Gli eroi vengono premiati: i lavoratori sanitari italiani proposti per il Nobel per la Pace
A un anno dall’inizio della crisi epidemiologica la Fondazione Gorbachev ha proposto la candidatura dei medici, gli infermieri e gli altri lavoratori sanitari per il premio Nobel per la pace. La candidatura è stata sottoscritta da Lisa Clark, rappresentante italiana dell’associazione ICAN (premio Nobel 2017), ed è già stata accettata dal comitato del premio
In un anno la vita di tutti noi è cambiata drasticamente e rapidamente, lasciando le nostre abitudini fuori gioco. La gente rimpiange gli aperitivi con gli amici, la possibilità di andare in discoteca e ai concerti: ci sono però le persone che pensano a tutt’altro quando si tratta dei cambiamenti di vita. I lavoratori sanitari sono stati i primi ad affrontare il virus, spesso usando delle cure sperimentali e prendendosi la responsabilità per la vita delle persone.
Ora l’umanità sa molto di più del famoso virus SARS-CoV-2, è in corso la campagna vaccinale e già si vede la luce alla fine del tunnel. È arrivato il momento di riflettere sull’emergenza dell’anno scorso. La Fondazione Gorbachev, l’associazione che organizza i Summit Mondiali dei Premi Nobel per la Pace, ha proposto la candidatura del Corpo Sanitario Italiano con la seguente motivazione:
“Corpo Sanitario Italiano”: medici, infermieri, farmacisti, psicologi, fisioterapisti, biologi, tecnici, operatori civili e militari tutti, che hanno affrontato in situazioni spesso drammatiche e proibitive l’emergenza COVID 19, con straordinaria abnegazione, molti dei quali sacrificando la propria vita per preservare quella degli altri e per contenere la diffusione della pandemia.”
Sono stati i primi nei paesi occidentali a combattere il virus, spesso perdendo la loro stessa vita. Secondo Amnesty International in Italia fino al marzo 2021 sono morti 407 operatori sanitari (e 17mila in tutto il mondo): una cifra probabilmente sottostimata ma comunque impressionante.
È la prima volta che gli operatori sanitari di una nazione sono proposti come candidati per questo prestigioso premio. Nel Corpo Sanitario Italiano, secondo gli ideatori della proposta, sono inclusi anche “i sanitari di tante altre nazioni, i quali con immediatezza hanno offerto e prestato il loro aiuto negli ospedali italiani, esponendosi coraggiosamente anche al rischio del contagio”.
Lisa Clark ha deciso di sottoscrivere la candidatura dopo aver prestato servizio volontario proprio con il personale sanitario italiano. Lei ha candidato il Corpo Sanitario Italiano al premio Nobel per la Pace “poiché la sua abnegazione è stata commovente”.
Immagine in evidenza: Wikimedia Commons
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