’Ateneo di collocarsi sul piano della formazione permanente e di costituirsi “finestra” sul mondo, per condividere e confrontare conoscenze e competenze ad ampio raggio. In particolare, si punta a valorizzare la formazione permanente non curriculare e la didattica aperta, rispondendo all’esigenza di fronteggiare i cambiamenti nel mondo del lavoro, nella prospettiva di carriere multiple durante il corso della vita, comprese le attività connesse al Servizio civile e al Service Learning, in linea con i riferimenti europei in questo ambito.
*Si ringraziano per la disponibilità e il prezioso contributo: il Prorettore Prof. G. Ciccarone; il prof. BQuattrociocchi – Referente di Terza Missione di Economia; il prof. Mario Tiberi, già docente di Politica economica nell’Ateneo.
Bibliografia
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ROMAGNOSI S., Progettare e misurare la Terza missione, ANVUR – Terza missione/Impatto in
https://www.uniroma1.it/it/pagina/presentazione-terza-missione; Allegato “Vademecum” -Indicazioni sulle attività di Terza Missione e aspetti legati al monitoraggio
Abstract: Una lente di ingrandimento sull’ Ateneo più grande d’Europa, “La Sapienza”, consente di individuare, in un quadro di Apprendimento permanente, nelle progetttualità già svolte (e rendicontate) e in quelle programmate, due focus di intervento che coincidono con i due pilastri dellla Programmazione europea: la Sostenibilità (“Responsabilità sociale e Sostenibilità”) e l’Inclusione. Un aspetto significativo che emerge dal “viaggio in Sapienza” è certamente l’apertura all’esterno e la collaborazione con partner di qualità, allo scopo di mantenere, anche attraverso la T.M., il ruolo di riferimento culturale e formativo dell’ Ateneo in Europa.
Parole – chiave: Apprendimento permanente; Inclusione; Educazione informale; Educazione non formale; Open badge; Partenariato; Sostenibilità; Minor; Terza Missione (T. M.).
*Biodata di Esterina Mordini
Attualmente è membro selezionato del Gruppo di supporto dell’Unità di Missione P.N.R.R. nel Ministero dell’Istruzione e del Merito, in qualità di docente esperta: si occupa di seguire Misure e investimenti per Istituti scolastici e Fondazioni ITS. Esperta in Progettazione europea in area ISTRUZIONE/ e in ambito INCLUSIONE/SOCIALE, ha ideato fino alla approvazione e alla rendicontazione diversi progetti nazionali ed europei, in collaborazione con comuni, Reti scolastiche ed Enti del Terzo settore (da ultimo, Premio Extra – gennaio 2023, Bando “Spazi Civici” di Sport e Salute – marzo 2023). Si è laureata nel 2015 in Giurisprudenza, avendo già conseguito una prima laurea in Lettere classiche (massima votazione cum laude) presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” di Roma. Dal 2003 docente negli istituti di secondo grado, si è specializzata successivamente negli ambiti di Comunicazione pubblica (Università La Sapienza 2000), Progettazione europea (Eurocube, Roma 2016), Scienze dell’educazione/orientamento (2016, 2022). Ha lavorato come vicaria e nello Staff di Dirigenti scolastici, come Referente della progettazione europea (ambito internazionalizzazione e area Pon/Por) nella ideazione di eventi sulla ricerca educativa; formatrice in percorsi per docenti e per adulti (soprattutto in diritto e legislazione e nell’ambito della Comunicazione istituzionale).In ottica orientativa e antidispersiva, ha ideato e attuato progetti didattici sperimentali e interdisciplinari, con metodologie innovative (“Women in the World” e “Scoprendo l’Alba”) riconosciute come buone pratiche. Si è occupata di gestire la comunicazione istituzionale di sedi scolastiche ed enti del Terzo settore, come Content Editor. Ha pubblicato per la Collana Impronte (ed. Pagine 2014). Per molti anni ha svolto attività amministrativa in un Ente locale, curando Forum e Festival nel settore della Cultura e dell’Ambiente. Lo scorso maggio è stata nominata per la Regione Abruzzo “Ambasciatrice per l’Educazione degli adulti” (EDA). Da ultimo ha partecipato ad un processo di valutazione dello strumento di Orientamento universitario app “Almaorienta”. Attualmente, sta curando ricerche nei seguenti settori: Apprendimento permanente; Soft skills; Dispersione scolastica; Orientamento. Recentemente ha presentato il percorso modulare interdisciplinare “Logicus Cicero” ai docenti dei licei di Roma nell’ambito del Workshop “Matematica e Latino Scuola Secondaria di secondo grado” (Aula Archeologia in “La Sapienza”, 15-16 dicembre 2023), oggetto di prossima pubblicazione negli Atti..
Pubblicazioni recenti:
1 Rubricata “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. All’interno della stessa norma sono richiamate le definizioni di “Apprendimento non formale” e “Apprendimento informale”; l’«apprendimento non formale» è l’ apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati alla lettera b) (apprendimento formale), in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese; l’«apprendimento informale» , anche a prescindere da una scelta intenzionale, quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell’ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero”.
2 Modalità e specifiche per l’acquisizione su: https://www.uniroma1.it/it/pagina/open-badge-sapienza
3 https://www.differenzadonna.org/
5 Allegato Vademecum pp.31 ss in https://www.uniroma1.it/it/pagina/presentazione-terza-missione
Esterina Mordini è docente esperta presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, specializzata in
progettazione europea, inclusione sociale e innovazione didattica
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