Astronomia: intitolato un asteroide a Giorgio Parisi
Il 7 febbraio 2022 il Circolo Culturale Astronomico di Farra d’Isonzo ha deciso di intitolare al premio Nobel Giorgio Parisi un asteroide da loro scoperto nel 1994
Dal premio Nobel 2021 per la fisica allo spazio profondo. È quello che è successo a Giorgio Parisi lo scorso 7 febbraio, quando il gruppo di lavoro per la Nomenclatura dei Corpi Minori dell’Unione Astronomica Internazionale ha accolto la proposta del Circolo Culturale Astronomico di Farra d’Isonzo (Ccaf) per intitolargli un asteroide da loro scoperto nel 1994. L’idea è nata per festeggiare il ventottesimo anniversario della scoperta, avvenuta proprio il 7 febbraio. Il nome del professore ordinario di fisica teorica all’Università Sapienza di Roma è ora legato sia alla vittoria del noto premio assegnato a Stoccolma per il suo studio sui sistemi complessi, sia a un corpo celeste del Sistema solare.
Il Ccaf è un’organizzazione a carattere volontario che si propone come obiettivi un’attività di ricerca scientifica e la divulgazione dell’astronomia al pubblico. Proprio durante l’attività di ricerca, i volontari del circolo culturale hanno osservato per la prima volta nel 1994 l’asteroide in questione grazie all’utilizzo di un telescopio da 40 centimetri di diametro. Durante tutto il suo periodo di attività iniziato nel 1985 con la dotazione del primo telescopio, l’organizzazione di Farra d’Isonzo ha individuato più di 260 nuovi asteroidi.
Mai avrei immaginato nella mia vita di avere un asteroide con il mio nome. Sono emozionato
Il nome identificativo dell’asteroide Parisi è “15803” e appartiene alla Fascia Principale, una zona del Sistema solare compresa fra Marte e Giove. Osservando l’orbita di questi due pianeti, Johannes Kepler nel 1596 ipotizzò la presenza di un pianeta in questa fascia. Le intuizioni dell’astronomo tedesco si rivelarono parzialmente corrette quando, con il perfezionamento dei mezzi tecnici per l’osservazione spaziale, a partire dall’inizio del XIX secolo gli scienziati iniziarono a individuare un numero sempre crescente di minuscoli corpi celesti (asteroidi per l’appunto) in quella zona. Ciò che Kepler non poteva sapere è che gli asteroidi della Fascia Principale hanno una massa complessiva troppo bassa per potersi aggregare e formare un pianeta. Inoltre, un singolo corpo celeste, chiamato Cerere e scoperto nel 1801 dal sacerdote Giuseppe Piazzi durante l’osservazione di una stella, detiene da solo circa un terzo dell’intera massa presente nella Fascia Principale.
Giorgio Parisi, grazie al suo studio sui sistemi complessi, si è aggiudicato il sesto premio Nobel per la fisica conferito a ricercatori italiani, il diciottesimo considerando tutte le categorie. Lo studio dello scienziato romano presenta importanti relazioni con le tematiche legate all’ambiente e al clima poiché permette di considerare quest’ultimo come sistema complesso permettendo di descrivere scientificamente il fenomeno del riscaldamento globale. “Mai avrei immaginato nella mia vita di avere un asteroide con il mio nome” – ha commentato il vicepresidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei – “Sono emozionato. Lo considererò come costante promemoria dell’impegno necessario a consolidare la cultura scientifica nel nostro Paese”.
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