Chi è Giorgio Parisi, vincitore del Wolf Prize per la Fisica 2021
Giorgio Parisi, fisico teorico e professore di Sapienza Università di Roma, ha recentemente ricevuto il prestigioso Wolf Prize per la Fisica 2021. Nel corso della sua carriera, Parisi si è sempre distinto per i notevoli risultati raggiunti e per la varietà dei suoi interessi
di Giacomo Bocci
Lunedì 31 maggio si è svolta la cerimonia di conferimento del Wolf Prize per la Fisica 2021 a Giorgio Parisi, fisico teorico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e professore di Sapienza Università di Roma. Il riconoscimento gli è stato conferito “per le sue scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi”.
“La scienza moderna è un gioco di squadra”,ha ricordato Parisi durante la cerimonia, “e contano non solo i collaboratori, ma anche gli amici […] Io sono stato fortunato: nella mia lunga carriera ho avuto tantissimi collaboratori; tre anni fa erano 317 e vorrei in questo momento poterli menzionare tutti per ringraziarli”.
Nato a Roma il 4 agosto del 1948, Giorgio Parisi manifesta per tutto il periodo scolastico uno spiccato interesse per la matematica. Avido lettore di fantascienza e divulgazione scientifica, al momento di scegliere l’università rimane a lungo indeciso tra la matematica e la fisica, optando infine per quest’ultima.
“L’impressione che mi ero fatto – in maniera del tutto immotivata – era che la fisica fosse più difficile della matematica e quindi trovavo che fare fisica mi avrebbe messo più in discussione.”
Detto, fatto: nel 1966 Parisi si iscrive a fisica all’Università di Roma, laureandosi nel 1970 sotto la guida di Nicola Cabibbo, con una tesi sul bosone di Higgs. Dopo la laurea, è stato prima ricercatore del Cnr e poi dell’Infn, ai Laboratori nazionali di Frascati.
L’attività di Parisi si concentrerà in seguito sul campo della fisica teorica delle particelle elementari. Dopo un periodo al Cern di Ginevra, nel 1973-74, presentato dai fisici Sidney David Drell e Tsung-Dao-Lee (vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1957), lavorerà alla Columbia University.
Nel 1981 diventa professore di fisica teorica a Roma, all’Università di Tor Vergata, spostandosi poi a Sapienza nel 1992.
Nel corso degli anni ’80, pubblicherà una serie di lavori nel campo della fisica delle particelle, basati su simulazioni su larga scala tramite computer. Inizierà così a interessarsi agli strumenti avanzati di calcolo e, insieme a Nicola Cabibbo e altri, parteciperà al progetto Ape (Array Processor Expansible). Viene così realizzato il calcolatore APE100, che nel 1991 diviene il supercomputer più potente al mondo.
I suoi studi sulla teoria dei campi e la meccanica statistica (in particolare il suo lavoro sui vetri di spin) hanno generato numerosi filoni di ricerca nei campi della biologia e della medicina. Lo stesso Parisi, tra il 1983 e il 1988, si interesserà dello studio delle reti neuronali e di immunologia, scoprendo nuove applicazioni pratiche delle tecniche da lui sviluppate in meccanica statistica. Dal 2018 Parisi è presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, di cui era socio dal 1988.
Per gli importanti risultati conseguiti, è considerato oggi uno dei fisici più autorevoli al mondo. Durante la cerimonia di conferimento del Wolf Prize, Parisi si è detto onorato ed emozionato di aver ricevuto il premio nella sua Università.
Immagine in evidenza:www.flickr.com
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