Diversità
di Isabella Saggio
Dopo la crisi sociale ed economica della pandemia, ci è stato chiesto, con forza e serietà, di crescere, essere innovativi, portarci avanti. L’Italia sta rispondendo. Fra chi si occupa di ricerca scientifica questa risposta passa, sempre e ancora, attraverso lo studio rigoroso. Ma la si vuole anche concentrata sulla creazione di derivati applicati, sulla interpretazione digitale e sul racconto del dato scientifico. Il fine è quello di creare un circolo virtuoso che leghi conoscenza e azione. Il sapere non distinto dal potere.
Elogio della diversità è un viaggio nei luoghi della natura, nella sua diversità. Diversità intesa come varietà, come valore umano. Obiettivo del viaggio è portarci a immaginare progetti condivisi di cura della natura e degli esseri umani. Questo legame armonico le organizzazioni internazionali lo hanno chiamato One Health. Emily Dickinson lo racconta nei suoi versi, “Nature” is what we see—The Hill—the Afternoon—Squirrel Eclipse—the Bumble bee—Nay—Nature is Heaven—Nature is what we hear—”. La mostra Elogio della diversità lo racconta nei paesaggi urbani, nelle immagini astratte e musicate, e in quelle molto reali dell’orso marsicano, del tardigrado e del capovaccaio.
Conoscenza e azione sulla bio-diversità devono essere elementi centrali del discorso politico non solo nazionale, ma anche, necessariamente, internazionale. Ed è essenziale prendere in considerazione le realtà di pace e quelle, drammatiche, di guerra. In un momento storico in cui ci sono più conflitti armati in corso che in qualsiasi altro momento dalla Seconda Guerra Mondiale, è necessario affrontare l’evidenza degli effetti che la guerra ha sulla produzione di conoscenza, e, direttamente, sulla biodiversità. Lo sottolineano i ricercatori del Ministero dell’Ambiente ucraino, dell’Osservatorio sui Conflitti e l’Ambiente, insieme alle organizzazioni di conservazione. Nella 16a riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica (COP16), si auspica il riconoscimento del ruolo della conservazione nel promuovere la costruzione della pace, sintetizzato nel titolo suggestivo: paz con la naturaleza.
Mostrare, vedere, curare. E sorprenderci, anche.
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