Addio a Steven Weinberg, Nobel per la fisica, padre della teoria elettrodebole
È morto Steven Weinberg, il celebre fisico e astronomo di origini ebraiche.
di Diego Parini
Steven Weinberg, il padre della teoria elettrodebole, è morto venerdì 23 luglio all’età di 88 anni, le cause della sua morte al momento non sono state rese note, ma alcune fonti riferiscono che era ricoverato in ospedale da alcune settimane. Nato a New York il 23 maggio del 1933, da Eva e Frederick Weinberg, immigrati ebrei provenienti dall’Austria. Dopo la laurea nel 1954 alla Cornell University e il dottorato alla Princeton University nel 1957, iniziò la carriera da ricercatore in università come la Columbia University e la Berkeley, entrando successivamente a far parte dell’Università di Harward e del Mit – Massachusetts institute of technology.
Una delle tappe iniziali che lo portarono a vincere il Nobel fu quando nel 1967 propose una sua versione della teoria elettrodebole, ovvero l’unificazione di due delle quattro interazioni fondamentali della natura: l’elettromagnetismo e l’interazione debole. Prima di allora l’interazione debole e l’elettromagnetismo erano note come forze fondamentali distinte. Arrivò così, in seguito ad altre ricerche, a prevedere e a identificare i bosoni W e Z, in particolare che questi ultimi e i fotoni, nonostante le apparenti differenze, sono elementi di una stessa interazione, che prese il nome di elettrodebole. A questa teoria, una pietra miliare della fisica, validata sperimentalmente negli anni Settanta e Ottanta, si arrivò anche grazie agli studi di Abdus Salam e Sheldon Lee Glashow, che nel 1979 condivisero con Weinberg il Nobel per la fisica.
Era un forte sostenitore di Israele e del popolo ebraico. Nel 2007 annullò una visita in programma all’Imperial College di Londra a causa del diffuso clima antisionista e antisemita presente nell’opinione pubblica britannica. Nel 2006 fece lo stesso per una conferenza prevista all’Università di Durham, a seguito del boicottaggio verso Israele sostenuto da alcuni accademici.
Oltre ad autorevoli trattati di fisica teorica, Weinberg è stato un apprezzato divulgatore. Tra i suoi libri pubblicati in Italia: “I primi tre minuti” (Mondadori, 1977); “Il sogno dell’unità dell’universo” (Mondadori 1993); “Alla ricerca delle leggi ultime della fisica” (Il Nuovo Melangolo, 1993); ”Spiegare il mondo. La scoperta della scienza moderna” (Mondadori 2016), “Particelle elementari e le leggi della fisica” (con Richard P. Feynman, Pendragon, 2018). Weinberg era membro della National Academy of Science, della Royal Society e di altre prestigiose accademie. Nel 1991 gli era stata assegnata la National medal of science durante una cerimonia alla Casa Bianca.
Immagine in evidenza: Wikimedia commons
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