I ricercatori dell’Università Itmo in Russia hanno realizzato miniature di famosi dipinti utilizzando un nuovo metodo di pittura laser. Un fascio luminoso che fa ancora parlare di sé dopo il Nobel 2018

Di Caterina Demma

“Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni,  diceva Vincent van Gogh. Uno dei suoi dipinti più famosi è proprio “La notte stellata”, e chissà cosa direbbe osservandone una versione “riveduta e corretta”, appena realizzata usando un’innovativa pittura laser. Un’équipe di scienziati dell’Università Itmo in Russia, coordinati da Vadim Veiko, hanno recentemente pubblicato su Optica uno studio che descrive un metodo che utilizza un laser per creare colori localizzati su una tela metallica. Con questo nuovo approccio i ricercatori riscaldano il metallo fino al punto in cui inizia a evaporare. Quando il metallo si raffredda, si forma una pellicola sottile di ossido di metallo. La luce riflessa dalla superficie metallica interferisce in modo tale da produrre colori diversi a seconda dello spessore della pellicola.

I ricercatori sono stati in grado di realizzare una versione della “Notte stellata” in quattro minuti con il pennello laser. Come siamo arrivati ad ottenere questo tipo di pennello? Nella vita quotidiana i laser vengono molto utilizzati, ad esempio, per la lettura del codice a barre o le tracce di un DVD. Ma non solo. Infatti, consentono anche di manipolare tessuto biologico o compiere operazioni chirurgiche. Il laser è un fascio di luce unidirezionale, sottilissimo alla vista e monocromatico. Gli scienziati hanno impiegato alcune decine di anni per giungere alle moderne applicazioni che usiamo ogni giorno. Proprio grazie “alle rivoluzionarie invenzioni nel campo della fisica dei laser” nel 2018 Arthur Ashkin, Gérard Mourou e Donna Strickland hanno vinto il premio Nobel per la fisica.

Ripercorriamo la storia dei laser spostandoci negli anni Settanta. Arthur Ashkin ha dimostrato che un fascio laser ben concentrato poteva spostare particelle di materiale isolante. Mise due laser uno di fronte all’altro ed ottenne delle trappole tridimensionali in grado di bloccare le particelle in una posizione fissa. Nel 1986 ha realizzato la “pinzetta ottica”, costituita da un singolo fascio laser indirizzato da una lente di forma opportuna. È in grado di afferrare atomi e molecole. Permette inoltre di manipolare i microrganismi senza danneggiarli. Quasi contemporaneamente, ma con intuizioni diverse, Gérard Mourou e Donna Strickland hanno messo a punto una tecnica nota come chirped pulse amplification (Cpa), che si basa sugli impulsi ultra brevi, della durata di milionesimi di miliardesimi di secondo. La Cpa ha rivoluzionato la fisica dei laser e ha aperto la strada a numerose applicazioni in chimica, fisica e medicina.

I laser rappresentano una delle invenzioni più importanti del Novecento, e ancora oggi continuiamo a stupirci dei numerosi campi di applicazione nel quale possono essere impiegati. L’arte è uno di questi. Infatti i ricercatori hanno condotto questo studio sulla pittura laser per coinvolgere gli artisti e creare un nuovo tipo di arte. Come spesso accade la scienza riesce a dare delle soluzioni alternative e altrettanto creative agli artisti. In questo caso, vorrebbero creare uno strumento portatile simile ad una penna o un pennello. Con questo strumento sarà possibile realizzare disegni colorati su lamine metalliche. Un secondo passaggio del laser consentirebbe di cancellare o modificare il colore di un’area.

Ma perché un’artista dovrebbe preferire questo pennello innovativo? Ci sono numerosi vantaggi; ad esempio non è necessario alcun tipo di conservazione speciale e inoltre le immagini realizzate sono resistenti agli ambienti aggressivi. Gli artisti e gli scienziati sono accomunati da creatività, curiosità e passione. Sarà proprio la curiosità a spingere i più famosi artisti del momento a provare la pittura laser? Staremo a vedere.

Immagine in evidenza: {Wikimedia Commons}