Birmania: la vittoria velata di Aung San Suu Kyi
La leader democratica non sarà il presidente del paese ma terrà comunque le redini del governo
Aung San Suu Kyi non si tira indietro. Sebbene la Nobel per la pace non possa diventare presidente della Birmania, ricoprirà la carica di consigliera di stato. La Suu Kyi affiancherà al governo del paese il neopresidente Htin Kyaw, eletto lo scorso 15 marzo ed esponente della Lega Nazionale per la Democrazia (LND), il partito che ha vinto le elezioni lo scorso novembre e fondato dalla Nobel.
La strada alla presidenza della Suu Kyi è stata sbarrata da una norma costituzionale istituita dal regime militare che ha governato la Birmania per più di cinquanta anni. La norma afferma che chiunque abbia parenti non birmani non possa essere eletto presidente del paese ed è stata ideata per impedire alla Suu Kyi di ricoprire la carica presidenziale. La leader democratica, da sempre nemica del regime dei generali, ha infatti due figli di nazionalità inglese. Nonostante ciò, in seguito alla vittoria alle urne, l’LND ha tentato di aggirare la norma o di raggiungere un accordo con i generali, che tuttora occupano il 25% dei seggi in parlamento, in modo da permettere alla Suu Kyi di ricoprire la carica presidenziale, ma tutti i tentativi sono stati vani. La Suu Kyi è però riuscita a ristabilire un governo democratico in Birmania, dopo 54 anni di dittatura militare, portando avanti con successo la nomina di un suo fedelissimo a capo del governo, Htin Kyaw. Il neopresidente è un suo vecchio compagno di scuola che ha collaborato con lei per anni sia nell’LND che nella Daw Khin Kyi Foundation, un’associazione benefica non-profit fondata dalla Nobel nel 2012.
Aung San Suu Kyi ha così inferto un duro colpo ai generali che tuttora minacciano la democrazia del suo paese. Sulla propria bacheca Facebook ringrazia chi ha supportato pacificamente le azioni del suo partito e dichiara di confidare nel fatto che l’LND e il popolo birmano riusciranno a fronteggiare insieme le sfide che verranno.
Credits immagine in evidenza: By Claude TRUONG-NGOC (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
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