Bufera al Comitato per il Nobel della pace: silurato Jagland
Costretto a dimettersi il presidente del Comitato per il Nobel della pace Thorbjørn Jagland. Al suo posto Kaci Kullman Five
Cambio al vertice del Comitato norvegese per il Nobel per la Pace. Il presidente Thorbjørn Jagland è stato costretto a dimettersi e retrocesso al grado di semplice membro dalla nuova maggioranza del Comitato. Si tratta di una misura senza precedenti nella storia ultracentenaria del premio. A costargli il posto, l’assegnazione controversa di alcuni premi Nobel e il conflitto d’interessi con la sua carriera politica.
Jagland, ex premier del partito laburista norvegese e poi ministro degli Esteri, era a capo del Comitato dal 2009: duri gli attacchi alle scelte effettuate in questi sei anni.
Prima la consegna del premio al neoeletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2009, quando l’America era impegnata militarmente in Iraq e Afghanistan. Un episodio definito da Morten Wetland, ex ambasciatore della Norvegia alle Nazioni Unite, il momento «più imbarazzante della sua carriera». Poi nel 2010 la premiazione del dissidente cinese Liu Xiaobo, che ha inasprito i rapporti diplomatici tra Norvegia e Cina.
Ma a destare più scalpore è stata la consegna del Nobel per la pace all’Unione europea nel 2012, proprio mentre lo stesso Jagland era a capo sia del Comitato norvegese che del Consiglio europeo. Forti si levarono le proteste dell’Arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, di Mairead Maguire e dell’argentino Adolfo Perez Esquivel, tutti Nobel per la Pace, che affermarono: «l’Unione europea non è chiaramente il campione di pace che Alfred Nobel aveva in mente quando scrisse il suo testamento».
Secondo il direttore del Nobel Institute di Oslo «la pratica di nominare ex leader politici alla presidenza del comitato ne compromette l’indipendenza». Jagland però ha dichiarato di aver sempre agito «in modo indipendente» durante il suo mandato.
Oggi a capo del Comitato c’è Kaci Kullmann Five del partito conservatore, ex vice di Jagland. Ma ora tre dei cinque membri del Comitato appena nominati dallo Storting, il Parlamento norvegese, rappresentano la destra. Un cambio di rotta, anche politico, che rischia di pregiudicare l’impeccabile neutralità dell’istituzione norvegese.
Credits immagine di copertina: Wikimedia commons
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