Eric Betzig, il Nobel che osserva molecole in movimento
Eric Betzig, Nobel 2014 per la chimica, continua a perfezionare il microscopio a fluorescenza ad altissima definizione
Non si ferma lo scienziato americano Eric Betzig. Fresco di nomina, pubblica un ulteriore lavoro nel quale migliora lo strumento che gli ha valso il Nobel. Si tratta del “lattice light sheet microscope” un super microscopio a fluorescenza in grado di acquisire immagini a elevatissima risoluzione con il vantaggio di non danneggiare i campioni analizzati.
Nel nuovo studio pubblicato su Science, il gruppo di lavoro capitanato da Betzig ha, infatti, perfezionato lo strumento mediante la divisione del fascio di luce che illumina i campioni in mini fasci paralleli. Questo ha permesso di arginare il problema della fototossicità, cioè il danno causato alle cellule per eccessiva esposizione alla luce laser impiegata nella microscopia a fluorescenza. Grazie all’enorme potere risolutivo del suo microscopio, lo scienziato ha potuto mettere a fuoco rapidi fenomeni microscopici come l’aggregazione di proteine o il loro spostamento da una sede cellulare a un’altra.
Diventa così possibile monitorare il traffico molecolare: osservare, come gli abitanti in movimento di una metropoli vista dall’alto, in quale direzione si spostano le molecole. Questo significa, ad esempio, vedere se una proteina si aggrega, come accade nella malattia di Parkinson o di Alzheimer, o seguire il movimento di proteine all’interno di un ovulo fecondato, prima che questo inizi a dividersi per poi svilupparsi in un nuovo organismo.
La nuova tecnologia apre ampie frontiere non solo a scopo di ricerca ma anche in ambito terapeutico. Può essere, ad esempio, utile seguire come vengono veicolati i farmaci su bersagli specifici situati in regioni diverse della cellula. Il super microscopio di Betzig consentirà di visualizzare se il “targeting” è andato a buon fine e come le cellule rispondono riorganizzando il loro traffico molecolare.
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