Sarà la giovane Greta il prossimo Nobel per la pace?
L’intervento di Greta Thunberg alla XXIV Conferenza delle Parti dell’UNFCCC (Cop 24) ha dato vita a un movimento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze dei cambiamenti climatici. Tanto che qualcuno pensa di candidarla al Nobel
Trovarsi nel posto giusto al momento giusto. È quello che è successo a Greta Thunberg con il suo intervento al Cop 24 di Katowice, in Polonia, il 14 dicembre 2018. Vestiti semplici, trecce scompigliate, ha parlato con la voce ferma e determinata che solo chi crede davvero in ciò che dice può usare. Senza mezzi termini, la sedicenne svedese, ha accusato i leader mondiali di non preoccuparsi a sufficienza dei cambiamenti climatici e delle loro drammatiche conseguenze ecologiche e sociali.
Ma la sua battaglia per risvegliare le coscienze era iniziata già mesi prima. Per tre settimane, Greta non è andata a scuola, scioperando seduta a terra davanti al Parlamento di Stoccolma, fino al 9 settembre scorso, giorno delle elezioni politiche in Svezia. “Lo sto facendo perché voi adulti consideriate il mio futuro – Non mi interessa se mi metto nei guai a scuola perché credo che una sola persona possa fare la differenza” alcune scritte dei cartelli di cui si è circondata per convincere gli elettori e i parlamentari ad essere sensibili ai cambiamenti climatici.
E non passa inosservata. Riceve infatti il sostegno di cittadini e studenti, di alcuni parlamentari che si fermano a parlare con lei. Passate le elezioni, continua a scioperare, ogni venerdì, per chiedere di fare qualcosa di più, di non dimenticarsi del problema dei cambiamenti climatici. E inizia a non essere più sola, con i suoi cartelli e il suo giubbotto giallo da pescatore. Molti studenti iniziano a unirsi a lei nei cosiddetti FridaysForFuture.
Dopo il suo intervento al Cop 24, Greta diventa famosa, una vera leader. Riesce a coinvolgere le persone, soprattutto i giovani, sulle tematiche riguardanti i cambiamenti climatici. Ottiene più risultati lei in pochi mesi che gli scienziati e i pochi politici interessati. Invita le persone a scioperare, in tutta Europa, in tutto il mondo. E così accade. Ogni venerdì si organizzano scioperi e azioni di sensibilizzazione della popolazione sui temi ecologici.
E ora la tenace sedicenne svedese è stata proposta come candidata al Nobel per la pace per il 2019. La richiesta è stata fatta da Freddy André Øvstegård, membro del Parlamento norvegese, e da due suoi colleghi di partito. “Quella di Greta è una rivoluzione di pace– spiega Øvstegård- perché i cambiamenti climatici sono già oggi uno dei principali fattori di instabilità sociale, povertà, carestie, guerre e migrazioni”. Sarebbe il secondo Nobel per la pace assegnato a un attivista per la tematica dei cambiamenti climatici. Il primo fu Al Gore, politico statunitense, che vinse il premio nel 2007 con l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), per la diffusione della conoscenza sul riscaldamento globale.
I Nobel verranno annunciati ad ottobre di quest’anno. Intanto Greta e i giovani di tutto il mondo ci aspettano in piazza ogni venerdì.
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