Suo, Albert Einstein
All’asta una lettera scritta in italiano dal genio della fisica
Cinquantacinquemila dollari. È questa la base d’asta della RR Auction di Boston per la lettera scritta da Einstein al collega toscano Giovanni Giorgi, docente alla Sapienza, il 12 luglio 1925. Ad aggiudicarsela all’asta online è stato un anonimo acquirente al valore di settantacinquemila dollari, dopo quindici rilanci e la base d’asta.
Ma quella di Einstein indirizzata a Giorgi, reperibile sul sito della casa d’aste, è solo una delle molte lettere firmate da Nobel che in questi anni sono state vendute in aste; alcune di queste hanno raggiunto offerte anche per diverse centinaia di migliaia di dollari.
“Caro signor collega!”, è l’incipit della missiva. Nelle righe che seguono, Einstein critica l’esperimento dei fisici Albert A. Michelson e Edward Morley, che cerca di dimostrare l’esistenza dell’etere. «Caro signor collega, anch’io sono dell’opinione che il movimento di un etere con un (segue una formula matematica tra parentesi, ndr.) tanto grande è praticamente impossibile. Dio ha creato il mondo con più eleganza e intelligenza» scrive Einstein.
Particolarmente interessante è il riferimento a un “Dio Creatore”. Nonostante Albert Einstein non fosse affatto credente, e non ne facesse mistero, nel contesto scientifico non disdegnava di riferirsi a un Dio inteso in senso filosofico. Del resto, affermava di credere nel Dio di Spinoza, ossia nella perfetta armonia della natura che può essere «rivelata dalla nostra scienza».
Einstein conosceva bene l’Italia e la sua lingua. In diverse occasioni ebbe infatti modo di trascorrere del tempo nel nostro paese. A Pavia firmò il suo primo articolo scientifico. E a Bologna tenne tre giorni di conferenze sulla relatività nel 1921, lo stesso anno in cui ricevette il Nobel per aver spiegato l’effetto fotoelettrico. Dunque, anche il Bel Paese ha ispirato il genio di Einstein.
Credits immagine copertina: Wikimedia Commons
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