Giorgio Parisi: il Nobel tra scienza e politica
Tra scienza e politica è il piccolo ma ricco volume edito da Futura Editrice nel 2023 e scritto dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi
di Alessia Fallocco
Consapevole del ruolo che la scienza riveste nel progresso della società civile, il Nobel per la Fisica e divulgatore Giorgio Parisi si confronta con la dimensione politica e lo fa con una pubblicazione che vuole essere anche un atto di solidarietà.
Tutti i diritti andranno alla casa editrice in risarcimento ai danni subiti dopo una manifestazione No Vax.
Tra scienza e politica è un libro che vuole comprendere, non giudicare
Il volume non vuole essere una difesa tenace della scienza pura, priva da ogni implicazione col mondo politico ed economico, dagli attacchi di credenze superstiziose frutto dell’ignoranza.
La pubblicazione, una raccolta di tre decenni di articoli e interventi sul rapporto tra scienza e politica, mostra come il rapporto tra questi due mondi sia complesso e presenti problemi su più livelli. Dai finanziamenti che il mondo politico dovrebbe destinare alla scienza, finora non proprio adeguati, al modo in cui questa si presenta alla società. Una società non ignorante ma legittimamente scettica.
Giorgio Parisi e il tarlo gramsciano
“Un intellettuale moderno; spirito tenace dal tarlo gramsciano”
Così Francesco Sinopoli descrive Parisi nella prefazione del libro a sua cura. Uno spirito che ti dice di
“non mollare mai nell’analisi del mondo e dei valori dominanti, punto di partenza per la costruzione di un mondo migliore”.
Ne emerge uno scienziato dalla grande cultura critica, pronto ad uscire dalla torre d’avorio del proprio laboratorio per divulgare ed essere protagonista della società. Una società non ignorante ma scettica.
Beato scetticismo
Uno scetticismo di cui, sostiene Parisi, sono responsabili tanto il mondo politico quanto quello accademico stesso. Sono proprio i ricercatori a raccontare spesso il mondo della ricerca come un ambito in cui merito e razionalità hanno la meglio. Un’immagine fortemente edulcorata da cui emerge uno scienziato mitico, figura super-partes e dall’occhio onnisciente al quale il mondo politico rivolge domande su temi che non lo riguardano davvero, fiducioso di ottenere indietro un punto di vista imparziale ed oggettivo.
Ciò che è, ciò che dovrebbe essere
In realtà, lo scienziato autonomo che sceglie liberamente le linee di ricerca non esiste. Ogni ricercatore fa i conti con la distribuzione dei finanziamenti, i cui criteri ne influenzano il comportamento. È una contaminazione che parte della comunità scientifica nega ma che di fatto esiste e di cui la popolazione è consapevole; ne conosce i limiti, forse non tanto il potenziale.
Una scienza impura per una società che conta
Se la scienza non è un mostro sacro ma una pratica sociale allora la società può davvero servirsene per soddisfare i propri bisogni. Il cittadino, sostiene Parisi, deve prendere coscienza che la propria opinione
“nel processo decisionale su ciò che funziona e su ciò che va cambiato”
conta e che con le sue necessità ha il potere di rivelare possibili future linee di ricerca. Dall’altro lato lo stato dovrebbe mostrare di aver capito l’importanza di una collettività protagonista investendo sulla ricerca e su progetti di interesse collettivo.
Giorgio Parisi: una vita tra scienza e politica
Piuttosto che eliminare la politica, l’economia e la società dalla scienza, l’auspicio dell’autore è che queste dimensioni possano sostenersi l’una con l’altra e trasformarsi in un trampolino di lancio sia per la prassi scientifica sia per una società sempre più coinvolta.
Commenti recenti