Il virologo eccentrico e il suo vaccino anticancro
Harald Zur Hausen è considerato uno dei Premi Nobel più controversi. Negli anni settanta, stravolge l’idea dominante a proposito del virus Herpes Simplex e identifica il primo tumore totalmente riconducibile a una infezione da virus
Harald Zur Hausen – o H.Z.H., come sarà chiamato più tardi – nasce a Gelsenkirchen, in Germania nel 1936. Studia medicina all’Università di Düsseldorf. La sua carriera da ricercatore inizia a metà degli anni sessanta. Dopo un tirocinio in medicina, Zur Hausen inizia a lavorare alla Facoltà di Microbiologia medica e Immunologia, sempre all’Università di Düsseldorf. Nel 1972, H.Z.H. viene nominato presidente dell’Istituto di Virologia Clinica di Erlangen-Nürnberg e, qui, decide di cambiare direzione ai suoi studi, occupandosi di cancro alla cervice uterina. Le concezioni prevalenti dell’epoca mostrano che il virus Herpes Simplex è il primo responsabile: il virologo, allora, decide di analizzare diverse biopsie di cancro cervicale, non trovando, però, nessuna traccia del virus erpetico. «Ero considerato eccentrico» dichiara Zur Hausen a proposito della vicenda.
Più tardi, il giorno del Nobel, affermerà che «la prima volta che proposi l’associazione tra Papilloma virus e cancro alla cervice stavo parlando ad un congresso in Florida dedicato all’Herpes virus, che era considerato il candidato numero uno come responsabile di una forma di cancro di cui erano vittime molte donne. Era il 1974 e numerosi gruppi di ricerca erano sicuri che la colpa fosse del virus erpetico di tipo 2. Ma io non ero riuscito neanche a trovare una traccia di DNA del virus erpetico nelle cellule cancerose, benché avessi usato le tecniche di analisi più moderne di quel periodo».
Nel ventennio 1983-2003 è presidente del DKFZ, il Centro di Ricerca Nazionale Tedesco sul Cancro e capo redattore dell’«International Journal of Cancer». Nel 1983, dopo la biopsia dei tessuti del cancro alla cervice, l’équipe di ricerca di Zur Hausen isola il DNA dell’HPV (Human Papilloma Virus) di tipo 16 e 18 e scopre che insieme i genotipi sono correlati al 70 per cento dei casi di tumore al collo dell’utero. Le successive ricerche scientifiche hanno portato alla scoperta di 120 tipi di Papilloma virus divisi in basso e alto rischio oncogeno e si stima che sia oltre il 75 per cento delle donne sessualmente attive risulti positiva all’infezione da HPV almeno una volta nella propria vita. Inoltre, l’HPV è riscontrabile nella maggior parte dei tumori della vulva, dell’ano, del pene e in alcuni tumori dell’orofaringe.
Nel 2006, Zur Hausen e il suo gruppo di ricerca creano e testano i vaccini preventivi (Gardasil e Cervarix) contro HPV 16 e 18 e HPV 6 e 11, da sottoporre soprattutto alle bambine tra i 9 e 12 anni. Nascono numerose controversie da parte degli antivaccinisti e diverse critiche alla casa farmaceutica produttrice dei vaccini considerati eccessivamente costosi e di breve copertura. Nonostante i rumors intorno all’industria farmaceutica, nel 2008, Harald Zur Hausen vince il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia. Il premio viene diviso con Françoise Barré-Sinoussi e Luc Montagnier premiati per aver scoperto, invece, nel 1984, l’identificazione dell’HIV come agente patogeno dell’AIDS.
Le accuse su uno dei primi vaccini anticancro, però, continuano. La casa farmaceutica AstraZeneca avrebbe influenzato l’assegnazione del Nobel. Emerge che due membri della commissione hanno forti legami con la società in questione e quindi avrebbero pilotato il premio al fine di promuovere il vaccino per l’HPV. L’avvenimento rappresenta un vero e proprio scandalo internazionale, che investe l’intera organizzazione del Nobel.
Per molto tempo il tumore della cervice è stato la forma più diffusa di cancro per le donne, ma negli ultimi anni il quadro è profondamente cambiato. Nei Paesi in via di sviluppo questo tumore è la seconda causa di morte per cancro, mentre nei Paesi occidentali il numero dei casi e dei decessi continua a diminuire grazie agli strumenti di diagnosi precoce come il pap test e il recente HPV test. Questi test di screening rappresentano, a oggi, le modalità di prevenzione più efficaci ed economiche, mentre i vaccini anti HPV non hanno ancora raggiunto un buon livello di efficacia. Inoltre, la prevenzione di solo due tipi di Papilloma Virus ad alto rischio oncogeno, il costo elevato e la copertura di breve durata hanno sollevato dubbi e polemiche in corso, laddove i governi abbiano deciso di impiegare il vaccino e di rimborsarlo a spese dello stato.
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