La prima esposizione del testamento di Alfred Nobel

La prima esposizione del testamento di Alfred Nobel

Il pubblico potrà finalmente ammirare il prezioso documento che attesta la nascita del premio più famoso al mondo

La storia di Alfred Nobel, e dei suoi premi, si arricchisce di un altro primato. Dopo 120 anni è stato esposto il manoscritto originale del suo testamento, conservato nel caveau della Fondazione Nobel a Stoccolma per preservarlo dall’usura del tempo. Inserito in una mostra dedicata all’eredità del ricco imprenditore, un semplice foglio A4 racconta la storica decisione di assegnare le rendite annuali del suo patrimonio di due miliardi di corone, corrispondenti a circa 220 milioni di euro, a grandi personalità che si sarebbero distinte nel campo delle scienze, delle lettere e della pace.

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Il testamento di Alfred Nobel (wikimedia commons)

Era il 27 novembre 1895 quando Alfred Nobel decise di dare una svolta al futuro della sua memoria. Rifugiatosi allo Swedish Norwegian Club di Parigi, scrisse di getto quattro fitte pagine, nelle quali, dopo aver distribuito beni alla famiglia, incaricò i due esecutori, Ragnar Sohlman e Rudolf Lillijequist, di investire il restante patrimonio e di donarne gli interessi maturati «a coloro che durante l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità». Stabilì inoltre che i premi per la chimica e la fisica fossero assegnati dall’Istituto Svedese di Scienze, quello per la medicina dal Caroline Institute di Stoccolma e il premio per la letteratura dall’Accademia di Stoccolma. Il premio Nobel per la pace sarebbe stato invece assegnato da un comitato di cinque persone eletto dal parlamento norvegese: si pensa che Nobel abbia voluto in questo modo favorire una soluzione pacifica del problema separatista tra Svezia e Norvegia, unite sotto la stessa corona a partire dal 1814.

Alfred Nobel (Photo Credit: Smithsonian Institution via Compfight cc)

Alfred Nobel (Photo Credit: Smithsonian Institution via Compfight cc)

Il testamento, scritto con un particolare tipo di inchiostro quasi indelebile a base acquosa (ferrogallico), venne firmato da quattro sconosciuti signori ospiti del Club in quel momento: Sigurd Ehrenborg, ex tenente, Thos Nordenfelt, costruttore, R.W. Strehlenert e Leonard Hwass, ingegneri civili. I posteri non lo avrebbero più ricordato come l’inventore della dinamite o l’imprenditore delle armi, ma come un filantropo amante del progresso scientifico.