Il cammino dei Nobel

Il cammino dei Nobel

Quest’anno il comitato dei Nobel ha premiato le ricerche sul dna antico, sulle crisi finanziarie, sulle reazioni bio-ortogonali e sull’informazione quantistica. Ma anche gli sforzi in difesa dei diritti umani. Scopriamo chi sono i vincitori dei Nobel del 2022 e come hanno raggiunto questo riconoscimento.

Nobel per l’economia 

Philip Hallen Dybvig

(Gainesville, USA, 22 maggio 1955) è un economista. Nel 1976 ha conseguito la laurea in matematica e fisica e tre anni dopo un dottorato in economia. Ha insegnato economia alla Yale University, alla Princeton University, alla Southwest  University of Finance and Economics di Chengdu, in Cina, e alla Washington University. Le sue ricerche si sono soprattutto concentrate sulla caratterizzazione del ruolo delle banche durante i periodi di panico finanziario e gli sono valse il conferimento del premio Nobel per l’economia nel 2022 assieme a Ben Bernanke e Douglas Diamond, che “con le loro scoperte hanno migliorato il modo in cui la società affronta le crisi finanziarie”.

Ben Shalom Bernanke

(Augusta, USA, 13 dicembre 1953) è un economista e banchiere statunitense. È stato il quattordicesimo presidente della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti durante le presidenze di George W. Bush e Barack Obama. Negli anni precedenti ha ricoperto prima la carica di presidente del Comitato dei Governatori della Federal Reserve, delineando quella che è stata definita la “dottrina Bernanke”, e poi il ruolo di direttore del Consiglio dei Consulenti Economici per il presidente Bush.

Douglas W. Diamond

(Chicago,USA, 25 ottobre 1953) è uno dei tre premi Nobel per l’economia 2022 “per le ricerche sulle banche e le crisi finanziarie”. La sua carriera accademica è iniziata con la laurea in economia alla Brown University nel 1975 ed è poi proseguita a Yale, dove ha conseguito il dottorato nel 1980. Si è occupato della liquidità, dell’intermediazione e della crisi finanziaria, ed è attualmente professore di finanza all’Università di Chicago e ricercatore associato al National Bureau of Economic Research.

Nobel per la chimica

Carolyn Bertozzi

(Boston, USA, 10 ottobre 1966) è una chimica statunitense che si è occupata, tra le altre cose, di studiare il ruolo degli zuccheri nei processi fisiologici e patologici delle cellule umane. Nel 2003 ha focalizzato le sue ricerche sulle cosiddette “reazioni bio-ortogonali”, quelle che avvengono senza interferire con i normali processi biochimici di un organismo. Il lavoro di Bertozzi, che le è valso il premio Nobel per la chimica 2022, è stato fondamentale per mettere a punto e migliorare diverse terapie, tra cui quelle oncologiche.

Morten Meldal

(Copenhagen, Danimarca, 16 gennaio 1954) è un chimico danese. Fino al 1988 ha svolto attività di insegnamento e ricerca alla Technical University of Denmark (Dtu), per poi passare al laboratorio di biologia molecolare di Cambridge e approdare infine all’Università di Copenaghen. Dal 1998 ha guidato il gruppo di sintesi nel Dipartimento di chimica del laboratorio Carlsberg, un ente privato di ricerca danese. Intorno al 2000 ha inizia il suo lavoro sulla cosiddetta “chimica click” e sulla chimica bioortogonale (assemblaggio di molecole complesse in maniera rapida a partire da blocchi molecolari più semplici) che gli varrà l’assegnazione del premio Nobel 2022 per la chimica.

Karl Barry Sharpless

(Philadelphia, USA, 28 aprile 1941) è un chimico statunitense in forze allo Scripps Research Institute di San Diego. Dopo aver conseguito il dottorato alla Stanford University nel 1968, Sharpless prosegue con il suo lavoro di ricerca post-dottorato prima nella stessa università e poi ad Harvard. È la quinta persona al mondo ad aver vinto per due volte il premio Nobel, il primo nel 2001 per i suoi studi sulle reazioni stereoselettive e il secondo nel 2022 con C.R. Bertozzi e M. Meldal “per lo sviluppo della chimica a scatto e della chimica bioortogonale”.

Nobel per la fisica

Alain Aspect

(Agen, Francia, 15 giugno 1947) è un fisico francese che ha dedicato tutta la carriera allo studio della fisica quantistica. Sin dagli anni ’80, in particolare, ha condotto esperimenti per verificare la violazione delle disuguaglianze di Bell, che implicano che la meccanica quantistica sia “incompatibile” con alcuni postulati della fisica classica. Per i suoi studi, Aspect ha vinto il Nobel per la fisica nel 2022 insieme ai colleghi John F. Clauser e Anton Zeilinger.

Anton Zeilinger

(Riedi im Innkreis, Austria, 20 maggio 1945) si è laureato in fisica all’Università di Vienna, dove ha poi conseguito il dottorato e dove, attualmente, ricopre la carica di professore. Ha ricevuto incarichi nelle Università di Innsbruck, di Monaco, di Oxford e al Massachusetts Institute of Technology. Nel 2010 ha vinto il premio Wolf per la fisica. Si è occupato di interferometria neutronica e di ottica atomica, per poi dedicarsi alla ricerca sull’entanglement quantistico, che gli è valso il conferimento del premio Nobel per la fisica.

John Clauser

(Pasadena, USA, 1 dicembre 1942) è un fisico statunitense conosciuto per i suoi contributi ai fondamenti della meccanica quantistica. Il 4 ottobre 2022 ha vinto il Premio Nobel per la Fisica insieme ad Alain Aspect e Anton Zeilinger per i loro esperimenti sui cosiddetti fotoni entangled, che hanno dimostrato la violazione delle disuguaglianze di Bell e aperto la strada alla scienza dell’informazione quantistica. Questo Nobel è un riconoscimento ad alcuni esperimenti pioneristici degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, che per la prima volta sono riusciti a eseguire un test sperimentale diretto della meccanica quantistica.

Nobel per la letteratura

Annie Ernaux

(Lillebonne, Francia, 1 settembre 1940) cresce in un contesto sociale di condizioni modeste. Dopo gli studi universitari, ottiene l’abilitazione all’insegnamento e inizia la carriera di insegnante di lettere moderne. Negli anni ’70 partecipa attivamente al movimento femminista, scrive articoli a sfondo politico e pubblica i suoi primi romanzi. I temi delle sue opere sono l’aborto, la solitudine, la disillusione e la monotonia del matrimonio. Nel 2000 lascia l’insegnamento per dedicarsi completamente alla scrittura.

Nobel per la medicina

Svante Pääbo

(Stoccolma, Svezia, 20 aprile 1955) è figlio del Nobel per la medicina nel 1982 Sune Bergström e della chimica Karin Pääbo. Dopo aver lavorato in diversi laboratori in Svezia, Svizzera, Stati Uniti e Germania, si stabilisce all’Istituto Max Planck per l’Antropologia evoluzionistica di Lipsia, nel dipartimento di genetica, di cui è direttore dal 1997, insegnando contemporaneamente in Giappone all’Istituto di Scienza e tecnologia di Okinawa. Analizzando il DNA di mummie egizie e di uomini sepolti nei ghiacci si appassiona alla biologia molecolare e passa allo studio della genetica del linguaggio umano e del genoma degli ominidi, che gli ha valso il premio Nobel 2022 per la medicina.

Nobel per la pace

Memorial

Memorial è un’associazione per la difesa dei diritti umani nata in Russia alla fine degli anni ottanta con l’obiettivo di creare un grande archivio storico per conservare la memoria delle donne e degli uomini uccisi nelle ex repubbliche dell’Unione Sovietica durante il regime stalinista. Attualmente è impegnata nella tutela dei diritti dei prigionieri politici russi. Nel corso degli anni Memorial si è espansa in altri paesi europei creando un omonimo Centro per la difesa dei diritti umani.

Center for Liberties

Il Center for Liberties è un’organizzazione non governativa fondata il 30 Maggio 2007 a Kiev, con lo scopo di migliorare la condizione dei diritti umani in Ucraina. L’associazione è guidata dall’avvocato Oleksandra Matviichuk e i suoi obiettivi sono la difesa e la promozione dei diritti umani e della democrazia. È impegnata, inoltre, nell’introduzione di emendamenti legislativi come l’aggiornamento del codice penale per rafforzare la società civile ucraina e far pressione sulle autorità affinché nel paese vi sia una democrazia a tutti gli effetti. Dopo l’invasione russa l’organizzazione si è impegnata ad identificare i crimini di guerra contro la popolazione civile.

Ales’ Viktaravič Bjaljacki

(Vjartsilja, Bielorussia, 25 settembre 1962), dottore di ricerca all’Accademia bielorussa delle scienze, è da 40 anni attivista per i diritti umani. È nato in Carelia, al confine con la Finlandia, e da diversi decenni è perseguitato per il suo impegno politico dal presidente bielorusso Lukašėnka. Ha fondato, nel 1996, l’organizzazione non governativa Viasna (Primavera in bielorusso) in risposta agli emendamenti costituzionali che hanno conferito a Lukašėnka poteri dittatoriali. Attualmente si trova in carcere, senza processo, per presunta evasione fiscale.

di Annalisa De Angelis, Denise De Santana, Giulia Donatiello, Sofia Gaudioso, Davide Giaccari, Lorenzo Giannetti, Sara Ludovici, Alessio Luna, Lucilla Nicastro, Roberta Ricci, Francesca Stazzonelli, Federica Villa, Alessandra Volpe. Studenti del Master La Scienza nella Pratica Giornalistica della Sapienza Università di Roma.