Il lavoro più bello
Parlano gli embriologi del laboratorio di fecondazione assistita Mangiagalli e Regina Elena di Milano
di Giulia Alice Fornaro, Caterina Lucchini e Francesca Silvestri
Si chiama Luise Brown e oggi ha 38 anni. È la prima bambina nata da fecondazione assistita. L’embriologo che l’ha aiutata a nascere è Robert Edwards, che per questo ha ricevuto nel 2010 il Nobel per la medicina. Un riconoscimento che è arrivato dopo ben trentadue anni dall’introduzione della fecondazione assistita nella pratica clinica.
Molte infatti sono state le critiche mosse contro Edwards, accusato di voler “giocare a far Dio” per le sue ricerche giudicate “immorali e pericolose”. Edwards però ha sempre guardato avanti, mosso dall’idea che “avere un figlio sia la gioia più grande” e che le persone abbiano il diritto di fruire dei progressi della scienza quando possibile. Una scienza che, ad oggi, ha permesso la nascita di oltre cinque milioni di bambini in tutto il mondo.
Ma cosa vuol dire oggi essere embriologi? Per capirlo abbiamo trascorso una giornata insieme allo staff di biologia del laboratorio di fecondazione assistita dell’Ospedale Mangiagalli e Regina Elena di Milano.
Liliana Restelli, Alessio Paffoni e Cristina Guarneri ci hanno raccontato le emozioni, le difficoltà e i pregiudizi che affronta chi accompagna la nascita di nuove vite e svolge, dicono loro, uno dei lavori più belli…
Credits immagine in evidenza: ivfonline
Credits musiche audiodoc:
- Stella del Mattino, Ludovico Einaudi
- Dawn, Dario Marianelli
- I giorni, Ludovico Einaudi eseguita da Daniel Hope
- Flowers Blossom, Thony
- Oltremare, Einaudi
- Ti voglio tanto bene, Gianna Nannini
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