IL CD146 di Paolo Bianco

IL CD146 di Paolo Bianco

Una, nessuna e centomila. È il titolo colto di uno degli articoli che Paolo Bianco e Giulio Cossu, scienziati e staminologi hanno co-firmato molti anni orsono. Nel libro L’età se esiste, racconto alcuni pezzi di staminali e di storie di uomini e donne che se ne sono interessati. 

…..Paolo Bianco, nei suoi seminari sulle staminali dello scheletro (ndt o progenitori scheletrici, o stromali, o mesenchimali o…) iniziava sempre con una deliziosa fotografia di Alex J. Friedenstein: una faccia allegra con il colbacco e i guanti da montagna. Friedenstein è un ricercatore russo che nel 1973 pubblica un articolo dal titolo Kletki, otvetstvennie za perenos mikrookrujenia v krovetvorniy I limphoidtoy tkani (Cellule stromali responsabili del trasferimento del microambiente ematopoietico e linfoide). Nel 2006, con Paolo Bianco pubblichiamo su Cell un articolo, che questo concetto conferma e richiama, dal titolo Self-renewing osteoprogenitors in bone marrow sinusoids can organize a hematopoietic microenvironment. Questo articolo è stato citato più di 1500 volte. Merito di Paolo Bianco, del giornale, della coincidenza fra scoperta e interesse. Merito anche dell’ondata di moda potentissima che ha trascinato avanti le cellule mesenchimali nei primi anni 2000. 

Ma che cosa aveva definito Alex Friedenstein? Friedenstein aveva dimostrato che dal midollo osseo era possibile isolare una frazione di cellule che cresceva adesa sotto forma di colonie. Questa ancora oggi è la prima tappa tecnica per purificare le cellule mesenchimali. A questa si sono aggiunti protocolli di isolamento basati sui marcatori di membrana analogamente a quanto fatto per le cellule staminali ematopoietiche.

E che cosa era stato definito da Paolo Bianco? Ciò che Paolo ha aggiunto di innovativo nel settore delle staminali scheletriche derivava da una combinazione di tecniche e competenze. Paolo Bianco nasceva anatomopatologo, aveva una conoscenza dell’istologia dell’osso e delle sue componenti estremamente raffinata. E aveva anche una passione estetica per le immagini. Questa serie di elementi gli ha permesso non solo di identificare nel CD146 un marcatore molecolare dei progenitori staminali, ma anche di dimostrare il potenziale di differenziamento delle cellule CD146-positive che potevano essere raschiate da prelievi bioptici in nuovo osso, ovvero trapiantando le cellule umane CD146-positive sottocute nel topo si generava un ossicolo umano abitato da sangue di topo. Niente Life in plastic is fantastic. Ma realtà….

Isabella Saggio biologa presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma

Fonti

Isabella Saggio, L’età se esiste (Mulino, 2022)

Paolo Bianco, Life in plastic is fantastic, Blood, 2007