Riscaldamento globale: fate il vostro gioco
Il premio Nobel Brian Schmidt risponde a una provocazione dell’imprenditore australiano Maurice Newman e scommette diecimila dollari sull’aumento delle temperature globali nei prossimi venti anni
Lo scorso 16 gennaio Brian Schmidt, premio Nobel per la fisica nel 2011 per aver dimostrato l’accelerazione nell’espansione dell’universo, ha messo sul piatto diecimila dollari scommettendo che tra venti anni le temperature medie globali saranno più alte per via delle attività umane.
Schmidt stava rispondendo a un articolo pubblicato il giorno prima su «The Australian» nel quale Maurice Newman, famoso uomo d’affari e membro del Buisness Council di Tony Abbott, primo ministro del Commonwealth dell’Australia, minimizzava l’effetto delle attività umane sul clima del pianeta. Newman faceva riferimento ai controversi modelli climatici dello scienziato americano Richard Lindzen, che tende a ridimensionare le responsabilità umane relative al riscaldamento globale e critica i risultati dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, l’osservatorio dell’ONU sul cambiamento climatico). Molti scienziati non la pensano come Lindzen ed è forte il sospetto che l’adesione dell’industriale australiano alle sue idee sia una questione di opportunismo. Newman concludeva l’articolo affermando che avrebbe «accettato scommesse sul fatto che tra venti anni le temperature mondiali saranno più basse di quelle odierne».
«Pur non essendo uno studioso del clima, sono a conoscenza di dati sul cambiamento in atto sufficienti a scommettere che tra venti anni le temperature, calcolate in una media di tre anni (dal 2013 al 2015 e dal 2033 al 2035), saranno più alte» ha affermato Schmidt. «Newman ha lanciato una sfida alla comunità scientifica e io, come scienziato, sono pronto a raccoglierla e a usare tutte le mie conoscenze per smentirlo e, con rispetto parlando, per fare un po’ di soldi facili» ha aggiunto, citando vari studi che nell’articolo di Newman non sono considerati. «Gli stessi modelli climatici di Lindzen – ha puntualizzato Schmidt – pur essendo quelli che prevedono le temperature più basse, indicano comunque un riscaldamento tale da farmi avere buone probabilità di vincere la scommessa».
Infiniti film, romanzi e altre opere di finzione ci hanno mostrato i popoli anglosassoni come amanti del gioco d’azzardo. La loro ingegnosità nel proporre scommesse su qualsiasi fenomeno osservabile, si sa, è seconda solo all’aristocratico aplomb con cui immancabilmente accettano sia una vittoria sia una sconfitta. Questa visione caricaturale a volte sembra avere un fondo di verità: dopo Schmidt anche altri scienziati, soprattutto del CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, l’agenzia federale per le ricerche scientifiche in Australia), hanno raccolto la scommessa di Newman e hanno messo sul piatto le loro quote.
Diecimila dollari possono sembrare una cifra un po’ misera per un tema così importante come il riscaldamento globale, vista soprattutto la sicurezza con cui Schmidt ha presentato i suoi dati. «Diecimila dollari per me sono un sacco di soldi – ha invece affermato – e dato che sono sicuro al 99% che la Terra si stia riscaldando a causa delle attività umane, mi sembrava un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare». Ha infine proposto di mettere i soldi in un conto dove Newman, famoso per la sua abilità con gli investimenti, possa nel frattempo farli fruttare «per massimizzare il profitto del vincitore della scommessa che si deciderà sulla base dei dati forniti dagli Uffici Meteorologici nel 2036». Non ha invece specificato se gli investimenti di Newman dovranno riguardare attività ecologicamente sostenibili.
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