La morte di Douglass North, il Nobel delle grandi domande
Douglass North, premio Nobel nel 1993 per l’economia, è morto il 23 Novembre del 2015. É stato un pioniere della economia istituzionalista e un professore appassionato e umile
Un economista definito dai colleghi rivoluzionario e appassionato. Ma anche un insegnante discreto e costante, che nemmeno quando seppe di aver ricevuto il Premio Nobel ebbe voglia di interrompere la sua lezione. Il premio Nobel per l’economia nel 1993 insieme a Robert Fogel, Douglass North, è morto lo scorso novembre all’età di novantacinque anni. North nel corso della sua lunga carriera accademica, durata più di sessanta anni, tentò di rispondere a una semplice domanda: “Perché alcuni paesi diventano ricchi, mentre altri rimangono poveri?” Il lavoro di North non sempre ha portato a un consenso unanime nei dibattiti tra gli addetti ai lavori, pur avendo introdotto un cambiamento, tentò di inserire degli elementi sociali di importanza cruciale nella vita economica e politica.
North è stato infatti un pioniere della economia istituzionale, ovvero la disciplina che considera l’economia un prodotto dell’azione delle istituzioni sociali. Il ruolo delle istituzioni e del loro cambiamento è stato a lungo sottovalutato o ignorato, nell’analisi economica dagli economisti mainstream. Al contrario, North tentò di spiegare il perché della differenza di reddito pro-capite tra le nazioni. Il punto di partenza della sua riflessione fu un’osservazione chiave: esistono paesi in cui tutti lavorano, ma che restano poveri fino alla fame, e altri in cui lavorano in pochi, ma in cui la produzione totale di merci è abbondante. La spiegazione che diede North fu che la differenza non risiede tanto nel capitale fisico e umano, ma nella qualità delle istituzioni. Per North il divario tra le nazioni è quindi spiegabile sulla base delle differenze tra gli enti formalmente costituiti (Governo, Università, Scuola, Associazioni ecc.) ma anche per l’insieme delle regole (anche non scritte) capaci di modificare i comportamenti dei singoli individui, delle organizzazioni e di intere collettività.
North non è stato soltanto un economista stimato dalla comunità scientifica, ma un docente che ha usato l’economia per insegnare il pensiero critico ai suoi studenti, come raccontato da John N. Drobak, professore di economia alla Washington University di Saint Louis. Dopo la sua morte, Drobak ha detto: “Penso che molti siano stati intimiditi in un primo momento dall’avere un premio Nobel come insegnante, ma il suo spirito e la sua umiltà in classe hanno aiutato gli studenti a superare l’imbarazzo in fretta.”
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