Lab 11
Laboratorio 11 è un’associazione di ricercatori studenti e appassionati di scienza e di arte che vuole avvicinare il mondo della scienza al mondo fuori di essa. Uno dei progetti portati avanti da Laboratorio 11 è “Molecole” in cui le immagini raccolte nei diversi laboratori scientifici vengono esposte al pubblico in forma di mostra. Approfondiamo il lavoro svolto da Laboratorio 11 con Davide Marzi e Marta Marzullo.
Intervista a Marta Marzullo e Davide Marzi
di Mattia La Torre, Sofia Gaudioso e Carmine Nicoletti
Come nasce il laboratorio 11?
Davide: il Laboratorio11 nasce nel 2018 da un gruppo informale di studenti e ricercatori della Sapienza che, per difficoltà di diversa natura, hanno deciso di costruire un gruppo. Mentre l’Associazione viene costituita nel 2021, a seguito della vittoria del bando VitaminaG. Alla base delle attività del Laboratorio 11 c’è la volontà di fare divulgazione scientifica, partendo dal fatto che nessuno vedrà mai le immagini che acquisiamo costantemente in laboratorio, giga e tera di immagini che rimarranno per sempre all’interno dei computer. Noi volevamo dar vita a queste immagini, condividerle e, perciò, abbiamo deciso di fare questa prima iniziativa nel 2018. La cosa ha funzionato. Ci è piaciuta tanto, ci ha permesso di fare gruppo e di uscire dalle mura del laboratorio dell’Università, di incontrare amici, parenti, conoscenti o persone semplicemente incuriosite da quello che facevamo. Laboratorio11 ci ha permesso di creare un bel network.
Quindi è nata anche per far capire agli altri che cosa succede nei laboratori?
Marta: assolutamente. È nata principalmente per far capire alle persone che non sanno niente di scienza quello che facciamo nei laboratori e quanto la scienza possa essere non solo informativa e formativa, ma anche proprio bella esteticamente. Perché la scienza è anche arte, oltre che conoscenza.
Dal 2018 a oggi quanto è cambiata la vostra idea di laboratorio 11?
Davide: l’idea in realtà non è cambiata, ma si è concretizzata e consolidata con il bando Vitamina G della Regione Lazio che ci ha permesso di fare questo progetto. Abbiamo messo a fuoco tutte quelle che erano le nostre idee. Abbiamo deciso e abbiamo avuto l’opportunità di realizzarle e questa possibilità è fantastica, soprattutto per giovani ricercatori e appassionati di scienza che hanno voglia di condividere questa cosa. Il covid, la quarantena e la disinformazione che c’è stata, ci ha fatto rendere conto che quello che possiamo offrire è importante e ci ha dato un’altra spinta per andare avanti.
Marta: io mi sono aggiunta successivamente perché quando è nato Laboratorio11 non ero in Italia. Quando sono tornata sentivo il bisogno di trovare un gruppo per comunicare la scienza e per divulgarla. Sono entrata in contatto con Davide e con Laboratorio11 e da quel momento siamo andati avanti, abbiamo partecipato a questo bando della Regione Lazio e abbiamo fondato l’associazione. Ormai non ci ferma più nessuno.
E allora, visto che non vi ferma più nessuno, per il futuro? Dopo questo evento molecole?
Davide: noi abbiamo applicato al bando Vitamina G del 2022 e speriamo di vincerlo per dare un continuo a questo progetto e alle nostre idee. Applicheremo anche al bando di ateneo per la terza missione. Poi chissà che non ne esca fuori qualcosa di sorprendente.
Marta: in tanti ci stanno chiedendo, quando sarà la prossima mostra o se la porteremo da qualche altra parte. È tanto impegno, perché questo chiaramente non è il nostro lavoro principale e il nostro lavoro principale è già molto impegnativo. Sarebbe bellissimo riproporla anche in un altro contesto, vediamo se ci riusciremo.
State chiedendo se l’evento è piaciuto o no. Vi siete fatti una prima idea?
Marta: secondo me, su chi è venuto a visitare la mostra 50% sono della Sapienza e l’altro 50% sono esterni.
Davide: beh, come immagini c’è un buon coinvolgimento del nostro dipartimento, il “Charles Darwin” della Sapienza. Sono stati coinvolti anche ricercatori all’esterno della Sapienza. Ma il nostro evento, il nostro progetto, la nostra idea è trasversale. Ci sono artisti, musicisti, diverse persone perché vogliamo costruire un network della conoscenza. Perché la conoscenza muore se non viene condivisa. La cosa intrigante è che sia ieri che oggi abbiamo avuto un pubblico internazionale. Ci sono tanti Erasmus, ma anche persone che sono in visita a Roma e si sono trovate a passare qui e si sono fermati. Questo è sorprendente e, secondo me, è di buon auspicio.
Perché avete scelto San Lorenzo per la mostra Molecole?
Marta: volevamo essere fuori dalle mura dell’Università, ma essere comunque in un contesto vicino all’Università. Perché noi nasciamo in Sapienza e quindi chi ci conosce in primis viene da lì. L’idea era di fare qualcosa che, a fine giornata, quando hai finito il lavoro o hai finito le lezioni, vai a fare un aperitivo e ti guardi la mostra. Quindi San Lorenzo era il luogo più semplice e che meglio si prestava.
Marta Marzullo, genetista dell’Istituto di Biologia e Patologia Molecolare (IBPM) del Cnr e presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma
Davide Marzi, biologo molecolare presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma.
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