In diretta
con la Radio al Festival delle Scienze di Roma
di Antonio Ruggiero, Jacopo Borghese e Danilo Cilluffo
foto di Carmine Nicoletti
Lo scorso 19 aprile 2024, nel vivo della diciannovesima edizione del Festival della Scienza, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, gli studenti del Master “La Scienza nella Pratica Giornalistica” della Sapienza Università di Roma, hanno assistito, in diretta, a una ricchissima puntata di Rai Radio 3 Scienza.
Traghettato dalla navigata bravura del Dott. Marco Motta, tutto il pubblico ha potuto assistere, in anteprima, a molte delle conferenze proposte nel palinsesto dell’evento, attraverso le interviste di ospiti nazionali e internazionali. Errori e Meraviglie è stato il fil rouge dei vari interventi.
I primi due ospiti, Marc Abrahams e Chris McManus, hanno in comune una manifestazione di calibro mondiale che si rinnova da oramai 33 edizioni: gli Ig Nobel. Marc Abrahams ha illustrato agli ascoltatori il significato di questi premi che, annualmente, attraverso una scrupolosa opera di selezione a partire da circa 1000 candidati, vengono assegnati a dieci scienziati. Solo a coloro che attraverso le loro particolarissime scoperte scientifiche riescono prima a far sorridere e poi riflettere viene assegnato il premio, il quale viene loro consegnato da una commissione composta da premi Nobel presso la celebre sala eventi della Harvard University. La cerimonia di consegna è esilarante e prevede, tra le tante attività, la presenza di cattivissime bambine lamentose, pianisti disturbatori e lanci di aeroplanini di carta.
“Solo a coloro che attraverso le loro particolarissime scoperte scientifiche riescono prima a far sorridere e poi riflettere viene assegnato il premio IG Nobel”
Durante l’intervista sono stati citati due esempi di vincitori del premio Ig Nobel. La prima è una ricercatrice ucraina, che ha proposto un prototipo di reggiseno in grado, in caso di emergenza, di essere utilizzato come mascherina protettiva. L’altro è un ricercatore canadese che ha inventato un prototipo di armatura che può essere utilizzato da chiunque voglia studiare da molto vicino un esemplare di orso Grizzly. Tale proposta ha meritato il premio Ig Nobel per una categoria coniata ad hoc per l’occasione: “Meccanica della Sicurezza!”
Il conduttore, Marco Motta, ha ceduto il microfono al Professor Chris McManus che, insieme a Silvano Gallus e allo stesso Abrahams, ha presenziato al Festival delle Scienze durante l’evento “IG Nobel Prize di scienza, pizza e sculture poco accurate”.
Chris McManus, Professore emerito di Psicologia e di Educazione Sanitaria presso la facoltà di Medicina della University College London, condivide la ricerca scientifica che ha guadagnato l’IG Nobel per la medicina nel 2002: Asimmetria Scrotale negli Uomini e nelle Statue antiche, pubblicato sulla rivista scientifica Nature nel 1976. L’ospite svela che lo scopo del suo studio, effettuato osservando 107 statue presenti in musei italiani, era quello di spiegare l’asimmetria riscontrata nelle antiche opere d’arte greche e romane. “Tale scostamento è probabilmente giustificabile per alcune credenze antiche, secondo le quali, l’elemento maschio e quello femmina hanno filosoficamente una posizione determinata, la destra per il primo e la sinistra per il secondo”. L’asimmetria – ha concluso McManus – è una costante in tutta la natura: dagli esseri viventi, passando per i loro mattoncini costituenti (proteine, aminoacidi, ecc..) e anche nella fisica delle particelle subatomiche”.
Marco Motta ha congedato i due ospiti contestualizzando l’evento nel panorama geopolitico contemporaneo. Quanto fa bene la spensieratezza? Abrahams ha risposto che non deve mai mancare l’approccio spensierato della risata nonostante il clima odierno sia caratterizzato da tensioni. Quando, attraverso il premio Ig Nobel, viene presentato uno studio che esula dall’esperienza quotidiana delle persone, si può essere assaliti dalla sorpresa. La sorpresa provocata dalla diversità può scatenare rabbia e confusione, oppure ilarità che porta ad alzare il livello di attenzione necessario per poter comprendere meglio tale diversità. Quando l’atteggiamento di sorpresa supera quello giudicante, secondo Abrahams, il mondo diventa un posto migliore.
“Quando l’atteggiamento di sorpresa supera quello giudicante, secondo Abrahams, il mondo diventa un posto migliore”
Terza ospite della puntata è Giulia Monteleone, ingegnere chimico e attuale Direttrice del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Giulia Monteleone ha condiviso esperienze personali legate alla carriera lavorativa e la sua visione di un futuro energetico più verde e sostenibile attraverso l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico. Cresciuta con una fervente passione per la natura, la Direttrice ha affrontato la sfida di bilanciare questa sua innata vocazione con una carriera nell’ingegneria chimica. Nonostante abbia iniziato a lavorare in una raffineria, un settore noto per le sue implicazioni ambientali, ha sempre avuto l’obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche che concilino il progresso economico con la tutela dell’ambiente. L’intervista ha toccato anche il tema della rappresentanza femminile nel settore dell’ingegneria chimica, evidenziando le sfide che Monteleone ha affrontato, come una delle poche donne nel campo, trent’anni fa. Uno dei punti focali della discussione è stato l’idrogeno, un vettore energetico chiave per la transizione energetica. La Direttrice ha chiarito che l’idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili come il sole e il vento, rappresenta una soluzione pulita e sostenibile per le sfide ambientali attuali: “L’idrogeno è l’unico gas combustibile che non avendo carbonio nella sua molecola, H2, quando viene utilizzato o bruciato per produrre energia non emette anidride carbonica”. Monteleone si è anche soffermata sull’importanza della consapevolezza pubblica e della divulgazione scientifica per promuovere l’accettazione sociale delle nuove tecnologie energetiche.
“Giulia Monteleone ha chiarito che l’idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili come il sole e il vento, rappresenta una soluzione pulita e sostenibile per le sfide ambientali attuali”
La sua visione si traduce concretamente nel progetto ENEA Hydrogen demo Valley, che mira a creare un ecosistema dedicato alla produzione, distribuzione e accumulo di idrogeno verde. Questa iniziativa non solo mira a favorire lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, ma anche a sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sull’importanza della transizione verso un’economia verde.
Ultimo ospite è Wendy Schultz, Direttrice di Infinite Futures e cofondatrice di Jigsaw Foresight, la quale ha spiegato il significato della sua professione di futurologa.
Ma che cosa significa esattamente essere una futurologa? Schultz fornisce una chiara visione della sua professione: “Studiamo i pattern di cambiamento nel passato e nel presente, cercando di comprendere come questi modelli possano plasmare il futuro. Il nostro compito è affrontare l’ignoto, poiché il futuro è intrinsecamente incerto.”
La sua passione per gli studi sul futuro affonda le radici nei suoi anni trascorsi alle Hawaii. Ciò che l’ha intrigata è stata la ricerca dell’elemento scatenante del cambiamento. Contrariamente alla concezione comune che vede il cambiamento come qualcosa da subire passivamente, Schultz ha cominciato a studiare come le persone possano diventare agenti attivi del cambiamento, anziché semplici spettatori. Durante i suoi studi universitari si è imbattuta nei Future Studies, una disciplina accademica che si occupa proprio di questo. Ha imparato dall’esperienza che le idee riguardanti il futuro devono essere audaci e talvolta anche ridicole, poiché solo così si può essere veri agenti di cambiamento. “L’audacia è fondamentale nel guardare al futuro con prospettive innovative” e per creare un futuro più positivo e favorevole.
Wendy Schultz ha poi spiegato come il potere della fantasia umana sia un dono straordinario che dovremmo sfruttare appieno raccontando un simpatico aneddoto: durante la sua esperienza con la General Dynamics, azienda produttrice di sottomarini nucleari durante la guerra fredda, si è trovata di fronte alla sfida di trovare nuovi utilizzi per questi sottomarini dismessi dopo la fine del conflitto. Per affrontare questa sfida, la Direttrice e il suo team all’Università delle Hawaii hanno coinvolto dei bambini chiedendo loro di immaginare possibili impieghi per i sottomarini. Le loro idee, fantasiose e creative, anche se talvolta poco scientifiche e irrealizzabili, hanno tuttavia ispirato gli ingegneri a sfidare i limiti della scienza. “Dobbiamo sfruttare la nostra immaginazione sfrenata per porre sfide alla scienza e agli ingegneri“, ha affermato con convinzione, incoraggiando l’innovazione e la creatività nel perseguire obiettivi ambiziosi.
Oggi, Schultz continua a incoraggiare un approccio lungimirante e fantasioso al futuro, sfidando la scienza a superare i limiti della convenzione. Il suo impegno per rendere possibile l’impossibile è un faro di speranza mentre affrontiamo un futuro incerto e pieno di opportunità.
Marco Motta ha concluso la diretta ringraziando Michele Bellone, Direttore scientifico del Festival estendendo agli ascoltatori l’invito a partecipare ai successivi eventi in programmazione. Per gli studenti del Master “La Scienza nella Pratica Giornalistica” questa giornata si è rivelata un’occasione imperdibile di apprendimento sul campo.
Antonio Ruggiero, Jacopo Borghese e Danilo Cilluffo studenti del Master La Scienza nella Pratica Giornalistica, Sapienza, https://web.uniroma1.it/mastersgp/
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