corso di dottorato autonomous systems (DAUSY)
Mariagrazia Dotoli è professoressa ordinaria nel Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione del Politecnico di Bari. Dal 2022 è coordinatrice del dottorato nazionale in Autonomous Systems (DAUSY).
Come è arrivata a diventare coordinatrice del dottorato DAUSY in Autonomous Systems?
In venticinque anni di attività mi sono sempre occupata dei corsi di dottorato. Infatti, prima della nascita del corso di dottorato DAUSY in Autonomous Systems, sono stata fondatrice e coordinatrice del dottorato di ricerca inter-ateneo (PoliBa e Università degli Studi di Bari) in Industria 4.0. Quando il MUR – Ministero dell’Università e della Ricerca – ha introdotto la possibilità di attivare dottorati nazionali è partito DAUSY. Nel collegio deə docentə abbiamo circa ottanta membri appartenenti sia a università italiane sia straniere.
Qual è il numero di studenti per anno? Quanti di questi con borsa?
Lo scorso anno abbiamo assegnato 18 borse di studio, quest’anno 26, per un totale di 44 dottorandə. Inoltre, 9 borse di studio, di cui 4 per il XXXVIII ciclo e 5 per il XXXIX ciclo, sono co-finanziate da aziende.
Di che nazionalità sono gli studenti del dottorato?
Il primo anno, su 18 dottorandə sette erano stranierə. Quest’anno, su 26 studentə, dieci sono stranierə. Quindi abbiamo un totale di 17 studentə stranierə su 44: il 39%. Abbiamo studentə provenienti da Cina, Iran, Turchia, Ucraina, Marocco e Pakistan. Crediamo molto nella diversità, per noi questa percentuale è un valore aggiunto.
E per quanto riguarda il genere?
Il 41% degli studentə che frequentano il dottorato sono di genere femminile, in particolare nove lo scorso anno e nove quest’anno. Questo è un dato altissimo e unico, perché tipicamente in questo ambito la percentuale di studentesse non supera il 10-15%.
Che importanza riveste il dottorato in Autonomous Systems in questo momento storico?
Secondo me, ricopre un ruolo fondamentale per due motivi: il tema emergente e la tipologia innovativa di dottorato. Quello dei sistemi autonomi è un tema in crescita. Il secondo elemento di innovazione è dato invece dalla tipologia del dottorato. Tipicamente i dottorandə lavorano su temi molto diversi e lo fanno individualmente. In questo corso, invece, studenti e studentesse possono collaborare e interagire tra loro, scoprendo quindi altre linee di ricerca. L’innovazione sta anche nella stretta collaborazione tra l’Italia e l’estero grazie a un collegio docentə internazionale. Questo significa avere a disposizione più risorse: tantə colleghə e anche tanti laboratori.
Che cosa sono i sistemi autonomi e dove vengono applicati?
Sono sistemi in grado di funzionare senza l’intervento dell’uomo. Vengono progettati dall’uomo ma sono in grado di funzionare in maniera automatica e soprattutto di adattarsi all’ambiente circostante. Alcuni esempi possono essere i veicoli a guida autonoma, i droni, i satelliti, le smart grid (insieme di reti di informazioni e di reti di distribuzione dell’energia elettrica, NdR) e molto altro.
il dottorato in ambito STEM è visto come valore aggiunto e permette di “scegliere” dove lavorare, lasciando ai dottorandi molta flessibilità
Quali sono le prospettive lavorative per gli/le studentə che conseguono questo dottorato?
Gli/le studentə devono ancora concludere il ciclo, ma in generale posso dire che verranno assorbiti da aziende e università. Certamente il dottorato di ricerca è una condizione necessaria per avviare una carriera. Questo dato è confermato anche dai rapporti di Almalaurea: il dottorato, soprattutto in ambito lavorativo, dà praticamente la certezza di trovare un lavoro, tra l’altro ben retribuito. Sia in Italia che all’estero, il dottorato in ambito STEM è visto come valore aggiunto e permette di “scegliere” dove lavorare, lasciando ai/alle dottorandə molta flessibilità.
Che consiglio darebbe a unə ragazzə che deve iniziare il dottorato in Autonomous Systems e cosa direbbe invece a unə ragazzə che sta terminando il suo percorso formativo e deve intraprendere la propria carriera lavorativa?
A entrambə, ma questo in generale è un consiglio che darei a tutte le studentesse e agli studenti, direi questo: scegliete materie che vi appassionano. La mia materia preferita, ad esempio, è sempre stata la matematica, e quindi ho continuato su questa linea. Poi direi di informarsi e di non avere paura di chiedere. Oggi, i/le giovani hanno la fortuna di avere Internet e con una semplice e-mail possono raggiungere praticamente chiunque. I miei contatti, come quelli di tuttə i/le colleghə coordinatrici e coordinatori, sono disponibili sul sito web. Fatevi avanti e chiedete informazioni. È interesse mio e di tuttə i/le colleghə quello di avere i migliori talenti a disposizione. Un altro consiglio legato alla mia esperienza da docente è quello di avere autostima, cioè consapevolezza del proprio valore, e di credere in sé stessi. Aə miə dottorandə, soprattutto a quellə che affrontano l’esame finale, dico spesso: ricordatevi che in questo momento, su questo specifico tema, voi siete più espertə anche deə docentə che sono di fronte a voi.
Mariagrazia Dotoli, coordinatrice del dottorato nazionale in Autonomous Systems (DAUSY) al Politecnico di Bari
Lucia Bucciarelli e Viviana Couto Sayalero, studentesse del Master “La Scienza nella Pratica Giornalistica” di Sapienza Università di Roma https://web.uniroma1.it/mastersgp/
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