India e Pakistan suonano il campanello alle tre di notte e scappano
I vincitori del premio Ig Nobel per la pace 2020 sono India e Pakistan per le assurde molestie ai danni dei rispettivi diplomatici
Ha tutto l’aspetto di una disputa tra vicini: campanelli suonati alle tre di notte, bambini intimiditi, inseguimenti in macchina, fili di luce e acqua tagliati, chiamate oscene. E, in effetti, è così. Ma a far parte del vicinato in questione sono India e Pakistan, due potenze dotate di armi nucleari. Proprio per il loro atteggiamento da “bravi vicini” i due Stati si sono aggiudicati il premio Ig Nobel per la pace 2020, riconoscimento semiserio che viene attribuito ogni anno alle scoperte e ai fatti più strani e divertenti della scienza. La diplomazia tra India e Pakistan, infatti, a volte comporta negoziazioni ad alto rischio e la sempre presente minaccia di una guerra nucleare, ma a volte implica anche il suonarsi il campanello a vicenda nel cuore della notte, per poi scappare prima di ricevere una risposta. La notizia è stata riportata a marzo 2018 dal Guardian.
Ma facciamo un passo indietro. India e Pakistan sono nati più di settant’anni fa, quando la Gran Bretagna ha abbandonato quella che prima di allora era la sua colonia indiana, dividendola in due Paesi: il Pakistan a maggioranza musulmana, e l’India a maggioranza indù. La convivenza tra i due Stati non è mai stata facile, tra violenze interne di matrice religiosa, centinaia di migliaia di morti e una lunga serie di guerre e dispute. Tra le quali, dura ancora oggi quella per la sovranità del Kashmir, regione situata a nord del subcontinente indiano e amministrata da tre Stati: India, Pakistan e Cina.
“In un clima di inimicizia tra due Paesi, le molestie nei confronti dei diplomatici, anche con trilli di campanello alle tre di notte, non sono né nuove né insolite. Americani e sovietici si sono regolarmente tormentati al termine della Guerra Fredda, e i cinesi erano specializzati nel convocare diplomatici stranieri alle due del mattino: questi sono i tipi di giochi che vengono giocati”, ha dichiarato TCA Rangachari, diplomatico indiano in pensione che ha prestato servizio in Algeria, Francia e Pakistan. In questo caso, il battibecco sfociato poi nei campanelli fastidiosi è iniziato a marzo 2018, dopo che l’Alto Commissariato pakistano a Nuova Delhi ha presentato un elenco di denunce per molestie al Ministero per gli Affari Esteri indiano. I pakistani accusavano gli indiani di aver minacciato i figli dell’Alto Commissario, di aver inseguito in modo aggressivo un consigliere navale, e di aver trascinato fuori da un taxi, insultato e filmato un consigliere politico. Anche i diplomatici indiani, allora, hanno lamentato una serie di molestie, che, a detta loro, avrebbero costretto molte famiglie dell’ambasciata ad andarsene. “Nonostante questo vogliamo affrontare la questione senza coinvolgere i media”, hanno dichiarato. Poco tempo dopo, per tutta risposta, le stazioni televisive pakistane hanno trasmesso filmati in cui uno dei loro diplomatici mostrava la sua automobile deliberatamente bloccata nel traffico da un veicolo lento.
Insomma, tra indiani e pakistani, dispettucci di questo tipo hanno continuato a susseguirsi nei mesi a venire. E, tra furti di laptop, telefonate notturne, trilli di campanello e fughe, i due Stati si sono meritati il premio Ig Nobel per la pace.
Commenti recenti